Se c’è una cosa che non pensiamo cambierà mai di Bake Off Italia è Benedetta Parodi. La conduttrice Tv ha preso possesso con grande agio del programma di pasticceria più seguito d’Italia dall’ormai prima stagione, apparsa per la prima volta sul canale Tv Real Time nel 2013. Allora al suo fianco c’erano l’altrettanto inossidabile pastry chef Ernst Knam e la direttrice della rivista Il Cucchiaio D’Argento Clelia D’Onofrio. La finale della prima serie fece 1.536.000 spettatori (il 5,36% di share) facendo proseguire la corsa del programma fino all’attuale decima stagione che va in onda il 2 Settembre 2022 sempre su Real Time. Nel frattempo gli spettatori si sono fidelizzati al format, rimanendo stabili su un 3%, ma alla Tv si è aggiunta anche Discovery+, lo streaming per abbonati che manda in anteprima digitale le puntate di Bake Off qualche giorno prima che approdino sulla Tv.
Le novità
Di show che resistono fino alla decima edizione (se si escludono i programmi condotti da Maria De Filippi, che sono uno strano strano caso della Tv italiana) non ce ne sono poi tantissimi. Anche se rispetto a MasterChef, il programma di cucina che ha fatto da apripista a tutti gli altri e che ha concluso a Marzo 2022 l’undicesima stagione praticamente con gli stessi numeri di Bake Off (e voi, lo sappiamo, che pensavate che fossero molti molti di più), sembra se ne parli molto di meno.
Per arrivare tutti interi alla decima corsa serve che qualcosa cambi, senza che tutto si stravolga e che Bake Off mantenga quello stile naive, patinato, serio ma scanzonato che l’ha reso sempre piacevole e non particolarmente impegnativo, almeno per i suoi spettatori perché per i concorrenti sembra un incubo. Come ha dichiarato Benedetta Parodi in un’intervista nel numero di Settembre de La Cucina Italiana “ci sarà un grande ritorno alle tradizioni dopo anni di sperimentazioni. Si prepareranno i grandi classici: la torta di mele, i babà, la Saint-Honoré. C’è voglia delle ricette di sempre, di genuinità”. Che noia dite voi? Ma mica tanto. Se parlate così è perché vi siete persi la puntata della nona stagione in cui i concorrenti preparavano le doll cake, delle torte con delle barbie infilate dentro pensate da una mente perversa. No grazie, vada per il babà.
La questione Clelia D’Onofrio e Tommaso Foglia
Ammetto che all’inizio non avevo capito nulla ed ero pronta a struggermi per l’abbandono di Clelia D’Onofrio, la quota culturale del programma. Ma così non è: il pastry chef Tommaso Foglia si è “semplicemente” aggiunto alla schiera dei giudici. Originario di Nola, nato nel 1990, ha lavorato sia in Campania che all’estero per poi approdare in tv. D’Onofrio rimane per raccontare la storia, gli ingredienti e le evoluzioni che di solito vengono usati durante le prove del programma in quelle che sembrano delle note a margine del programma. Lo dichiarerà lei stessa nella prima puntata: “Ho scelto di prendermi un po’ di tempo per rispolverare la mia anima di giornalista e scrittrice” ha detto.
I concorrenti
Quest’anno i concorrenti che si sfidano nel food talent per me più assurdo e complicato in circolazione, con tempi irrisori per fare torte complicatissime a sedici piani, una volta senza ricetta, una volta senza ingredienti, una volta senza strumenti, saranno 16 e non 20 come nella nona stagione (e pensare che nella prima erano solo in 9!). Si parla anche di un nuovo spazio, il tendone, rimodernato e arricchito. Ma ditemi voi se è davvero in mobili e tappezzerie che vogliamo intrattenerci.
Il premio
Un tempo nei programmi si vincevano solo soldi in gettoni d’oro. C’erano poi le tasse dello stato che ammontavano a miliardi delle vecchie lire, per cui il vincitore se ne tornava a casa con le pive nel sacco ma nessuno ci faceva caso. In questa stagione il vincitore avrà diritto a una fornitura di cioccolato di 50 kili e a un corso di pasticceria professionale in una scuola di “alta cucina”. Pensate che nella stagione numero 8 Sara Moalli quei 50 kili di cioccolato se li fece bastare come premio, l’unico. Per i primi 4 anni i concorrenti vincevano contratti per un libro con Rizzoli. Vogliamo parlare dei titoli? Eccoli: dolci di cuore, dolci nati da un sogno, dolce quanto basta, dolci occasioni. Poi dici che i libri non vendono e che non legge più nessuno.
E rispolvero dai meandri dell’internet questa piccola chicca. Nel 2017 anche Carlo Beltrami vincendo la quinta edizione di Bake Off avrebbe avuto diritto a vedersi pubblicato un libro. Che tuttavia non vide mai la luce. A spiegare il perché fu lui stesso sulla sua pagina: “il libro era solo apparentemente un premio, anche nelle precedenti edizioni, ma in verità era un’iniziativa editoriale che permetteva al vincitore di vedersi pubblicate le proprie ricette. Praticamente una casa editrice faceva la proposta commerciale al vincitore, e se accettava, il libro veniva fatto…ora, che premio è mi son detto io?! Avrei dovuto pensare io ad ogni ricetta, ingredienti, realizzazione…e per quale guadagno?!?! Ridicolo, chiedete anche agli altri vincitori!!! A questo si è aggiunto il fatto che negli ultimi anni funzioni più il web della carta stampata, così nessuna casa editrice sì è proposta, nn ritenendo più vantaggiosa per lei la cosa”. Non mi è tutto chiarissimo, ma per chi vuole c’è il post integrale.
La novità più grande
Ma forse la novità più succosa è che per omaggiare questo decennale seguiremo le puntate di Bake Off con un “commentino” proprio qui su Dissapore che uscirà all’indomani della presentazione della puntata su Real Time. Non sarà mai epico come le pagelle di Valentina Dirindin per MasterChef, ma vi prometto almeno metà del suo impegno e della sua bravura nella creazione dei fotomontaggi. A presto!