Ci appropinquiamo alla finale di Masterchef Italia 13 con una certa eccitazione nel cuore, dobbiamo ammetterlo. Non tanto per sapere se la love story tra Niccolò ed Eleonora avrà un lieto fine (ancora ci vengono gli occhi lucidi se pensiamo alla proposta di matrimonio di Antonio Lorenzon), quanto perché vogliamo capire se siamo davvero così brocchi e sprovveduti, dopo tredici edizioni, da non azzeccare un pronostico uno sul vincitore. Ci è riuscito praticamente solo una volta di capire chi sarebbe stato il nuovo Masterchef d’Italia, proprio quando la previsione era la più difficile di tutte: quella su Francesco Aquila, su cui nessuno – vedendolo come un Salt Bae de noantri – avrebbe scommesso un euro. Ma noi sì, ci piace giocare pesante e credere nell’happy ending a ogni costo, tanto che siamo sicuri che presto Chiara Ferragni e Fedez salteranno fuori dicendo “abbiamo scherzato”, magari promuovendo la colomba della ricongiunzione in occasione della Santa Pasqua che porta la pace.
E in effetti, nessun miglior finale di questo ci saremmo potuti aspettare: Eleonora è mitica, ed è lei e solo lei che avremmo voluto vedere incoronata vincitrice di questa edizione, anche se mai quanto Antonino Cannavacciuolo, che l’ha eletta sua protetta fin da subito, e guai a chi provava a dire qualcosa sui suoi piatti.
Così, felici della favola della ragazza tutta matta che si prende la sua rivincita a suon di onomatopee, vi diamo appuntamento al prossimo anno, portando a casa da questa finale il grande insegnamento di sempre, e cioè che i problemi di tutti noi hanno origine in famiglia, come si evince dalle puntate di Masterchef a cui partecipano i genitori dei concorrenti.
E a proposito, al mio tre gridiamo tutti “forza Eleonora” come dice la sua mamma senza che nessuno la segua, metafora perfetta del mio entusiasmo insensato sempre poco compreso dal resto del mondo.
TOP
Il gioco si fa duro
Che la gara sia entrata in un momento in cui la concentrazione è massima lo si capisce immediatamente. Come? Semplice. Nella Masterclass entrano gli occhi azzurri dello chef Andreas Caminada e incredibilmente non si assiste a nessuna scena di follia ormonale collettiva.
Ed eccoli
Signore e signori, i tre finalisti di Masterchef Italia 13.
Datemi una lettera a caso
Noi tutti che non vediamo l’ora di assistere al tifo sfighettato di Settimino per Eleonora.
Educazione altoatesina
“Brava mamma, stai andando fortissimo!”. “STAI ZITTO”. “E finisci il tuo aglio orsino prima di alzarti da tavola”.
Due pesi due misure
Però oh, non si può dire che Michela sia senza cuore. Un secondo prima di zittire il figlio, lei aveva baciato il suo sasso portafortuna.
FLOP
Ma vieni, ma chi sono?
L’esultanza composta di Michela che urla in faccia a Sara per essere andata in finale. Eleganza pura.
Un regalo col cuore
La famiglia di Michela decide di portarle come portafortuna una cosa tenerissima, una pietra. “Il collegamento tra il lago e la montagna!”, dice lei. “No, il tuo cuore, cara mamma”, risponde in segreto il figlio che è stato zittito malamente.
Un menu dantesco
Michela con il suo menu vuole accompagnare i giudici per mano in un viaggio dentro il suo cuore, attraverso un fiume impervio e fin su a casa sua, per fargli scoprire tutte le sfaccettature del suo meraviglioso carattere. Da oggi, potete chiamarla Virgilio.
Vedi l’importanza di studiare le lingue a scuola?
Tra Carpe Diet e Icci coi Ricci pure Settimino ha immediatamente capito che quello di Eleonora sarà un menu di pesce.
La chiave di tutto
Il menu di Antonio è ispirato a quella volta che Goethe, dopo il suo viaggio in Italia, era tornato in Germania e si era reso conto di aver dimenticato il passepartout per entrare a casa in Sicilia.
Attaccate Arché
“Come mai si chiama Arché il tuo primo piatto?”, chiede Barbieri ad Antonio. “Viene dal greco, significa origine”. Ah, e noi che pensavamo fosse romano.
Galeotta fu l’anguilla
“Ci farei l’amore con quel piatto”, dice suadente Niccolò guardando l’anguilla di Eleonora. E noi qui ci fermeremmo, perché la stessa frase detta scambiando i ruoli suonerebbe molto ma molto peggio.
io, Robot
“Ele che succede? Cosa sono quelle strane gocce che ti cadono dagli occhi?”. Lo stupore di Michela di fronte al pianto di Eleonora è indice di tutta la sua grande umanità.
Pronto, amore, non ho vinto
Chiudiamo con uno scatto rubato di Antonio che telefona a sua moglie per darle la cattiva notizia.