Santo palato a Roma, recensione: la trattoria moderna ha già perso il suo sapore?

Recensione di Santo Palato, oggi. Trattoria moderna di Roma che si è fatta icona, ha perso forse un po' di punti di riferimento. Il menu, i prezzi, le nostre opinioni.

Santo palato a Roma, recensione: la trattoria moderna ha già perso il suo sapore?

Tornare dopo anni in un ristorante non è mai facile. Il giudizio, l’analisi ed anche le sensazioni provate sono inesorabilmente influenzate dal ricordo del tempo che fu. A questa dinamica non sfugge Santo Palato, nota osteria bene di Roma che anni fa, prima di altri, decise di puntare su qualcosa di assolutamente inedito, ovvero un menu che oltre a piatti tipici della tradizione romana affiancava una vasta scelta di portate realizzate con il quinto quarto, le parti considerate meno “nobili” di un animale.

Un’idea vincente che nel tempo ha consacrato questa osteria a due passi da San Giovanni. A distanza di anni dall’apertura la filosofia non è cambiata ma forse qualcosa nella qualità dei piatti si è persa per strada.

Il menu, i prezzi

Santo palato menu

Come per ogni recensione ai tempi di Covid bisogna però partire da una premessa doverosa: la riduzione del numero dei tavoli ed il conseguente ridimensionamento del personale non rendono la vita facile ai ristoratori. Nonostante queste difficoltà, fin dal primo minuto abbiamo apprezzato l’attenzione nel servizio e la disponibilità dell’unico cameriere in “strada”. Degna di menzione la carta dei vini naturali, altra caratteristica del posto e che ha sempre destato l’attenzione di una buona fetta di clientela.  Preso posto in uno dei tavolini posizionati all’esterno ci dedichiamo a spulciare il menù che propone ancora tutti i piatti storici dell’osteria, anche se la scelta non è poi così vasta e le novità molto poche: la trippa alla romana, la frittata con le regaje di pollo, la lingua con la salsa verde, e le classiche amatriciana e carbonara.

I piatti e la cucina

Santo-Palato-polpetta santo palato amaatricianaSanto palato carbonarasanto palato trippaSanto palato agnelloOrmai emblematica del posto è la polpetta alla coda alla vaccinara con levistico e cacao, probabilmente il piatto più conosciuto della Trattoria:  continua a spopolare, a giudicare dalle comande, nonostante la panatura ci sia sembrata troppo consistente e l’impasto salato. L’impressione complessiva e di un piatto sicuramente “accattivante” ma con vari difetti . Le dolenti note arrivano però con i primi piatti, a cominciare dalla carbonara: ammassata, inamovibile, difficile anche per la forchetta più forzuta tanto da chiederci quali siano le proporzioni tra uova e tuorli, perché certo è che si trattava di una cremosità davvero, davvero densa. Le cose non vanno meglio con l’amatriciana, sicuramente troppo condita e salata. Il guanciale è croccante ma a tratti bruciato. Altro problema la cottura della pasta, cruda più che al dente. Dell’agnello con il fondo delle sue interiora e fiori di lavanda bianca a decorare e profumare il piatto, abbiamo apprezzato sopratutto la salsa stessa. A concludere il dolce del giorno, ovvero una “foresta nera” a tronchetto, bilanciata nelle sue componenti di frutti rossi. Forse la portata migliore di oggi.

L’opinione

Scontrino Santo palato
Che dire dunque di Santo Palato dopo tanti anni? Una cosa la possiamo affermare senza paura: il carattere da Trattoria Moderna c’è e si sente, quindi le aspettative di chi si approccia, magari  per la prima volta, alla “creazione” di Sarah Cicolini, saranno rispettate. La nostra speranza però è che si torni alle origini, ai primi mesi di vita del locale. L’esperienza nel complesso è stata piacevole, il servizio puntuale e mai invadente, ma l’attenzione e la cura nella realizzazione dei piatti non è la stessa. Inoltre, se si decide di puntare su alcuni capisaldi della propria cucina, senza mai aggiornare troppo il menu, quei piatti devono essere impeccabili, realizzati sempre e comunque con la stessa attenzione. Nel caso di Santo Palato questo non è avvenuto. Altro appunto. Di certo il prezzo di un piatto non è dettato dal solo costo delle materie prime, come il valore di un quadro di Picasso non è la somma di tela e colori, ma forse, in questo caso, il conto è stato un po’ salato.

Informazioni

Indirizzo: Piazza Tarquinia, 4

Telefono:  06 7720 7354

Tipo cucina: “tradizionale creativa”

Ambiente: Trattoria moderna

Voto: 6,5/10