Ricordate Valentina Persia? Esatto, la leonessa tutta chioma e occhi che ha fatto morire dal ridere un’intera generazione ai tempi di La sai l’Ultima? e che non ha mai smesso di farlo. Oltre a essere comica è anche attrice, e a quanto pare adesso è anche cuoca. Non si sa bene come né perché, ma di fatto Food Network le ha dedicato un’intera trasmissione televisiva: Le ricette di casa Persia, l’Abruzzo a modo mio. In prima tv ogni mercoledì sera alle 21 – canale 33 del digitale terrestre o in streaming su Discovery+.
Spirito peperino, le sue iconiche espressioni e movenze che sono il proprio marchio di fabbrica, ricette abruzzesi fatte anche insieme alla mamma Nietta (Maria Antonietta). Nella solita cucina casalinga messa a regola con maioliche e cesti di vimini: “dove la tavola è sacra e si cucina da mattina a sera“. In ogni puntata cucineranno qualcosa di tipico abruzzese per ospiti sempre diversi, dai famigliari agli amici.
Un menu casalingo e tenero per davvero
Al netto delle conversazioni rese eccessivamente sopra le righe da dialetto e canzoncine (ma in fondo Valentina Persia è così), e al netto del solito giro al mercato rionale con i “fornitori di fiducia” (credibile quanto Csaba dalla Zorza che pretende di sembrare una contadina quando fino un minuto prima si aggirava per Eataly), la trasmissione scorre piacevolmente. Non al pari del capolavoro in cui è protagonista Giorgio Mastrota, ma ci si avvicina. E la mamma Nietta è proprio impacciata, in maniera molto tenera, a lei delle telecamere tange poco o niente: le interessa cucinare.
Raviolo abruzzese con zafferano, razza alla scapece, ferratelle con fragole e panna: ecco il menu di Casa Persia. Cominciano con il dolce, caratterizzato dalla ferratella, un biscotto tipico abruzzese simile a una cialda, un waffle, realizzato in una piastra tipica e tutta merlettata. Molto carino questo racconto, una cosa non scontata da vedere in una trasmissione di cucina e si percepisce il racconto sincero di Valentina Persia. Punto in più, niente sponsor evidenti e niente forzature.
Invitante e senza troppi giri di parole anche la ricetta di pesce, la razza alla scapece ovvero fritta e poi inzuppata nell’aceto caldo arricchito con lo zafferano in pistilli. La cucinata è rapida e accompagnata dal bellissimo rapporto mamma-figlia, caloroso e simpatico: le due raramente guardano in camera, se non per dare consigli attinenti e spontanei relativi alla pietanza.
Funziona la ricetta, o Valentina Persia?
Difficile stabilire con precisione cosa funzioni di più in questa nuova trasmissione di cucina: il contenuto o la cuoca? Le ricette sono come anticipato carine e spiegate bene, ma è la presenza dell’attrice che catalizza l’attenzione con quell’atteggiamento fenomenale che ha. Diciamo che le stesse ricette, preparate in un altro contesto di cucina regionale come se ne sono visti tanti, non avrebbero sortito lo stesso effetto. Quindi la verità è che funziona tutto, in equilibrio tra l’indiscutibile presenza scenica di Persia, la tenerezza timida e naif della mamma, e sì anche la scelta della narrazione per quanto riguarda le ricette.
La differenza tra insegnare e condividere
Food Network ha fondamentalmente tre format di cucina: i primi due sono quelli in cui chi cucina recita una lezione e propone un approccio commerciale della ricetta (Csaba dalla Zorza, Fatto in casa da Benedetta, Carlotta Perego con L’Orto di Carlotta e molti altri), e i nonsense (come Food Games e Reestogreen). Infine abbiamo le eccezioni genuine, come appunto la nuova trasmissione con Giorgio Mastrota e questa con Valentina Persia. Sarà un caso che, a funzionare meglio, siano personaggi estranei al “food” e al “food blogging” e quindi meno montati in tal senso?