Il 24 Febbraio 2022 l’Ucraina si sveglia nel pieno di una guerra. Come risultato di un mercato ormai completamente globale, anche le compagnie di delivery presenti sul territorio reagiscono all’inizio del conflitto adottando una serie di strategie, a seconda dell’area del paese, del suo livello di sicurezza e dei servizi proposti. Del resto già da diversi anni le compagnie di delivery non si occupano solo di trasportare cibo, ma anche medicinali e spesa.
In particolare, lavorano sul territorio ucraino Glovo, presente in 30 paesi del mondo, Rocket, altra compagnia di delivery nata nel 2018 e con sede ad Amsterdam e Bolt Food, il servizio di delivery nata all’interno di Bolt, la piattaforma che si occupa di trasporti nata a Tallinn e presente in oltre 40 paesi. Come sta accadendo per altre catene globali, come Mc Donald’s, che ha chiuso tutte le sedi ucraine ma continua ad occuparsi di distribuire cibo non cucinato a civili e militari che ne hanno bisogno, i brand stanno agendo come local company, in modo da dare supporto alla popolazione colpita, devolvendo gli introiti alle Forze Armate Ucraine, con l’intento, almeno per ora, di non sospendere del tutto i propri servizi, gli stessi che sono rimasti attivi, in tantissime città del mondo, anche nel momento peggiore lockdown.
Il 24 Febbraio Glovo annuncia di “aver sospeso tutte le sue attività” per proteggere clienti e fornitori. Dopo due giorni arriva un dietrofront: “Stiamo cercando di riprendere le operazioni nelle città dove è possibile farlo, cioè a Lviv, Chernivtsi, Drohobychi, Truskavets e Uzhgorod. Il servizio funzionerà sotto nuove istruzioni e solo in condizioni di sicurezza per l’operazione. Fate attenzione a non aprire la porta se non siete sicuri che il server Glovo sia quello che avete richiesto. La priorità sarà data agli ordini di Farmacia e Supermercati. Tutte le entrate saranno trasferite alla ZSU. In caso di condizioni non sicure, tutti gli ordini saranno automaticamente cancellati”.
Dunque regime ridotto e priorità per gli ordini da farmacia e supermercati. Le città in cui il servizio Glovo opera, Lviv (Leopoli), Chernivtsi, Truskavets e Uzhgorod si trovano nelle regioni occidentali dell’Ucraina, a non molto distanza dai confini con Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania e non sono attualmente coinvolte nella geografia del conflitto ucraino-russo, proiettato nella parte orientale della regione più prossima alla Russia.
In un messaggio seguente, il motivo della sicurezza è posto come centrale nella procedura di ordine e probabilmente include anche la sicurezza dei rider: “Chiedi prima al corriere il tuo numero d’ordine, poi apri la porta. Se il corriere non ha informazioni sul tuo numero d’ordine, probabilmente dovresti chiamare la polizia. Anche quando si ordina si prega di seguire le notifiche nell’addendum. Facciamo del nostro meglio per garantire la sicurezza del servizio” confermando poi che “Tutti i profitti di Glovo saranno trasferiti alla ZSU il più presto possibile!”.
Simile l’intervento di Google Maps, preoccupata che i sistemi di localizzazione possano nuocere all’incolumità dei cittadini ucraini. L’azienda ha annunciato il 28 Febbraio di aver bloccato due funzionalità nella nazione che forniscono informazioni agli utenti in tempo reale. Come riporta Repubblica: “Le funzionalità disabilitate includono la sovrapposizione del traffico in tempo reale di Google Maps e Live Busyness, una funzione che mostra eventuali concentrazioni di persone in una posizione in un momento dato”.
Tra i diversi servizi, Rocket è al momento l’unico che ha comunicato di aver sospeso tutte le attività: “Amici, non cedete al panico, leggete le fonti verificate, mantenete la calma e sostenete i vostri cari” annunciano il 24 Febbraio, senza pubblicare ulteriori aggiornamenti.
Come per Glovo, Blot sta operando solo per alcuni servizi ritenuti essenziali e per sostenere le attività rimaste operative: “Abbiamo deciso di continuare il servizio di consegna di cibo Bolt Food, aderendo a tutte le raccomandazioni delle autorità sulla riprogrammazione e gli orari di apertura. Alcuni ristoranti continuano a funzionare e ci sono persone che non possono comprare o preparare il cibo. Siamo qui per loro. Vi incoraggiamo a usare il servizio solo quando è necessario. Ringraziamo tutti i catering e i ristoranti che serviranno e consegneranno gli ordini oggi, oggi e domani. Siete veramente degli eroi”.
Tuttavia non è chiaro se i servizi siano realmente accessibili (localizzandosi da un’altra zona le attività sembrano tutte non operative), visto anche il coprifuoco imposto in molte zone, e se questo stato di cose sia temporaneo o potrebbe cambiare velocemente con l’aggravarsi del conflitto in modo da proteggere l’incolumità di fornitori, rider e clienti.