Masterchef Italia 10: i top e i flop della nona puntata

I TOP e i FLOP della nona puntata di Masterchef Italia 10, il cui protagonista assoluto, oltre ogni ragionevole dubbio, è stato lo chef Jeremy Chan. Le nostre pagelle e i momenti salienti.

Masterchef Italia 10: i top e i flop della nona puntata

Inutile mentire: questa settimana ho atteso la nona puntata di Masterchef Italia 10 con un’apprensione che non ricordavo dai tempi in cui mi chiedevo se la nuova stagione di Lost avrebbe finalmente spiegato che stracavolo ci facessero gli orsi polari sull’Isola. Anche se forse più che Lost avrei dovuto citare Bridgerton, la nuova serie di Netflix ritagliata su misura dei bollori similadolescenziali di noi quaranta-cinquantenni in preda al binge watching, visto che il motivo di tanta apprensione per Masterchef era solo e soltanto uno: il Duca Jeremy Chan.

La presenza dello chef più strabonissimo della cucina mondiale era stata annunciata alla fine della scorsa puntata, giusto per garantire che il pubblico rimanesse incollato alla televisione come neanche la promessa di un segreto per il metabolismo perfetto in stile “mangio quello che voglio e non metto su un etto” avrebbe potuto fare.

E a proposito di mangiare, noi abbiamo pensato che forse potesse interessarvi sapere che Jeremy Chan è a Masterchef non solo per la sua notevole presenza scenica, ma anche per i suoi meriti culinari, e così vi abbiamo raccontato come si mangia nel suo ristorante. Perché fondamentalmente, avere un uomo così che cucina pure bene è un po’ il sogno nella vita di chiunque. E a tal proposito io non posso che concludere la premessa ai miei TOP e FLOP della settimana con una domanda cruciale: come l’avranno presa, gli amici Valaria e Cavolini, all’idea di aver perso per un soffio la possibilità di rifarsi gli occhi con i piatti (certo, di piatti qui si parla, ci pensate mica così frivoli?) di Jeremy Chan?

TOP

Jeremy Chan

C’è stato un momento in cui ho pensato, confrontandomi con la redazione di Dissapore, di dedicare tutti i Top di questa puntata a Jeremy Chan. Ma i colleghi maschi hanno seriamente minacciato di dare di matto come Monir durante un’esterna in cui c’ha un forno solo mannaggia alli pescetti.

Jeremy Chan

masterchef italia 10

Scusate eh, ma io li capisco quelli di Masterchef che hanno richiamato per il secondo anno di seguito Jeremy Chan. Dove lo trovano un altro in grado di districarsi nella babele della Masterclass parlando cinese con Jia Bi, itanglish con Locatelli e pure napoletano con Cannavacciuolo?

Jeremy Chan

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Per la prima volta in nove puntate di Masterchef, mia figlia di cinque anni ha smesso di giocare e si è seduta accanto a vedere la tv. “Obbrava”, mi sono detta, “guarda come le ho trasmesso l’amore per la cucina”. Poi lei ha commentato: “comunque lo chef cucina così bene che non può che essere così fico”, e io che non le avevo mai sentito dire fico prima d’ora sono rimasta sospesa tra lo sgridarla e il complimentarmi per l’appropriatezza del suo linguaggio.

Gli chef superstar (che non sono Jeremy Chan)

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Maxwell, in uno dei suoi racconti di vita vissuta, inquadra benissimo il dramma dei nostri tempi. Lui – racconta – da direttore di Variety ha conosciuto tantissime star: Mel Gibson, Johnny Depp e via così. E poi è volato in Italia in un mondo dove la gente grida impazzita “Antoninoooo”.

Il trasformismo di Aquila

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Lui – dice – potrebbe stare in mutande su una spiaggia o in smoking in mezzo a gente del parlamento. Un po’ come Clemente Mastella, insomma.

Le bacchette multiuso di Jia Bi

Ma che ne sapete voi, che vi abbiamo visto durante il lockdown quando eravate a corto di mattarello e per stendere la vostra pizza fatta in casa usavate le bottiglie di Moretti.

Antonio

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Antonio, finalmente, fa quello per cui era predestinato fin dalle selezioni: fare il primo della classe. Pare proprio essere un gradino più in alto, e riesce a preparare l’unico piatto dall’aria commestibile all’interno del brunch degli orrori servito ai critici gastronomici (nel complesso, quella che è parsa essere la peggior prova nella storia di Masterchef).

La vendetta gastronomica

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Se l’intento era quello di vendicarsi della critica gastronomica affamandola, possiamo dire che è stato raggiunto. Ai giornalisti più blasonati d’Italia era stato promesso un royal brunch, e invece gli è stata servita un’accozzaglia di piattini tristanzuoli color lockdown, che manco un team di super fotografi è riuscito a rendere appetibile. Così, per la prima volta nella loro vita, i critici hanno dato ragione a chi sostiene che il fine dining sia una storia di porzioncine e assaggini, e usciti dal ristorante dell’NH si sono fiondati dal primo kebabbaro nei paraggi. Peccato che non fossero presenti anche al Pressure, quando Maxwell ha cucinato una porzione di rognone sufficiente a sfamare quindici persone.

Maxwell

E proprio Maxwell, inaspettatamente, chiude i Top di questa settimana, con una performance di gran cuore in cui si sacrifica addossandosi le colpe dell’Invention Test di coppia pur sapendo di rischiare l’eliminazione. Invece poi si salva, ma solo per uscire dopo il Pressure Test. Perché lui ha sì nove vite come i gatti, ma ha intenzione di passarle tutte a prendere il sole su una barca a vela al largo di un’isola dei Caraibi.

FLOP

Jeremy Chan

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Io me la immagino, la fidanzata di Jeremy Chan, che si fa bella per andare fuori a cena la sera di San Valentino. Lui la porta in un posto romantico, aprono una buona bottiglia di bolle, poi lui si inginocchia, lei si mette a piangere, lui tira fuori una scatolina, e dentro c’è un longan. Ahi ahi Jeremy, se non fossi così superbono.

Jeremy Chan

Concedetemi di dire un’ultimissima cosa su Jeremy Chan, che finisce nei flop per questa gigantesca ingiustizia per cui noi dobbiamo usare duecentodieci filtri bellezza per fare un selfie e lui ha quella faccia lì in tutti gli screenshot che ho scattato durante la puntata.

Eduard e Maxwell

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Stanlio e Ollio, Totò e Peppino, Gianni e Pinotto. La storia è piena di coppie comiche basate sull’incomprensione reciproca, ma mai nulla a paragone di Maxwell ed Eduard: al primo dispiasce che lui parli veloci quando è aggitatto; mentre l’altro ammette che la colpa è stata di entrambi: sua che non è riuscito a comunicare bene, e di Maxwell che non ha capito un cacchio.

Il delirio in esterna

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Se i critici gastronomici avessero ricevuto un euro per ogni imprecazione volata in cucina durante l’esterna, la produzione di Masterchef non avrebbe dovuto accollarsi il conto del kebabbaro necessario per sfamarli.