Signore e signori, l’ottava puntata della masterclass di Masterchef Italia 12 arriva proprio in quella settimana lì. Non quella del ciclo mestruale – almeno, non per me, ma forse per Sara che piange per la mancata uscita di Francesco sì, e credimi Sara tutte noi ti capiamo e siamo con te. Intendo la settimana di Sanremo, quella in cui può pure arrivare un terremoto – sì, è tristemente accaduto – e noi continueremo a parlare di quanti articoli della Costituzione conoscano Chiara Ferragni, Amadeus e compagni, o di quanto siano grandi le mani di Gianni Morandi. Anno dopo anno, nei secoli dei secoli.
E anche se non faccio parte di quelli che snobbano Sanremo e fingono di non riguardarsi gli highlights su RaiPlay, posso orgogliosamente rivendicare di aver fatto innalzare lo share di Masterchef pure questa settimana, contribuendo a farne l’unico concorrente temibile al Festival della Canzone Italiana.
Perché in fondo, Sanremo o non Sanremo, io faccio parte della squadra di Uè, che qualsiasi cosa accada intorno a lei continua ad avere uno e un solo pensiero: Jeremy Chan.
Ecco quindi che i TOP e i FLOP di questa settimana si trasformano in altrettanti motivi per guardare Masterchef anziché Sanremo, primo tra tutti che si va a dormire a un’ora dignitosa per noi genitori vicini alla mezza età.
TOP
Non c’è nessuno che distrugga la scenografia
Masterchef 1 – Blanco 0. Anche se bisogna dire che il buon Leonardo ci ha provato pure a fare un casino, scivolando rovinosamente su Diosolosa cosa.
Gucci-vestito manifesto-Ferragni chi?
Tra le motivazioni per cui continuare a guardare Masterchef edizione dopo edizione, c’è la volontà di vedere se un giorno anche Bruno Barbieri scenderà dalle scale con indosso un nude look à la Ferragni.
Bubu
Ma che tenerezza questo ragazzo che racconta di essersi affrancato dai genitori, prendendo le proprie decisioni come un adulto e non più come un bambino, perfino su argomenti molto complessi. Tipo che se l’avesse fatto Madame, avrebbe evitato di finire indagata.
Eodavdo
“Non so ancora chi diventerò, però so la strada che seguirò”. Nel caso, può prendere il posto del tizio dei Coma Cose, metti che la crisi tra i due non si risolva.
Mattia
Mattia va dritto dritto e molto convinto verso la vittoria, facendo i compitini, senza troppi guizzi (a parte un Perbellini che dice che il suo piatto è “quasi perfetto”). Nessuno gli vuole male, tutti lo adorano, tutti lo vedono già alla vittoria. Ma se a Sanremo i vincitori annunciati funzionano, a Masterchef – lo dico per esperienza – un po’ meno.
Lavinia
Composta, ordinata, studiosa, preparata, gentile.
Peccato che non sai bene perché alla fine ti rimanga simpatica come la bagna caoda quando si ripresenta il giorno dopo.
Francesco
Continua a ordire piani per fare le scarpe a tutti: contro la squadra, contro i colleghi, contro l’establishment, e pure contro tutta la cucina del mondo tranne che la cacio e pepe. Ma stai a vede’ che alla fine ci riesce pure?
Giorgio Locatelli
Questo è il Masterchef dei desaparecidos. Prima Barbieri, poi Locatelli. “The show must go on”, per Masterchef, significa andare avanti facendo finta di nulla, senza nessuna spiegazione, con la scaletta prevista, nominando a mala pena l’assente: un po’ come fece Pippo Baudo quando Elton John gli diede buca a Sanremo. (Sì, lo ha fatto davvero, andate un po’ a cercare su YouTube).
Edoavdo e Sara
Se finissero a trascorrere insieme una notte di passione – dice Edoavdo – finirebbero a prendersi a testate. Finalmente qualcuno che porta l’amore trasgressivo a Masterchef.
Gli Ardos
Possono anche dividerli, ma non ci toglieranno mai dalla testa il tormentone “Un po’ di maggiorana per il mio maggiore” (che peraltro suona meglio di tante canzoni che abbiamo sentito a Sanremo).
FLOP
Francesco
In effetti, bisogna ammettere che è uno che ha talento: tipo che non deve manco spaccare tutto il palco per risultare insopportabile all’Italia intera.
Uè
Cannavacciuolo dà una lezione di autostima a Uè, facendole ripetere “Io sono brava” ancora e ancora. Chissà, forse la aiuterebbe andare in giro con dei finti capezzoli al vento leggendo una lettera alla Uè bambina.
Edoavdo
Andare a Masterchef senza aver mai fatto la pasta fresca è, non so, andare a Sanremo senza aver mai preso lezioni di canto.
E qui comando io
“Eh, il capitano dov’è?” Si chiede sarcastico Roberto mentre Francesco, anziché guidare la sua squadra alla vittoria, scrive messaggini sulla lavagnetta. Dov’è già che ultimamente ho visto un condottiero così incisivo e di polso?
Uè
Povera Uè, che finisce sempre presa in braccio controvoglia, neanche avesse a che fare con una squadra di Roberto Benigni.
Le brutte intenzioni la maleducazione
Preferiremo sempre di più chi, pure con malignità, dice le cose come stanno (“France’, non ti stimo”) di chi fa finta di trovarsi lì, preso nel mezzo, e spara a zero su curcuma e cazzate varie. Eccola, la brutta figura di stasera.