Nato per dare alloggio a ferrovieri ed artigiani, sopravvissuto alle bombe alleate durante la seconda guerra mondiale per diventare negli ultimi anni ritrovo di giovani e universitari dediti alla “movida”, lo storico quartiere di Roma San Lorenzo mantiene ancora oggi il proprio sapore popolare grazie a luoghi come l’osteria “Tram Tram”. Alla soglia dei 30 anni di attività, questo ristorante rigorosamente a conduzione familiare è divenuto un punto di riferimento per residenti e non solo, grazie ad una cucina semplice e leggera ma non per questo priva di gusto. Anzi. Una trattoria a conduzione familiare, come dicevamo, con al timone dalla sua apertura la signora Rosanna, nata a Roma ma con le radici in Puglia. Una meravigliosa unione di due importanti tradizioni culinarie, come vedremo in seguito.
Dotato di alcuni tavoli all’esterno, il locale si presenta senza fronzoli ma accogliente nella sua semplicità: tavoli in legno apparecchiati con una tovaglietta di carta, mobili da cucina del dopoguerra ed alle pareti diverse immagini dei vagoni del tram. Tram che fra l’altro “sfreccia” proprio a pochi metri dal locale. C’è anche una piccola sala allestita con un bancone per l’assaggio dei tanti vini inseriti nella carta. Degni di nota, all’esterno del locale, le grandi lastre di marmo incise che sovrastano tutte le vetrine della trattoria.
Il menu e i piatti
Fra le peculiarità di questa osteria nel cuore di Roma c’è senza dubbio la capacità di proporre piatti mai banali. L’originalità, in questo caso, è tradotta nella ricerca di pietanze elaborate e non omologate ai classici menu proposti dalle tante trattorie capitoline. Accanto a rigatoni con la pajata, alla coda alla vaccinara e all’immancabile cacio e pepe trovano infatti spazio piatti che hanno poco a che fare con la tradizione romana: le orecchiette alla norma, il baccalà mantecato, il tortino di alici ed invidia o il purè di fave e cicoria, in un mix capitolino pugliese. Vasto e mai ripetitivo anche il menu del giorno, elaborato prestando attenzione a verdure e materie prime di stagione.
Spulciato il menu, che ha il merito di proporre non solo i classici piatti da osteria romana, decidiamo di saltare l’antipasto (anche se consigliamo il pure di fave e cicoria già assaggiato in passato) per dedicarci innanzitutto a due primi. Gli gnocchi al sugo di baccalà, in carta solo il giovedì come tradizione vuole, e le pappardelle alla Tram tram, nella loro versione estiva. Ottimi gli gnocchi fatti in casa da Rosanna, ma nel piatto l’assoluto protagonista è il condimento in cui spicca, accanto al baccalà perfettamente mantecato, il profumo di capperi ed olive.
Partendo da un soffritto di sedano e carote, con l’aggiunta del pomodoro, nascono invece le tagliatelle alla Tram tram, che nella versione estiva vengono proposte con peperoni ed agnello ed in quella invernale con i carciofi al posto della varietà di solanacee. Nel complesso, e nonostante le materie prime utilizzate, il piatto ha il grande pregio di risultare leggero e mai pesante. Piatto forte della giornata sono però le polpette al sugo, probabilmente fra le migliori assaggiate nei locali della Capitale. Merito della ricetta di Rosanna che, a differenza di molti, aggiunge all’impasto quanto basta di mollica di pane. Se a questo si aggiunge un sugo sapientemente realizzato, e sopratutto mai acido come spesso accade, le polpette si confermano un cavallo di battaglia del locale. Buona anche la fattura dei frigitelli in padella: semplici ma saporiti. Dello stesso livello anche la crema di limone che abbiamo assaggiato per chiudere il pranzo. Morbida, delicata, e con la gradita “partecipazione” di numerosi pezzi di scorza di limone, è il profumo ideale per chiudere un ottimo pranzo. Per esperienza consigliamo anche i polipetti affogati, spesso inseriti nella carte dei piatti del giorno.
Opinione
Nel panorama delle trattorie romane, tradizionali o al passo con i tempi che siano, Tram tram gioca sicuramente un ruolo da protagonista. Non solo per l’originalità e la fattura delle proposte, o il prezzo concorrenziale in questi tempi di crisi, ma anche e sopratutto per il piacere dell’esperienza. Fare due chiacchiere con Rosanna, sempre presente in sala, e discutere con lei di cucina rende obbligatoria una tappa in questa osteria per chi si trovasse a passeggiare per l’ex quartiere dei ferrovieri.
PRO
- Originalità dei piatti
- Ambiente familiare
- Cucina leggera e digeribile
CONTRO
- Pochi tavoli all'interno