Io me li immagino, gli autori di 4 Ristoranti, mentre si inventano qualcosa di nuovo e stupefacente da far fare ad Alessandro Borghese nel 2020, e tirano fuori dal cappello la ricerca del miglior ristorante di cucina medievale di Arezzo.
D’altronde, gli hanno fatto girare tutta l’Italia in lungo e in largo a quel povero ragazzo. I ristoranti vista mare li abbiamo fatti, quelli di campagna pure, per non parlare della montagna che come dice Elio ci si rompe il cosiddetto. Poi spunta fuori lo stagista e, alzata timidamente la mano, racconta che il sabato prima si è sbronzato di birraccia e ha mangiato cosce di pollo con le mani a una cena a tema medievale. Urca! Lo stagista viene immediatamente promosso responsabile creativo, ed ecco trovato il tema di questa settimana dello show di cucina più popolare dopo Masterchef. D’altronde, chi non è è mai andato a una cena a tema medievale?
Vabbe’, io una volta ci sono andata, ma era tanti anni fa. Mi sono trovata seduta ai brodi di un’arena, mangiando cibo dal sapore dimenticabile mentre davanti a me veniva messa in scena una giostra per la conquista di una donzella. Ma questa è un’altra storia, che mi ricorda che c’è stato un tempo in cui anche io facevo imperdonabili errori gastronomici. Cosa che speriamo non succeda al nostro buon Borghese, durante questa puntata aretina in cui il bonus andrà ai migliori fegatelli. E il mio specialissimo bonus (di un punto), memore di quella serata in arena in cui a latitare non era solo il buon gusto delle pietanze, andrà alla performance più trash.
Che poi comunque, in questo tripudio di pietanze d’altri tempi, un dubbio atroce mi rimane. Un commento come “la cena era assolutissimamente medievale”, è davvero da intendersi come un complimento?
Mariano, Il Ristorante di Mariano
Mariano è esattamente il giocatore che vorremmo trovare sempre a questo programma. Scorretto al punto di consigliare al collega di cancellare dal menu i piatti con le patate per venire incontro al tema della puntata, agguerrito al punto di indossare una scomodissima calzamaglia per compiacere gli appassionati di Medioevo, cattivissimo nei giudizi dei colleghi, al punto di dare un 6 a una location perché era bella.
Adoro lui e le sue due lauree e mezzo che lo mettono su un piedistallo da cui giudicare tutto e tutti.
Nel suo ristorante mancava l’acqua, il vino, regnava un po’ di confusione generale. Ma d’altronde i concorrenti non cercavano l’atmosfera medievale vera? E allora l’acqua se la vadano a prendere al pozzo. Io sto dalla parte del perfido Mariano, e soprattutto del suo compagno, l’istrione del ristorante che in occasione della puntata “è impazzito”. I bicchieri col prezzo appiccicato sul fondo, però, sono una roba davvero orrenda, che nel Medioevo probabilmente avrebbe causato una decapitazione.
VOTO: 8
Francesco, Vineria Ciao dal Chiodo
Un vero tesoro, Francesco, che pare capitato lì per caso. Non ha capito la consegna, come direbbe la maestra, ma di sicuro ha sfruttato l’occasione per fare pubblicità alla cucina casalinga della sua mamma e per farsi degli amici, con i suoi votoni e i suoi complimenti lanciati qua e là come le secchiate di rifiuti organici dai balconi medioevali.
VOTO: 7 e 1/2
Elisabetta, Osteria Il Grottino
L’idea di ricreare l’atmosfera medievale al ristorante di Elisabetta è del suo babbo, un appassionato di storia. Che giustamente ha scelto il periodo notoriamente più felice di tutti i tempi per far star bene i clienti del ristorante (davvero, questa cosa non smette di frullarmi in testa: ma perché?). Simpatica come la peste nera nel Medioevo, sicura di sé al punto da presentarsi vestita con un vestito che probabilmente nel Medioevo fu bianco, ma che ora ricorda la scena ingiallita che ti trovi davanti quando riesumi l’abito da sposa dal fondo dell’armadio dopo trent’anni dal matrimonio e ti chiedi con quale criterio l’avevi scelto.
VOTO: 6 e 1/2
Maurizio, La Lancia d’Oro
“Le posate nel Medioevo non erano queste”, “il vetro non c’era, la plastica nemmeno”. Quella di Maurizio per il Medioevo è una vera ossessione. Infatti, probabilmente, i suoi clienti mangiano al buio, ma allietati da un giullare e da dei figuranti che non paiono propriamente felici di stare lì ma che, per quanto mi riguarda, gli valgono al cento per cento il mio specialissimo bonus per l’interpretazione trash. Mariano è il signore della tavolata: equilibrato nei voti, posato, galante con l’unica donna concorrente, a cui porta un mazzo di fiori.
VOTO: 8 e ½ (bonus compreso)
Alessandro Borghese
Grande assente della puntata sono i freeze di Ale. Quelli in cui sparla dei presenti, che tanto non lo possono sentire perché sono tutti messi magicamente in pausa. Io li adoro, perché tirano fuori la parte più cattiva di lui. Ne vorrei almeno uno per ogni cena, e invece stavolta mette tutto in pausa solo per fare un appunto sulla cottura a bassa temperatura, che proprio medioevale non è. Eppure, in questa puntata, tra il prezzo sotto ai bicchieri di coccio e il vestito da sposa ingiallito dal tempo, le occasioni ci sarebbero pure state. Forse la sua faccia era sufficientemente eloquente, e a volte non servono troppe parole. Però Ale, noi Dissaporiani ti vogliamo molto più cattivo di così: sappiamo che sai esserlo.