Tutte le cose belle arrivano alla fine, figuriamoci Masterchef Italia 9. Suvvia, scherziamo: questa edizione del nostro e del vostro cooking show preferito, in realtà, è stata superiore alle aspettative. Nessuna stanchezza per un programma che va avanti uguale a se stesso (con minime variazioni) da quasi dieci anni. Una narrazione perfetta, personaggi ben selezionati e sapientemente costruiti, ospitate che hanno permesso di far conoscere al grande pubblico nomi internazionali della cucina stellata. Insomma, un applauso a Sky.
Se dobbiamo valutare (dobbiamo?) l’intera edizione di Masterchef 2020, il FLOP più grande è certamente la mancanza di Joe Bastianich: il suo estro, la sua preparazione televisiva (indubbiamente superiore a quella di tutti gli altri), la sua propensione al mettersi in gioco ha indubbiamente reso tutto (in particolare le esterne) un po’ più monotono. Il TOP assoluto di quest’edizione, invece, sono probabilmente loro, i concorrenti. Preparati, decisi, con caratterizzazioni equilibrate tra loro (c’è il cattivo, c’è il protagonista positivo e via così) e caratteri, al contrario, non troppo equilibrati (per poco, in diverse situazioni, non sono volate le padelle).
E alla fine ha vinto Antonio, e mi ha pure fatto piangere con la sorpresa della proposta di matrimonio finale, mannaggiallui.
Ad essere sinceri, nel caso non ve ne siate accorti, io ho cercato – da pessima giocatrice quale ormai sapete che sono– di salvarmi in qualsiasi caso: Marisa l’avevo data come vincitrice all’inizio, Antonio alla fine (ma con un metodo che, come avete visto, si è rivelato infallibile), Maria Teresa l’ho supportata sempre come la mia preferita. Insomma, comoda comoda sul mio divano di casa col mio bicchiere di vino, avrei vinto in ogni caso.
E soprattutto, puntuale come sempre, non avrei perso l’ultima occasione di giudicare i TOP e i FLOP di questa attesa finalissima di Masterchef Italia 9, che si è giocata a quattro: Marisa, Davide, Maria Teresa, Antonio. Ecco come si sono comportati in quest’ultima Masterclass dell’anno.
TOP
Antonio
Vabbe’ ragazzi, ma di che stiamo parlando? Antonio vince tutto. Mica Masterchef, voglio dire. Vince proprio tutto tutto.
Si inginocchia, regala il brillante al suo fidanzato Daniel, gli fa la proposta in “mondovisione”. E sale in cima alle mie preferenze, mangiandosi in un sol boccone Maria Teresa, Jeremy Chan, perfino il manzo brasiliano Henrique Fogaça che aveva scaldato gli animi durante una puntata un po’ noiosa.
Antonio, ti amo alla follia: ti prego, invitami a fare i Top e i Flop del tuo matrimonio, ti prometto che sarò buonissima. Ora, passiamo a tutto il resto, per quel che vale.
Il primo pesce di Antonio
Antonio nella Mistery Box presenta “il suo primo pesce”. “E come era il tuo primo pesce?”, chiede Cannavacciuolo. “Mi racconti il tuo primo pesce, Antò?” “Meglio di no”, risponde lui, ridendo senza freni. Non saprei dire se questo momento di ilarità generale basato su un equivoco volutamente un po’ osé sia stato il momento migliore di quest’edizione di Masterchef o quello più becero. Però – che ci posso fare? – io ho riso come ridacchia mio figlio di due anni quando dice “cacca puzza”.
Maria Teresa
Alla faccia di chi diceva che non è preparata, la mia perfidella preferita (che si lascia andare alle emozioni solo nella finale). Durante la puntata riconosce al volo Paolo Casagrande, tre stelle Michelin a Barcellona (qui vi abbiamo raccontato chi è), e ci parla da pari di ingredienti improbabili, facendo domande competenti e pertinenti, senza mai scomporsi. Brava Maria Teresa, sono sempre stata orgogliosa di te.
Paolo Casagrande
Porca vacca. La spiegazione dei piatti portati dallo chef ospite pare un trattato di fisica nucleare. E anche il più scettico sul fine dining, a casa, non può che pensare che non si ottengono tre stelle Michelin a caso.
Game of Thrones
Davide, colpito da Maria Teresa all’Invention Test con il piatto più complesso (un dolce), ostenta una sicurezza improbabile. Fischietta, perfino. Quella che sembra la sigla di Game of Thrones. Roba che al confronto gli estranei erano molto, molto meno inquietanti. Brr.
La mise di Locatelli per la finale
Questa è stata (anche) l’edizione delle camicie floreali e dei completi un tantino stravaganti dello chef Barbieri. Ma la mise per la finale di Giorgio Locatelli, in total black con camicia con collo alla coreana, mette a tacere tutti quanti, insegnando cos’è la raffinatezza british.
Nicolò
Che, durante la tensione della finalissima, al momento della preparazione dei dessert dalla balconata fa l’imitazione di Iginio Massari. Fermate tutto e ricominciate da capo, perché abbiamo un altro vincitore.
FLOP
Davide
Mia figlia è permalosa. Suo fratello le dice qualcosa di cattivo, e lei frigna. E io sto lì a spiegarle che così vince lui, e che l’unico modo per reagire agli attacchi (più o meno cattivi) di qualcuno è l’ironia, e l’intelligenza. Qualcuno dovrebbe spiegarlo a Davide, che a partire dalla Mistery Box è caduto chiaramente nella trappola di Maria Teresa. Lei lo ha provocato, lo ha fatto innervosire, lo ha riempito di bile. È stata lì con il ditino a punzecchiarlo nel costato finché lui, uno dall’indole buona e pacata, non s’è incazzato. Ed è andato nel pallone.
Montaggio
Il montaggio, questa volta, è un po’ scontato. Che Maria Teresa non vincerà, lo si sa fin dall’inizio, perché si punta a farla vedere più avanti, più veloce, più sicura degli altri già dalla Mistery Box (che vince). E ormai lo sappiamo, che gli autori di Masterchef si divertono a sorprenderci.
Il vantaggio all’invention test
Le strategie di Maria Teresa, che ha il vantaggio di assegnare i piatti di chef Casagrande all’Invention Test, vacillano un po’. A Davide – forse non il più temibile di tutti i concorrenti – il piatto più complicato. A Marisa, la sua unica alleata, il piatto più semplice. Ma come, Maria Teresa, proprio alla fine ti fai prendere dai sentimenti?
I parenti italiani
“Ma perché quella gente là sopra pensa che l’ansia sia d’aiuto?” mi chiede mio marito osservando i parenti dei finalisti che urlano e danno consigli non richiesti dalla balconata. “Perché siamo Italiani, e le nostre famiglie sono fondate sull’ansia”, rispondo. Soprattutto quella di Maria Teresa, mi viene da dire (“Mari, i tortelli non sono tutti uguali”. “Mari, hai messo il timer al forno?” “Mari, hai lavato per bene i denti stamattina?”).