“Sì, così, dimmi che sono biologico”, dice un’anguria alla carota con cui sta facendo sesso. Poco più in là, un centriolo si diverte a entrare e uscire dai buchi di una fetta di gruviera (“buco sbagliato”). Contemporaneamente, due wurstel se la spassano con un panino da hot dog dalle forme femminili. D’altronde, sono proprio loro i protagonisti di “Sausage Party: Cibopolis”, la serie animata creata come sequel di “Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia”, film di animazione per adulti del 2016. E, se non avete di meglio da fare in queste sere estive, sappiate che difficilmente troverete qualcosa più assurdo, di più depravato e di più sconcertante da guardare. Roba da far impallidire perfino The Boys (entrambi li trovate su Amazon Prime Video, tra l’altro), perché in fondo, con i cartoni animati, si può fare un po’ quel che si vuole. Perfino far fare del sesso spintissimo a frutta, verdura e cibi processati.
Sausage Party: l’idea che fa sembrare South Park un programma per educande
Che poi, non è certo la prima volta che una serie animata si lancia nel panorama del pubblico adulto. Una su tutte: la scorrettissima South Park, che spesso ha saputo arrivare a livelli di volgarità tanto oltre quanto divertenti. O, con contenuti un po’ più soft ma ugualmente super scorretti, si può citare Family Guy.
Bene, la verità è che forse siamo invecchiati noi, ma Sausage Party riesce a superarle entrambe. E lo fa dissacrando quanto di più sacro sembra esserci nel panorama televisivo contemporaneo: il cibo. Il film del 2016, diretto da Greg Tiernan e Conrad Vernon (entrambi con una lunga esperienza nel mondo dei lungometraggi animati, da La famiglia Addams a Shrek), racconta l’assurda vita del cibo in vendita in un supermercato, che pensa di andare nel Grande Oltre (una sorta di Paradiso ideale) una volta acquistato, e che invece scopre lentamente che finirà mangiato, triturato, fatto a pezzi, masticato nel più orribile dei modi.
Il cibo con i sentimenti (e gli attori che gli danno voce)
Tutti coloro che sostengono che perfino frutta e verdura abbiano dei sentimenti si innamoreranno del principio di partenza di Suasage Party, dove gli alimenti si innamorano, gioiscono, piangono i vasetti caduti per terra e distrutti in mille pezzi. Fin qui, tutto normale, ma nel film di Sausage Party c’è davvero di tutto, a partire dal fatto che una dei protagonisti è una lavanda vaginale (che diventa un pericoloso killer e che comanda un essere umano attraverso i suoi testicoli), e finendo con l’assoluta promiscuità sessuale che accomuna la maggior parte del cibo del supermercato. La scorrettezza è ovunque: il vasetto di crauti si chiama Hitler, e il guru che porta il cibo alla rivolta è un’intelligentissima gomma da masticare in decomposizione, che si muove su una sedia a rotelle e parla attraverso un sintetizzatore vocale. E se in qualche modo vi ricorda Stephen Hawking be’, sappiate che è tutt’altro che un caso.
Tutto questo può sembrare una gigantesca assurdità, ma la verità è che Sausage Party è un film in cui gli Usa hanno creduto, a cominciare dal fatto che tra i doppiatori compaiono nomi come Edward Norton, Salma Hayek (che ha la parte di un taco lesbica) e James Franco. Il film (che in effetti ha incassato più di 140 milioni di dollari nel mondo), si conclude con una gigantesca orgia alimentare, e così inizia anche la nuova serie animata di Prime Video, uscita l’11 luglio scorso e già diventata un kult estivo.
Sausage Party: Cibopolis, c’era davvero bisogno di un sequel?
Evidentemente, si sentiva il bisogno di dare un seguito a quella storia strampalata, che finiva con la vittoria del cibo sugli umani. Qui, il film più assurdo del mondo si trasforma in una riflessione socio-politica, con il cibo che, una volta conquistato il potere ed eliminato quasi del tutto la razza umana, capisce che non è poi così facile comandare e costruire una città dove tutti siano felici.
Tra pioggia, attacchi di corvi e animali e avversità varie, il cibo si chiede se forse – sesso a parte – non si stesse meglio nella tranquillità del supermercato, in attesa di essere acquistati e mangiati. Ma forse stiamo divagando: è davvero necessario trovare una morale in una serie che vede due salsicce (di cui una con una deformità in punta) conquistare il mondo? A voi il giudizio finale, noi non ce l’abbiamo fatta e a un certo punto, lo ammettiamo, abbiamo guardato altrove.