Quella che per alcuni potrebbe essere una semplice sgridata (“certo che le tue pagelle della scorsa settimana erano un po’ sottotono”) per qualcuno (leggi: me) è una sfida. Quindi, preparatevi per i Top e i Flop di Masterchef Italia 11 più Top di tutti i tempi, e sappiate che quando uscirò dal mio isolamento infinito farò invidia ai Ferragnez prenotandomi non uno ma due giorni l’intero ristorante di Carlo Cracco e facendomi regalare da mio marito il braccialetto più tamarro sul mercato, alla facciazza vostra che da dietro un computer intuite che non ho tempo neanche di respirare, figuratevi di trovare qualcosa di commentabile nell’edizione più noiosa della storia di Masterchef Italia 11.
TOP
Lia, The Queen
Se ci fosse un tampone per la noia, il mio avrebbe di certo due lineette rosa. A risvegliarmi dall’assopimento resta solo Lia. Lei che si trova a suo agio in un castello, perché le hanno sempre detto che è un po’ principessina. Ma quale principessina. Noi, per l’aplomb con cui tiene le redini di tutto, affrontando con serenità un Polone in squadra come fosse una Camilla nella Royal Family, l’abbiamo appena incoronata The Queen.
Lia, il Cavaliere
“Lia, in esterna ti sei sparata un sacco di nemici, te l’aspettavi?”
“Ma nooo! È uno spreco di risorse inutili la guerra, che fatica”.
Stratega ma pacifista. Diabolica ma col sorriso. Io azzarderei una proposta, così, sommessamente: Lia è il nome perfetto da sostituire all’imbarazzante locuzione senza concretezza “una donna alla presidenza della Repubblica”.
In fondo, è difficile che faccia peggio di Berlusconi.
La multietnicità
Non faremo più meme a sfondo leghista, lo abbiamo solennemente promesso ai piani alti. Però oh, voi ci provocate. Matteo Salvini, se ci stai leggendo non guardare neanche questa puntata.
Dalia
Se una regina l’abbiamo incoronata, c’è da dire che Dalia va via alla grande e ciaone a tutti quanti. Come ho già spiegato al mio rassegnato marito che farò io al termine del mio isolamento.
La sincerità
La faccia di Anissa Helou all’assaggio di alcuni piatti (per dirla tutta, quelli di Polone e di Christian, che nonostante questo non escono dalla Masterclass, e io bho) parla più di mille piatti lanciati da Joe Bastianich.
Mime
Non so come raccontereste voi la lodevole e costante attenzione di Masterchef all’incontro tra culture, ma per me può essere sintetizzata semplicemente in due parole:
Malemma maiala.
Tracy
Lo sbrocco in esterna di Tracy, che a un certo punto s’è messa a strillare “Tacete un attimo!”, mi ha fatto pensare a una cosa sola: cara, se ti va male a Mastrchef sappi che qui avrai sempre un posto da baby sitter.
Situazione della vita sociale
La pandemia ci ha lasciati talmente soli e affranti che basta un pullman ed è subito “quel mazzolin di fiooori”.
FLOP
Mime
Dopo il Coronavirus, il Green Pass e la dieta dei gruppi sanguigni Mime diventerà il prossimo obiettivo dei sindacati, visto che a sentire lei in Giappone lavorava pure la domenica e fino a mezzanotte. Viva l’Italia, il Paese dove il disordine e il bisogno del reddito di cittadinanza trovano finalmente una risposta.
Ma spaisi de che?
Fossi in Nicky, che presenta un piatto super speziato e si offende pure quando gli fanno notare che è un filo troppo spicy (“ma se non sa de nulla!”), io mi farei un tampone. Non si sa mai.
Stayin’ alive
Nella puntata delle reazioni composte e controllate, Federico non ci sta a sentirsi dire che il suo piatto sembra una scatoletta di cibo per cani. E per essere più credibile mentre fa il tamarro (come se ce ne fosse bisogno), decide di partecipare alla Masterclass vestito come Tony Manero.
I pizzini
Se vi stavate chiedendo come possano comunicare tra loro due personaggi distanti anni luce come Gomez Adams e Michael Wheeler di Stranger Things, la risposta è grattandosi il naso.
Le ultime parole famose
“‘Sta prova mi piace molto perché faccio sempre pane, pizza, pasta fatta in casa” dice Anna un quarto d’ora d’uscire per sempre dalla Masterclass.
Elena
Povera Elena, che dall’Invention test ha imparato come si dice bland in Italiano. Nammerda.
Elena/2
Elena sbuccia un tartufo come fosse una mela. Tipo che Enzo Iacchetti alla Fiera d’Alba era stato più delicato e rispettoso di lei. Elena, è inutile che tu dia la colpa alla menopausa, ha ragione Dalia: di tartufi non capisci un ca**o.
Quarantene scampate
Anissa Helou si congeda dal piatto di Anna dicendo “mi dispiace, ma non sono troppo positiva”. Beata lei.
Fashion victims
Locatelli che veleggia verso acque migliori col mocassino blu, la polo col collo coreano e l’occhialetto giusto rischia di rubare il posto a Barbieri, che infatti vediamo ultimamente un filino teso. (Ah, e non faremo nessuna battuta sulla strana somiglianza tra questa foto e quella precedente, che non si dica che siamo qui a fare body shaming).
Polone
Polone dimostra che – marito a parte – di uomini non c’ho mai capito nulla, io che l’avevo classificato come un tenerone da sposare. Un omone di due metri che dice aggressivamente a una collega “levame le mani di dosso” è tipo la cosa più brutta mai vista a Masterchef. E altrettanto brutto è il fatto che nessuno l’abbia commentata ufficialmente, in un programma in cui l’occhio del Grande Fratello tutto sa e tutto vede.
Covid Party
Come saranno felici tutti quelli che hanno mangiato in esterna la cheesecake della squadra blu, sapendo che dentro ci sono finiti cucchiaini d’assaggio, dita ciucciate e chissà cos’altro?
Christian
Christian affronta la vita, l’amicizia, la cucina, Masterchef e perfino le cozze con stessa leggerezza di un orecchino di Tina.
Tina
Ah, già, Tina. M’avete fatto notare che commento troppo poco la simpaticissima Tina. Una che se la piglia pure con l’adorabile Carminiello. Non ha bisogno che la commenti io, ci penserà il Demogorgone.
La sordità selettiva
Non è che Bruno non ascolta, è che lui ascolta solo le voci di donne. Non è che non capisce, è che il cane gli ha mangiato i compiti. Non è che non ha contato le cozze, non è che ha filtrato l’acqua dopo, è che non sapeva di essere a Masterchef. Visto che uscirà prestissimo dal programma, abbiamo un consiglio per lui: per il futuro provi a mandare un curriculum a Novak Djokovic.
Bruno / 2
Eppure un po’ io Bruno lo capisco. La sua confusione durante il pressure è pari soltanto alla mia che provo a calcolare i giorni di quarantena per ciascun membro della mia famiglia. Al massimo, se sbagliamo qualcosa, mi scuserò dicendo che non portavo gli occhiali.
Bruno Barbieri
Barbieri ha evidentemente deciso di far incazzare l’intera Emilia Romagna. Dopo l’uscita infelice sui Romagnoli, con aria schifata commenta gli errori di Lia con un “siamo a Trieste, non siamo a Riccione”. Eppure lui sembra vestito esattamente per andare al Cocoricò.