Visto che in tempi di pandemia vedere Masterchef Italia 11 a casa in compagnia di una bottiglia di vino is the new “vado in settimana bianca con la famiglia”, mi sento cool come Beyoncé e Jay Z messi insieme mentre mi appresto a scrivere le pagelle settimanali della seconda puntata dopo la formazione della Masterclass.
E, siccome immagino siate tutti stanchi di sentire battute a tema pandemia, più o meno quanto lo sono io di sentir ridacchiare ogni volta che si parla di Katsuobushi, vado subito al dunque.
Al secondo giro di prove della Masterclass i tempi sono maturi per giudicare spietatamente i concorrenti, decidendo una volta per tutte chi ci piace e chi no, chi rimarrà nei nostri cuori anche nel caso in cui scoprissimo che è un novax terrapiattista noncelodiconoista e chi invece proprio non possiamo sopportare, e perché proprio Tina.
Dunque, immaginate il mio gruppo d’ascolto davanti alla tv con me vestita elegante come Guillermo Mariotto ad alzare palettine con i voti per presentarvi finalmente i Top e i Flop dei concorrenti e dei giudici di Masterchef Italia 11
TOP
Antonino Cannavacciuolo
Quando si tratta di mettere sui due piatti di una bilancia cose come una tisana allo zenzero e un Moscow Mule, mio marito dice sempre: “perché usare un ingrediente analcolico quando esiste una variante alcolica?”. Per questo ho stimato particolarmente Cannavacciuolo quando, al momento di utilizzare il miele, ha tirato fuori un bel cocktail all’idromele. Incredibile che non ci sia lui al posto di Federico in cima alla lista dei desideri erotici à la Masterchef.
Bruno alias Mamma mia El Diablo
Puntata dopo puntata, Bruno continua ad andare in dispensa più di una volta, con la stessa simpatica nonchalance con cui Novak Djokovic tenta di entrare in Australia. E presenta un viteltonné (tutto attaccato, ipse dixit) che assomiglia a un’esplosione atomica. Ma lui è un dude boy – che a dir la verità non è che sia esattamente un complimento, eh – e alla fine ci piace così. (Se volete sapere cosa sia un dude boy, qui la definizione di Urban Dictionary)
Carmine alias Stranger Things
Carmine quando ha iniziato a cucinare a 12 anni è entrato in un mondo parallelo. Si chiama Sottosopra figlio mio, ed è bene che tu non ci rimanga troppo.
Dalia alias la premiere dame
“Dalia, rilassati anche un po’”, le dice Bruno Barbieri, e io confido nell’immagine da sergente dell’esercito che ormai ho di lei e mi ritrovo ad aspettare che gli risponda con una pizza in faccia. Anzi, una pizzà, come direbbe lei, con quella parlata francese che la rende deliziosamente insopportabile come piace a noi. E invece no, Dalia reagisce alle critiche sempre con un elegante sorriso alla Carla Brunì, ma appena i giudici si voltano svela lo stesso sguardo che aveva Napoleone Bonaparte quando gli amici al bar provavano ad avvertirlo che la sua strategia per Waterloo non era proprio a prova di bomba.
Elena
Elena, che ha rubato gli occhiali a Velma di Scooby Doo e le labbra ad Alba Parietti, sale inaspettatamente in cima alla lista dei personaggi che adoriamo per aver candidamente dichiarato che la sua apparente schizofrenia non è dovuta al fatto di essere una fan di Lorella Cuccarini bensì alla menopausa.
Lia alias gesso sulla lavagna
Biologicamente programmata per stare simpatica come una puntura di zanzara sul polpastrello o una botta forte fortissima sul gomito, Lia è ovviamente una delle mie preferite. Se non altro perché muoio dalla voglia di vedere lo scontro tra titani tra lei e il suo alter-ego, Da-lia.
Mery alias Jem
Dal nome che ha potrebbe essere una delle figlie di Francesco Totti e Ilary Blasi, invece Mery è la nuova Iridella di questa edizione, ma in versione più rock e tatuata della dolce Irene arrivata l’anno scorso in finale. Tipo una Iridella che viene presa a cantare nelle Ologram.
Mime
Vabbe’, di cosa stiamo parlando. Mime è la numero uno di questa edizione, possiamo anche chiudere qui le pagelle. Lei che “in Giappone sono troppo disinferttati”, lei che punta gli occhi su Federico (e daje torto), lei che porta a casa la Mystery box in maniera più paracula di come il Governo porta a casa l’obbligo vaccinale ma un passetto alla volta che non c’è fretta. Voleva fare un budino, non le si addensa e presenta una zuppa, spacciandola per la tipica colazione giapponese. E riesce perfino a fregare Cannavacciuolo, nonostante il suo passato da famoso lottatore di sumo.
Polone alias patatone
In mezzo a maschi col capello impomatato e i pettorali in vista, uomini di mezz’età che si sentono Easy Rider e uomini che hanno un guardaroba più fornito del mio, Polone è l’uomo della Masterclass da sposare. E se fanno un’altra battuta sulla sua stazza giuro che cambio canale.
Tracy
La più bella e simpatica di sempre, porta una ventata di colore nella Masterclass più noiosa del secolo, innescando una pericolosissima competizione con Bruno Barbieri che tenta di vestirsi in toni sempre più sgargianti puntata dopo puntata per non essere oscurato: di questo passo mi aspetto di vederlo con un total look firmato Desigual.
FLOP
Anna alias la mia nuova dietologa
Anna ha mollato il suo lavoro da nutrizionista per venire a Masterchef a snocciolare cifre a caso per spiegarci che se il vitello tonnato ha, chessò, 300 calorie, il tonno vitellato da lei inventato (ma dov’è che l’ho già sentito?) ne ha la metà. Anna, ma tu non dovevi assolutamente abbandonare la tua carriera! Io, seguace del tuo Verbo secondo il quale basta invertire l’ordine degli addendi per cambiare il risultato, per domani a pranzo ho già preparato un etto e mezzo di vongole spaghettate.
Andrea
Non riesco ad avere un’idea chiara su Andrea, maitre che vuole diventare chef. O forse ho solo paura che se capito nel suo ristorante mi possa sputare nel piatto per vendetta.
AndrealetiziaNikyBrian tuttoattaccato
Chi si era illuso che l’ingresso di una coppia nella Masterclass potesse portare un po’ di pepe alla narrazione, non aveva idea che si sarebbe trovato di fronte a una classe che i condimenti non sa manco cosa siano, tanto che per convincerli a non presentare dei piatti sciapiti hanno dovuto immaginare una Mistery Box ad hoc. Manca sale ovunque, figurarsi se c’è spazio per il piccante. Che barba che noia che noia che barba. Ho sinceramente sperato che li mandassero a casa mano nella mano, così come erano entrati.
Bruno Barbieri
Barbieri che dopo il piatto senza sale di Pietro si innervosisce e tratta a pesci in faccia la povera Elena, “tanto con lei mi conosce e i miei colpi li sa parare” sembra me quando metto in croce mio marito durante la sindrome premestruale.
Christian
Pallido come il suo maiale non laccato, è pure carino, davvero. Sì, carino come mio figlio che mi dice “quanto ti voglio bene mamma” dopo che ha combinato un disastro di quelli grossi.
Federico
Il look di Federico, uno che con la stessa sicurezza di chi programma Una poltrona per due ogni Santo Natale si presenta in cucina con la camicia aperta per mostrare i tatuaggi sul petto, è un pendolo che oscilla tra Damiano dei Maneskin, Johnny Deep narcotrafficante in Blow e Mirko dei Bee Hive col ciuffo a banana impomatato. Come si fa a oscillare tra tre punti diversi? Basta voler acchiappare tre generazioni di donne in una volta sola.
Giorgio Locatelli
Lui che parla tanto bene l’inglese, e trova preponderante il sapore dell’honey, intervenga per favore su tutti quelli che hanno usato l’accento sbagliato nel verbo mantecare, please. Mantèca, Mànteca o Mantecà?
Nicholas
…Chi?
Ah! Il signor “sinceramente io volevo stare in tinta unita”. Possibilmente non troppo sgargiante.
Pietro
Pietro ha talmente lasciato il segno nel programma che l’unica cosa che mi viene in mente di dire su di lui ha a che fare con il fatto che il suo è l’unico piatto dell’Invention in cui finalmente il miele si sente e a me viene da urlare alla tv “Eccecredo che si sente, con quelle orecchie!” e così mi sento una cattiva persona e grazie Pietro per avermi rovinato la serata.
Rita
Povera Rita che non riesce a staccare il cordone ombelicale dai suoi figli neanche per due puntate di Masterclass. Potessi io, dopo quindici giorni di convivenza forzata chiusa tra quattro mura con i bambini. E parlo a nome di tutte le mamme d’Italia in paranoia per la futura DAD da quarantena.
Tina alias la Strega di Biancaneve
Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più rosicona del reame?