Le mitiche trattorie “dei camionisti”, dove si mangia bene e si spende poco? Sono quelle scovate da chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, nel nuovo programma “Camionisti in trattoria”, trasmesso il giovedì su DMax alle 21.25.
“Segui i camionisti, mangerai bene e a poco prezzo” è il ritornello della trasmissione.
Ma Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere, sbugiarda il mito delle trattorie dei camionisti, con relativo programma televisivo: “da piccolo sono cresciuto con due miti –racconta Grasso sul quotidiano milanese– il vino dei contadini e le trattorie dei camionisti”.
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E se Grasso liquida il vino dei contadini come “il peggiore dei vini, fatto male, con uve di scarto e scarsa attenzione alla cantina”, per quanto riguarda le trattorie dei camionisti è altrettanto lapidario: “Mai mangiato bene in una trattoria dei camionisti: spendi poco, mangi tanto ma la qualità è quella che è. E di giorno, come si fa a digerire tutta quella roba?”
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E su Camionisti in trattoria?
Raccontando il format della serie, un viaggio per ogni episodio, con Rubio accompagnato da tre camionisti che lo guidano nella loro trattoria del cuore per provare le proposte del locale, Grasso ne ha anche per il noto protagonista di Unti e bisunti, che omaggia di sinceri apprezzamenti:
“chef Rubio non è propriamente un mostro di simpatia: per lui l’impiattamento conta poco, l’approccio al cibo è grezzo e pulp, le pietanze grondano calorie e sono fatte con materie semplici e “umili”.
Però –concede Grasso– è bravo ad “alimentare” ancora la leggenda delle trattorie dei camionisti”.
Oh, gliene andasse mai bene una, al critico tv del Corriere.
[Crediti | Corriere della Sera]