Quest’anno potremmo pure finirla qua, con queste pagelle, visto che ci sono i social media manager di Masterchef Italia a farci concorrenza e a farmi rotolare per terra dal ridere con il meme su Settimino e il suo 95 quasi 100% di possibilità.
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È anche vero che Settimino meme ne regala a quintalate, cosa di cui gli siamo estremamente grati perché non è che altrimenti questa Masterclass brilli di personaggi indimenticabili. Sarà che la sfida è iniziata da poco, ma tra la signora che si straccia le vesti per il George Clooney della cucina e l’amatissima Kassandra che se si risparmia il titolo di Grimilde è solo perché nella Masterclass c’è anche Michela; la verità è che in più di un’occasione, durante il corso della puntata, mi sono trovata a esclamare “CHIII???” e meno male che dall’altra parte non c’era a rispondere Antonino Cannavacciuolo.
TOP
Qualcuno mi fermi. ORA.
“Fermati, Antonino, Fermati”. Tutti dovremmo avere accanto un Giorgio Locatelli che ci impedisca di aprire un altro panettone. Soprattutto ora che è finito Natale.
Je suis Andrea
Come fa Andrea, che si mangia il panino e si beve la birra della prova, a non finire immediatamente in cima alla classifica dei nostri preferiti? “No chef, l’ho solo assaggiata”. È la stessa cosa che ho detto io a Natale aprendo la quarta bottiglia della giornata.
Nicolò, l’ultimo dei romantici
Ecco, a contendere ad Andrea il ruolo di preferito della Masterclass ci potrebbe giusto essere Nicolò, con la sua faccia da bravo ragazzo che piace tanto alle ragazze. Uno che per non fare il maiale cedendo alla tentazione di dire se c’è qualcuna che gli piace dice a Locatelli di non disturbarlo, che è occupato a fare il maiale.
Mantra natalizio
Ripetiamo tutti insieme a Niccolò: “il colesterolo rende felici”.
FLOP
La saggezza popolare
Settimino ricorda a tutti noi il metodo migliore per ricordarsi il nome di tutti i parenti alla lontana a cui sei costretto a fare gli auguri di buone feste.
Mille mila
Protagonista della prima prova in esterna è lo Stretto di Messina: “quel tratto di mare protagonista di miti”, “di migliaia di anni di leggende”, spiega Locatelli. La più famosa delle quali è quella del ponte.
La zia Michela
La prossima volta che vi lamentate di quella zia che vedete solo a Natale e si siede accanto a voi solo per chiedervi a ogni portata quando vi sposate / vi laureate / fate figli / imparate a cucinare / vi trovate un lavoro serio, pensate a chi sta peggio di voi. Tipo la povera Beatrice che ha Michela che le fa gnegnegne in brigata. Golden Pin solo per non averle tirato una testata.
Donna Michela
Che poi però, mettiamoci tutti un attimo nei panni tirolesi di Michela. Lei che il solo pensare al Meridione le fa venire l’orticaria, si ritrova immediatamente catapultata per la prima esterna nel Meridione che più Meridione c’è solo l’Africa, a cucinare delle meridionalissimissime braciole circondata da meridionali che le danno ordini e la fanno saltare da una postazione all’altra neanche dovesse imparare la tarantella. Potevamo mica aspettarci che non le partisse il boccino? “Vorrei avere una bacchetta magica per cambiare mentalità a tutti quanti”, dice pensando a ‘sti Lorenzo che rubano il lavoro da caposquadra a noi Trentini.
Mia mamma quando le spiego i miei criteri di decisione nella vita
“Che cazzo significa che hai scelto per colore??”.
Alla fine, Fiorenza rimane vittima di decisioni sbagliate prese da altri, ed è un po’ la storia della vita di tutti noi.