La nona puntata di Masterchef Italia 11 ha l’incredibile potere di farci dimenticare di Dalia con la stessa velocità con cui vorremmo scomparisse dalle radio “Dove si balla” di Dargen D’Amico. Succede di tutto, ma proprio di tutto, tra la prova più temuta di sempre (oh, ma arrivare a Masterchef studiando un po’ di pasticceria no, visto che è l’unica prova certa che si affronterà?), le incomprensibili tecniche portate in dote da Terry Giacomello (siamo quasi certi che l’ultima fosse la denaturalizzazione della fibra da vicino) e – lacrimuccia – l’addio di Mime.
Evidentemente, lo scopo di tutto questo era mettersi alle spalle Sanremo, dimostrando che Masterchef non può che essere il re dei nostri giovedì sera.
Però, anche se Sanremo se n’è andato, qualcosa rimane in noi come del katsuobushi tra i denti, tanto che Mime pensa che Cattelan – l’artista, non il presentatore – sia un cantante e passa lo skill test a canticchiare, abbandonando la Masterclass allegra come un Tananai qualunque. E per osmosi siamo tutti lì con lei, a intonare “l’unico frutto dell’amor”.
E no, Masterchef non sarà più la stessa cosa senza Mime, che proporrei di tenere a vita nel cast, magari affiancandola a Iginio Massari che – diciamocelo – ha bisogno di abbandonare un po’ questa figura da Signore del Male con un abbattitore al posto del cuore.
Così, Mime se ne va, non senza prima averci rivelato il nome del lottatore di sumo che tanto assomiglia a Cannavacciuolo, che non era quello che avevo trovato io impegnandomi tanto a setacciare il web nei miei primi top e flop, e questo dimostra che in Giappone c’è più di un lottatore di sumo che assomiglia a Cannavacciuolo, e ce credo che quando lui era lì tutti lo fermavano per strada per farsi un selfie.
TOP
Cannavacciuolo
Il vero vincitore di Masterchef è Antonino Cannavacciuolo, che anno dopo anno costruisce sempre meglio la sua immagine televisiva, abbandonando l’impaccio dei primi tempi e dimostrandosi il personaggio più riuscito della kitchen tv italiana. A proposito, ora vogliamo un programma dove lui e Mime se ne vanno in giro per il Giappone ad assaggiare le specialità locali tra un selfie e l’altro (d’altronde, è mai possibile che il più noto spin off di un concorrente di Masterchef sia stata Rachida all’Isola dei Famosi?).
Carmine
Carmine ha capito che nella vita vuole cucinare e che ha ragione da quando aveva 12 anni. Poi ci sono io, che a quarant’anni ancora spingo le porte quando c’è scritto tirare.
Mime
Quel che tutti apprezziamo di Mime è che ha evidentemente conservato di nascosto un po’ della canapa avanzata dalla prova con le erbe della settimana scorsa.
Lia
Lia è indubbiamente ancora la concorrente da battere, e lei lo sa benissimo. Le sue certezze però iniziano a vacillare quando non capisce perché l’universo le abbia mandato la sfiga di trovarsi nella stessa Masterclass di un genietto in erba come Carmine. Un po’ come è successo a Fedez l’anno scorso a Sanremo.
Iginio Massari
Il fatto che uno che nella vita fa dolci – e questa settimana, pure dolci dell’amore – riesca a sopravvivere al fatto che gli abbiano cucito addosso l’immagine del più acido degli acidi, è la dimostrazione di quanto il suo personaggio sia in fondo riuscito. Soprattutto stasera, quando riesce a dar voce al pensiero di tutti noi, chiedendo a Elena il perché dei suoi giganteschi occhiali.
Anna
Peccato che stasera non ci fosse più Anna, la dietologa di Masterchef, perché questa sarebbe stata la prova perfetta per lei: riuscire ancora a mangiare un dolce senza provare disgusto dopo aver visto le bavaresi squagliate dei concorrenti sarà un’impresa epica.
L’incorruttibile
Tutti provano a imbonire Massari. Chi con una rosa omaggio al “re di pasticceria”, chi con la storia strappalacrime della bambina che anziché 50 figurine chiedeva 50 tuorli per replicare la ricetta del maestro. Ma nulla. Lui ha evidentemente esaurito lo zucchero facendo torte su torte. E ricordatevi: voi avrete anche visto tutti i suoi video, ma lui non ha mai visto un vostro video su YouTube.
Elena
Poco da dire su Elena stasera, se non che il fatto che si sia mangiata il (suo?) cervello a manciate e nonostante questo sia riuscita a salvarsi le fa meritare di essere nei top, e non l’avremmo mai detto.
FLOP
La sobrietà
Federico, a cui è stata in ogni modo suggerita più sobrietà, ha pensato di dimostrare di aver capito sfoggiando una camicia lucida brillantinata rossa con una texture leopardata in sovraimpressione. E oh, voi che pensate di capirne di moda più di un Bruno Barbieri qualunque, sappiate che è l’unica cosa per cui ha ricevuto i complimenti stasera.
Il cuore tenero
Alla fine, anche Massari dimostra di avere un cuore tenero. In fondo, basta fargli gli occhi a cuore come se stessi correndo mano nella mano con lui su colline di panna montata e magicamente “è una bavarese terribilmente dolce” diventa “se mettevi due terzi in meno di zucchero avresti fatto centro”
I conti di Christian
Christian ha chiaramente deciso di dimostrare al mondo che magari non sa cucinare, ma sa certamente fare i conti. Per dire, lui ha lavorato bene il 90% del tempo. È nel restante 10% che ha fatto una schifezza.
Christian (again)
Ed è proprio quando Terry Giacomello raccomanda umiltà che a Christian si illuminano gli occhi e dice “finalmente una prova per me”. Così, al grido di Umilté, fraternité e Saint Tropez lavora bene al 90% ideando una roba gelificata superfiga ma poi presenta nel piatto un’isoletta d’osso con una palma di sedano.