Si è conclusa l’altra sera, attraversata l’Italia da capo a coda, 4 Ristoranti, quarta stagione del programma con Alessandro Borghese trasmesso da Sky Uno Hd.
Il tema scelto per il decimo e ultimo episodio della serie, che durante l’ultima stagione ha registrato circa 1 milione 500 mila spettatori a puntata, repliche comprese, ci sta particolarmente a cuore.
Si tratta delle pizzerie gourmet di Milano.
[10 pizzerie che hanno reso il 2016 di Milano un anno incredibile per la pizza]
Il fatto che i quattro locali partecipanti —Lievità, Pizza Biscottata Gourmet, Garage Pizza & Co e Assaje Pizzeria— rappresentassero in maniera molto parziale il meglio della scena milanese, spumeggiante nella pizza come in altri settori della ristorazione, ci ha indotto a capire meglio come funzionano le selezioni del programma prodotto da DRYMEDIA.
Il vincitore dell’episodio però —ci teniamo a precisarlo— è un pizzaiolo di gran livello. È Giorgio Caruso, proprietario di Lievità, numero 1 della classifica di Dissapore sulle pizzerie milanesi, premiato come “Game Changer” (quelli tanto bravi e innovativi da cambiare le regole del gioco) nel nostro Campionato della Pizza 2017.
[I 4 ristoranti preferiti da Alessandro Borghese sono questi]
Non per niente ha sbaragliato la concorrenza nel programma di Alessandro Borghese, lo Streggatto della tivù.
Proprio a Giorgio Caruso abbiamo chiesto di parlarci dei retroscena di 4 Ristoranti, di come vanno realmente le cose dietro le quinte del programma.
D: Complimenti per la vittoria, hai notato un aumento dei clienti dopo l’episodio trasmesso martedì?
GC: Quando un locale vince qualcosa, qualunque cosa, sì è contenti per la squadra che tutti i giorni lavora nella pizzeria. Confido in un aumento dei clienti durante i primi giorni della settimana, perché spesso dal giovedì in poi siamo pieni.
D: Come fa 4 Ristoranti a scegliere i locali che partecipano, chi ti ha contattato, e quanto tempo prima?
GC: Mi ha contattato la società che si occupa del casting, al quale ho partecipato un paio di mesi prima che iniziassero le riprese.
[4 Ristoranti con Alessandro Borghese, il cuoco senza ristorante]
Quando ho chiesto perché si fossero rivolti a me, hanno risposto che il nome di Lievità è stato fatto dagli altri concorrenti rispondendo alla domanda “contro chi vorresti gareggiare?”, che la produzione del programma rivolge di consuetudine. Purtroppo nessuno di quelli che avrei voluto sfidare ha accettato di partecipare, oppure, forse, non sono stati scelti.
D: Sappiamo che diverse pizzerie si sono rifiutate di partecipare, abbassando di fatto il livello della sfida, che non ha rappresentato l’effervescenza della scena milanese della pizza. Ti sei fatto un’idea del perché di tanti rifiuti?
GC: Vero, alcuni dei miei veri “rivali” milanesi, come quelli che mi sono trovato di fronte nel Campionato della pizza di Dissapore, non hanno voluto partecipare, forse perché temevano il confronto con pizzerie meno affermate, avevano insomma più da perdere che da guadagnare.
Peccato, perché avrei voluto competere con i migliori profili professionali della città.
D. Dopo aver accettato di partecipare a 4 Ristoranti quanto tempo è passato prima che iniziassero le riprese? Hai potuto perfezionare i tuoi impasti o tirare a lucido il locale?
Veramente ho ricevuto conferma due giorni prima dell’inizio riprese. Peraltro, essendo andato in scena per primo, non ho potuto fare altro che comportarmi come sempre, cercando di stare ancora più attento ai dettagli.
D: Quando si gira il programma, la pizzeria è aperta o chiusa, gli avventori sono reali o invitati dalla produzione?
GC: Di norma il locale è chiuso al pubblico, gli ospiti vengono invitati da noi gestori dei locali partecipanti, non dalla produzione.
D. Chi paga il conto, la produzione o i singoli commensali/ristoratori? Oppure è il gestore del ristorante che ospita a offrire?
GC: L’ultima che hai detto.
D: I voti assegnati ai colleghi dai ristoratori che partecipano al programma restano segreti fino alla proclamazione del vincitore, compreso quello di Alessandro Borghese, come si vede in tivù?
GC: Grazie a una troupe molto numerosa, fatta di tanti professionisti, i partecipanti vivono il programma come gli spettatori.
[Di 4 Ristoranti ci piace persino Alessandro Borghese. Possibile?]
Nulla viene anticipato di quanto succede e i voti restano segreti fino alla conclusione dell’episodio.
D: Nella scelta dei piatti e degli argomenti di cui discutere si segue un copione oppure c’è spazio per improvvisare?
GC: Gli autori del programma danno la linea poi si va senza un copione prestabilito, compresi gli ordini degli altri ristoratori che scelgono realmente le pietanze da ordinare.
D: Cosa succede quando il tempo viene “fermato” per le osservazioni di Alessandro Borghese?
GC: Viene chiesto ai concorrenti di rimanere immobili, mentre Borghese fa le sue arringhe.
D: In quanto tempo si sono svolte le registrazioni nelle quattro pizzerie che hanno partecipato alla “tua” puntata?
GC: In quattro giorni, uno per ristorante.
D: I 5000 euro di premio assegnati dalla produzione al vincitore di ogni episodio non sono pochi per migliorare il locale, obiettivo dichiarato dalla produzione?
GC: Sì, sono pochi. I forni e gli attrezzi per le pizzerie come le nostre sono costosi, ma se spesi per queste cose anche 5000 euro possono mandare un segnale positivo allo staff.
D: Il buono sotto forma di card che viene dato al vincitore è vero, oppure la somma viene stanziata in un altro momento? Tu come la impiegherai?
GC: La card è simbolica, viene ritirata al termine delle riprese, l’importo arriva nel conto corrente del vincitore con un bonifico entro 3 mesi dalla messa in onda.
Per quanto riguarda me ho deciso di spendere quella somma per comprare un cosiddetto “fermalievitazione”, serve a controllare i miei impasti con maggiore precisione.
D: Che tipo è Alessandro Borghese a telecamere spente?
GC: Come appare quando sono accese, direi, si muove sul set con molta naturalezza al contrario dei concorrenti, che nel mio caso erano tesi come corde di violino, me compreso.
Con lui presente era tutto più facile, perché ci guidava nello svolgimento delle discussioni e nelle diverse situazioni dell’episodio. S’intuisce anche una buona esperienza nelle cucine professionali, per esempio si è rivelato impeccabile quando ha infornato la mia pizza!
D: Abbiamo saputo che stai aprendo un nuovo locale, puoi dirci qualcosa di più?
GC: Vero, sto lavorando alla terza pizzeria milanese, dopo quelle di via Ravizza e via Sottocorno. Stavolta aprirò in via Varese, angolo largo la Foppa, in zona Moscova.
Non sarà un locale grande, ma la posizione è ottima, sono certo che le soddisfazioni non mancheranno. Protagonista del menu sarà la nostra pizza napoletana, moderna più che gourmet, da abbinare a una selezione molto curata di vini e bollicine.
[Crediti | TvZap, immagini: TvZap, Antonio Fucito]