Le spezie e le salse vengono impiegate per coprire odori e sapori non proprio gradevoli, cercando di esaltare i punti di forza dei piatti, la salsa sicuramente più nota è quella agrodolce, con pomodoro, zucchero e aceto di riso, viene servita in accompagnamento alla carne in genere o agli involtini primavera.
Su carni rosse e pesce invece si preferiscono salse piccanti o spezie come lo zenzero, l’anice, i chiodi di garofano o semplicemente pepe e aglio.
Nella cucina cinese i piatti vengono condivisi, la tavola e il momento del pasto in generale è un momento sociale, di condivisione, spesso è rotonda, non ci sono mai coltelli, tutti i piatti vengono tagliati in cucina e poi portati intavola, l’unica eccezione sono i frutti di mare, che possono essere portati in tavola non sgusciati.
L’ospite nella cucina cinese riveste un ruolo importante, il padrone di casa lo riempie di premure, riempendo costantemente piatto e bicchiere, lasciare un piatto vuoto sarebbe sinonimo di non aver mangiato a sazietà, per questo si lascia sempre una dose generosa di cibo nel piatto, per omaggiare i padroni di casa e la loro cucina.
I pilastri della tradizione religiosa cinese sono ovviamente lo Yin e Yang, la contrapposizione che crea equilibrio, frutta e legumi e in generale tutti gli alimenti rinfrescanti sono considerati alimenti femminili e rientrano così nello Yin, mentre gli alimenti “riscaldanti” come la carne, le fritture, e gli alimenti molto speziati sono maschili e rientrano nello Yang, in tutti i pasti bisogna equilibrare questi due alimenti, per creare un equilibrio perfetto che appaghi il corpo e lo spirito.
Il cibo nella tradizione cinese riveste anche un’importanza religiosa, gli antenati ad esempio vengono venerati offrendo loro del cibo e non c’è festa che non preveda un cibo dedicato, il cibo è una vera questione d’onore per i cinesi.
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