Non sono molti gli stellati in Italia ad avere una pasticceria celebre almeno quanto il ristornate. Nel Veneto la pasticceria di Ingredienti del gruppo Alajmo è uno di quei posti in cui si va quando si cerca un prodotto un po’ carismatico, e non semplicemente fatto bene. Negli anni hanno saputo dare spazio a una creatività colta e competente, i lievitati all’olio di oliva ne sono probabilmente l’esempio più calzante.
Il naming, come dicono i fighetti della comunicazione oggi, è un altro cavallo di battaglia del gruppo: il Pan d’oro, la loro versione filologica del pandoro veronese, i Currymiri, i krumiri al curry. Questa volta han tirato fuori l’uovo di colomba, un calembour che potrebbe essere agghiacciante, ma che assume un senso a tutto tondo se si tiene insieme anche l’uovo duro, quello al cioccolato [n.d.r. in dialetto veneto l’uovo duro è l’uovo sodo].
L’uovo di colomba è un lievitato, ovviamente pasquale, che invece che essere a forma di uccello è a forma di uovo. Ce ne sono due versioni: quella cioccolato arancio candito e copertura al cremino e quella al marsala, uvetta e caffè.
Il packaging e gli ingredienti
Giallo tendente allo zafferano e nero, come tutti gli altri prodotti di pasticceria del gruppo; una scatola robusta, di quelle che si possono utilizzare anche dopo, per tenere in ordine l’armadio, il che è sempre apprezzabile. L’immagine è chiara: concretezza, calore, riconoscibilità senza troppi grilli per la testa. Una volta aperto, l’uovo è avvolto in una velina nera con un bel bollo giallo con il logo del gruppo, un dettaglio sobrio. Bella anche l’idea di inserire le indicazioni di servizio nell’adesivo che serve a tenere chiusa la velina: è impossibile non vederle.
Ingredienti della versione marsala, uvetta e caffè: Farina di frumento tipo 00, burro, tuorlo d’uovo, uvetta 11%, zucchero, granella di zucchero, lievito madre (farina di frumento), albume d’uovo, zucchero integrale di canna, mandorle, latte, marsala 1,6% (contiene solfiti), riduzione di caffè 1,1%, panna, zucchero invertito (zucchero semolato, acqua, acido citrico, bicarbonato di sodio), miele d’acacia, burro di cacao, amido di mais, amido di riso, olio di semi di mais, vaniglia in bacche, anice stellato, lecitina di soia, sale, lievito di birra, cannella in polvere, cardamomo in polvere.
Ingredienti cioccolato, arancio candito e copertura al cremino: Farina di frumento tipo 00, burro, tuorlo d’uovo, zucchero, cioccolato fondente (massa di cacao, zucchero, burro di cacao, emulsionante: lecitina di girasole), arancia candita 5,2% (scorza di arancia, sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero), gocce di cioccolato fondente 3,5%( zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionante: lecitina di soia, estratto naturale di vaniglia), lievito madre (farina di frumento), pasta di nocciola gentile, (nocciole), nocciole, miele d’acacia, zucchero invertito (zucchero semolato, acqua, acido citrico, bicarbonato di sodio), burro di cacao, cacao in polvere (cacao, carbonato di potassio), grue di cacao (fava di cacao), sale, pasta di cacao (fave di cacao), lecitina di soia, lievito di birra, glucosio.
Scadenza: 45 giorni.
Prezzo: 45 euro. Una cifra purtroppo in linea con quella dei grandi lievitati artigianali, oggigiorno, che però si discosta assai da quella cui i grandi nomi ci hanno abituati (pensate alle limited edition di Massari, per fare un esempio)
L’assaggio
Complessivamente un piccolo difetto di cottura nel sotto crosta di entrambi, peccato veniale se rapportato ad una consistenza interna ben asciutta, forse fin troppo asciutta. La forma a uovo è particolare, ma è particolarmente virtuosistica per il lievitista, che riesce comunque a riempire quasi tutto il pirottino, in uno sviluppo ben fatto anche se la forma non è simmetrica. L’alveolatura è bella anche se non omogenea.
Cioccolato arancio candito e copertura al cremino
Un odore intenso di cioccolato alla nocciola. Il cremino sulla superficie è spesso e omogeneo, si scioglie leggermente sulle dita quando si taglia il dolce, amplificando la sensazione che siamo davanti ad un prodotto particolarmente goloso. La struttura è compatta, manca un po’ di umidità ma ha una texture interessante, data dal grué di cacao sparso in abbondanza dentro alla mollica. I canditi, non troppo grandi, sono un contrappunto armonico.
Quello che fa la differenza è la nota zuccherina per niente stucchevole. Il sapore è complesso le note di cioccolato e nocciola sono le più persistenti, quasi assente la tostatura, a tratti presente la freschezza del candito all’arancia, che puntina gli assaggi senza essere invadente, quel sapore e quella consistenza arrivano in bocca ogni tanto, risvegliando i sensi obnubilati dal cioccolato.
Marsala, uvetta e caffè
La glassa, leggermente sciolta, si adensa intorno agli zuccherini, tanti, e le mandorle, intere e ben distribuite, sono morbide e dolci, quasi succulente. L’interno è variegato: un impasto al caffè, profumatissimo, ben amaro e denso spunta dalla base come una fiammata e, quando finisce nella propria porzione, le dà carattere.
Meno carattere ha invece la parte bianca, con le uvette gonfie e di buon calibro, ma il Marsala è poco presente. La superificie, umida, si sfalda e fila; l’interno, a temperatura ambiente, è abbastanza secco ma le istruzioni di servizio, ben evidenti all’interno della confezione, avvisano di scaldare il prodotto per 10 minuti ad 80 gradi. Se non avete un forno di nuova generazione, come nel mio caso, fate anche 15 minuti, la parte interna si ammorbidirà e rilascerà il suo aroma di burro. Siamo di certo di fronte a un dolce che può piacere anche a chi non ama i dolci.