Eccoci tornati, in leggero ma giustificato ritardo, ad addolcire una delle settimane più fetide della Repubblica dei tiramisù. È da pochissimo andata in onda la quarta puntata di Bake Off Italia 2022, che ci ha rinfrancato spirito e corpo con una serie di prove apparentemente innocue sulla merenda. Non sarà stata la visione più scoppiettante di sempre, ma siamo abbastanza sicuri che il nostro riassunto ve la renderà molto molto più piccante.
Sigla e siparietti
Non so quanti tra i lettori sanno che il pastry chef Ernst Knam è nato nella città tedesca di Tettnang, nella regione di Baden-Württemberg. È forse qui che dovremmo chiederci cosa penserebbero gli abitanti di Tettnang vedendo come la tv italiana tratta uno dei loro più celebri compatrioti. Non è tanto e non solo la sigla, in cui si ricopre la faccia di zucchero a velo, quanto i numerosi siparietti che seguono a rendere ineguagliabile ogni puntata.
Pane, burro e marmellata
È una serafica Clelia a raccontare le origini della merenda più amata dai boomer mentre il pane è affidato al racconto dell’amatissimo Fulvio Marino, uno a cui pare davvero impossibile trovare un difetto.
Una solita carrellata di frasi improbabili
Chiara si prepara con coraggio ad affrontare la prova dichiarandosi panificatrice seriale. Lo fa dicendo questo “io quando ho vinto il tempo indeterminato, mi so’ regalata un forno”. Sottotesto: ma vinto dove, al lotto? Segue Riccardo a cui viene chiesto se ha mai fatto il pane in casa, domanda a cui risponde “sì, lo prepara mia mamma” risposta che capiremmo solo se avesse da poco superato i cinque anni.
Il primo giudizio
La prima prova si conclude in modo sobrio, con un alternarsi di “grudo” e “sciapo” e una piccola ma non trascurabile carrellata di facce di Fulvio Marino. Mi sono appuntata questo commento di Foglia: “possiamo far arrivare un tir di sale in Toscana?” che mette fine all’orgoglio toscano del pane sciapo. Del resto lo dice Boris “i toscani hanno devastato questo paese”.
Rottolonen e rottolini
Con la seconda prova si fa pieno ingresso nella terra del language shaming che Knam sembra maneggiare con capacità invidiabili, come a dire “son io che mi prendo in giro. Voi manco sapete distinguere una marmellata da una confettura”. È per questo che si preparerà un classico di Bake Off: il rottolonen (qui mi pare ci sia la n) ma da fare in tanti rottolini (qui mi pare la n salti, scusate non mastico bene).
La ricomparsa dei disegnetti
Ogni volta che tornano la geometria, la chimica e la matematica è lapalissiano che voleranno assurdità fin sopra il tetto del tendone e ritorno. Quel tendone allietate da tonalità e musiche Bridgerton che, vogliamo dirlo, quanti danni ha fatto Bridgerton ai cervelli di tutto il mondo? Per cercare di capire come creare i rottolini con la grema gremosa è tutto un fiorire di disegnetti, matite e consigli (sbagliati, per lo più).
Alessio, un mito
Questo concorrente rimane un mito, un personaggio surreale che darà lustro e gaudio alla decima stagione. Basti pensare che ad un certo punto, da dove non si sa, tira fuori un ventaglio per sventolarsi anche il colletto. Alessio non ha mai preparato nessuno dei dolci di nessuna prova, piange, ride, è un effluvio d’ansia, d’euforia, ma anche di tenerezza. Tipo quando dice “Gine, me lo italianizzi?” intendendo la ricetta del dolce. Per poi ammettere “lei me l’ha spiegato. Ma io non ho capito nulla di quello che mi ha detto”.
Il telefono senza fili
È alla fine della prova che i giudici, in posa ispettoria, ipotizzano che qualcuno dispensi direttive su come gestire le ricette portando un gruppo ben identificabile di concorrenti a risultati maldestri. Da qui si capisce perché di questi rotoli santissimi “alcuni sono grandi come wurstel, altri come wurstelini”. Ma secondo voi, chi è che fa questo?
Lo sdoppiamento
È solo alla fine di questa seconda prova che capiamo che Davide e Stefano non sono la stessa persona. Quest’ultimo agguanta il titolo di migliore della prova e con grande commozione commenta “sono emozionatissimo. Non vedo l’ora di condividerlo con i miei familiari”. Già, ma cosa che di fatto non ha vinto niente?
Pane e Faina
Ma insomma il mistero del telefono senza fili, che lo spettatore ha già risolto dal trailer della nuova stagione, non è dipanato proprio per tutti. Tenerissima l’entrata di Tommaso Foglia che va da Ginevra a dirle che deve fare le cose seguendo la sua testa, e lei che sbattendo le ciglia ammette di essere la pastora delle sue pecore copiative come la matita elettorale. A lei felicemente va un po’ di riconoscimento di Knam, finalmente. Seguono lacrime.
La prova dei budini
L’ultima prova è il solito accanimento contro le leggi della fisica. I concorrenti dovranno impilare tre budini diversi e portarli ai giudici che, guarda un po’, li mangeranno. Alessio anticipa la sua portata con un istrionico: “è inguardabile, una cacata letteralmente”. Ma vogliamo rassicurarlo che di budini belli raramente ne abbiamo visti da queste parti.
La fine
La puntata si conclude con il grembiule blu di Margherita, uno stupendo momento tra Damiano Carrara che dice a Maria “penso che sia il dolce più cattivo che hai fatto” e lei che invece di piangere o mandargli una querela risponde “ma figurati”. Eliminata Gaia ma, possiamo dirlo? C’era ben di peggio. Solo che lei faceva meno rumore.