Ogni volta che intervisto i concorrenti eliminati di Masterchef Italia, lo faccio con un po’ di magone. Mica sono sicura di ricordarmi se ho detto qualcosa di cattivo su di loro, nei miei “top e flop” di ogni puntata. Magari questi ora mi restituiscono tutto quanto a male parole con gli interessi, penso.
Dopo l’ultima puntata, però, posso andare tranquilla. Sia perché – sono andata a controllare, visto che Valaaria non ci credeva – su di lei e Cristiano ho quasi sempre detto solo cose buone. Due concorrenti del cuore, puntata dopo puntata.
Ma sopratutto, posso essere stra sicura che Cristiano è uno di quelli che ti prenderebbe a male parole solo se gli fregassi dal piatto l’ultima forchettata del suo cibo preferito. E dopo averti preso a male parole, probabilmente, si metterebbe a piangere chiedendoti scusa per essere stato scortese.
Cristiano, detto “Cavolini”
Cristiano, quello “nato cuoco” secondo Locatelli, è uno dalla lacrima facile. Uno che, in mezz’ora di intervista, si è emozionato una decina di volte. Mica emozionato per modo di dire, proprio voce rotta, occhi lucidi e compagnia bella. Si è emozionato mentre parlava dei momenti belli della sua esperienza a Masterchef. Mentre parlava dei momenti brutti (su tutti, l’uscita dalla Masterclass, “che diventa la tua famiglia”). Mentre parlava della sua amicizia con Valaaria, che entrambi definiscono una fratellanza.
Cristiano, insomma, è un patatone, uno a cui si può non voler bene solo se si ha il cuore gelido come quello della sua collega concorrente Federica (su, Federica, si scherza). Ma è un patatone determinato. E si porta a casa quello che, dall’alto della mia esperienza di telespettatrice, definirei il complimento più pazzesco mai fatto a Masterchef: chi non vorrebbe sentirsi dire da un professionista che è nato per fare il mestiere che ha sempre sognato di fare? E Cristiano, pure tra una lacrima e l’altra, questo lo sa benissimo.
“La mia è una cucina casereccia”, ammette, “non voglio mica nasconderlo. Tutto il mio sapere mi è stato donato da mia nonna e da mia mamma, e di certo loro tutte quelle tecniche lì non le conoscevano mica. Quando sono stato preso a Masterchef mi sono immediatamente reso conto che dovevo studiare, e l’ho fatto, ho cercato di recuperare le mie lacune, ma ci vogliono anni di studio. Però il mio gusto non tutti sono riusciti a farlo”.
Tiè, primi della classe che sifonate e azotate come se non ci fosse un domani. Provateci voi, ad aprire la Trattoria Cavolini, una volta usciti da Masterchef, e magari ad averci pure Bruno Barbieri che si prenota per l’inagurazione.
Invece Cristano ce l’ha fatta: è entrato a Masterchef con l’obiettivo di cambiare la sua vita, e ora è a un passo dal farlo. “La Trattoria Cavolini verrà creata presissimo”, annuncia. “Io voglio essere un cuoco, è il sogno dei sogni, lo inseguo da trent’anni. Sto cercando i collaboratori e il locale giusto, ne ho individuati un paio e presto farò delle proposte. Sto iniziando l’accademia qui a Bologna, perché mi è stato chiesto da mio marito di non lasciarlo più da solo così a lungo”.
Ovviamente, nel raccontarlo, Cristiano si emoziona. “Voglio essere un esempio per tutte quelle persone che si alzano alle 5 del mattino e dicono “cavolo, devo andare a lavorare””.
Forza Cavolini, vogliamo recensire la tua trattoria à la Dissapore, senza farti alcuno sconto perché sei un patatone e ti adoriamo.
Valeria, detta “Valaaria”.
Valaaria è convinta che nessuno fuori da Masterchef (e dentro Masterchef) le abbia voluto bene. Evidentemente Valaaria non ha letto i miei top e flop, e questo in effetti mi fa volerle un po’ meno bene. Al netto di qualche fastidio per queste vocali fondamAntalmAnte troppo aperte, io ho fatto il tifo per Valaria sin da subito.
Si vedeva che ci credeva, che lottava, Pressure dopo Pressure. “Appena arrivata ero convinta di uscire alla prima puntata”, dice, “poi entrando nel vivo della gara ho iniziato a crederci, e alla fine è andata comunque meglio di come mi sarei aspettata”.
Di certo, non a livello di amicizie (fatta eccezione per Cristiano, questo è certo, e forse meglio pochi ma buoni). Valaaria la mal sopportavano un po’ tutti, a partire da Monir, che ha pure chiesto di cambiarlo di postazione pur di non starle vicino (forse il punto più basso della storia di Monir-bello-de-mamma-Vale a Masterchef).
Ma le emozioni sono state tantissime comunque. “Ogni volta, prima di entrare nella Masterclass, c’è una carica pazzesca, che i fa sentire gasatissimo, pronto per spaccare il mondo. 3,2,1, entri e BAM! Inizia un’avventura di emozioni terribili e bellissime”, racconta Valaaria, che tenta anche di spiegare com’è quando “devi toglierti il grembiule e uscire per sempre la cucina di Masterchef”. Un momento che, da casa, sembra sempre un filo troppo drammatico. Suvvia, stiamo parlando di un gioco. E invece, “è un momento surreale”, dice Valaaria. “Credetemi, è davvero difficile, una volta che sei lì, calato giorno e notte a vivere quell’avventura”. In ogni caso, conclude Valaaria, “Masterchef è un dono pazzasco, perché per 24 ore su 24 puoi dedicarti alla tua passione, la cucina”.