Come vi avevamo anticipato a giugno, Antonino Cannavacciuolo ha un nuovo programma tivù che inizia stasera. La definizione è dello stesso Cannavacciuolo: “la prima guida dedicata ai piatti di mare in giro per l’Italia, che insegni ai telespettatori a cucinare sulle barche”.
Del resto, era stato lo stesso chef nato a Vico Equense, in provincia di Napoli ma già costiera sorrentina, a dire, commentando la sua popolarità: “Vivo alla giornata, mi godo il momento, ma ho l’idea di ritirarmi a vivere in barca“.
Perché la pesca, dopo la cucina, è sempre stata la grande passione
Il programma, prodotto da Endemol Shine Italia, si chiama “O mare mio“, va in onda da stasera alle 21,10 sul canale Nove, per un totale di quattro lunedì.
L’idea di lambire porti e tradizioni ittiche di altrettante città italiane arriva proprio da Cannavacciuolo. Vedremo Lerici in Liguria, Porto Cesareo in Puglia e una doppia tappa in Sicilia con Aci Trezza e Porticello, dove si preparerà la famosa “pasta con i masculini” (alici o acciughe, in siciliano).
Ogni episodio di O mare mio racconta una battuta di pesca, oltre alla storia, alle tradizioni della pesca locale e alle ricette tipiche. Sulla barca ci sono i pescatori locali insieme allo stesso Cannavacciuolo.
Dalla pesca direttamente alla cucina: l’Antonino nazionale, per la gioia dei pescatori che hanno faticato insieme a lui, cucina il pesce fresco direttamente a bordo del peschereccio.
Poi lo chef del ristorante Villa Crespi, indossati i panni del detective, parte alla ricerca dei tre migliori cuochi della zona che si sfidano in una gara all’ultima spadellata.
Il premio finale consiste nell’affiancare il protagonista di O mare mio, che vede anche la partecipazione del WWF per spiegare le ragioni della pesca sostenibile, nella preparazione di una ricetta della tradizione italiana.
[Crediti | Link: La Repubblica]