Panettone? Fatto ✓. Pandoro? Fatto ✓. E’ tempo che Prova d’assaggio, il test settimanale di Dissapore sui prodotti della Grande Distribuzione (per quelli di negozi e gastronomie specializzate abbiamo il panel d’assaggio di Giudizio Universale) si sposti sul torrone.
Attributi richiesti? Uno solo in realtà, essere alla mandorla, prerogativa dei torroni più diffusi.
La cosa che balza subito agli occhi è che tra prodotti di questo tipo le differenze di qualità si assottigliano.
Più variata invece la composizione: vengono utilizzati diversi tipi di frutta combinati tra loro, oppure si ricoprono le stecche con il cioccolato. Le variazioni sul tema del miele vengono in pratica ignorate, benché siano una caratteristica comune nei torroni migliori, in particolare nei torroni veneti Scaldaferro.
I CONTENDENTI
– Di Iorio
– Dolciaria di Cologna Veneta / San Marco
– Pernigotti
– Sperlari
– Vergani
CRITERI
Aspetto visivo
Sapore
Non abbiamo preso in considerazione il profumo, fattore poco saliente (e poco avvertito) nella maggioranza di questi torroni. Anche la consistenza non è determinante nell’esprimere il giudizio, essendo quelli del lotto tutti torroni friabili.
Il test si è svolto alla cieca; va da sé che il verdetto, soggettivo, è passibile di biasimo e dissenso.
#5 Pernigotti Rustego
Torrone classico con mandorle.
Ingredienti: mandorle (45%), zucchero, sciroppo di glucosio/fruttosio, miele (10%), ostie (fecola di patate, acqua, olio di girasole), albume d’uova, aromi naturali.. Può contenere tracce di altra frutta secca a guscio. Non contiene glutine.
Pernigotti spa, viale della Rimembranza 100, Novi Ligure (AL)
Giudizio: troppo fruttato, si discosta dagli altri contendenti al punto da sembrare il prodotto di una ricetta sbagliata. Tra gli aromi naturali non viene citato il limone che non solo è evidente, ma caratterizza l’assaggio finale con una insolita asprezza.
Packaging: classico, rettangolare in scatola di cartone con grafica pulita e sobria.
Aspetto visivo: stecca rettangolare racchiusa da due fogli d’ostia, nell’impasto sono visibili mandorle pelate di grosse dimensioni
Sapore: insolito, eccessivamente fruttato tanto da evocare l’asprezza del limone che prevale sul resto. Mandorle relegate al ruolo di comprimarie
Prezzo: 3,99€ (250gr.)
In breve: fruttatissimo, pure troppo.
Voto: 6-
#4 Vincenzo Di Iorio
Torrone alle mandorle con zucchero di canna
Ingredienti: zucchero di canna 40%, mandorle 38%, saccarosio, miele, gelatina alimentare, ostie (fecola di patate), aromi naturali. . Prodotto in uno stabilimento che utilizza altra frutta a guscio, glutine.
Vincenzo di Iorio sas, via 145, frazione Dentecane, Pietradefusi (AV)
Giudizio: dolce, troppo dolce, fortissimamente dolce. Nella ricetta ci sono due diversi tipi di zucchero oltre al miele, e come legante non l’albume dell’uovo ma gelatina alimentare. Lo zucchero di canna, probabilmente usato per ammiccare alla tendenza salutista, modifica in parte sapore e colore della stecca.
Packaging: rettangolare in scatola di cartone, con finestrella per vedere il torrone dall’incarto trasparente, in grande evidenza nella confezione l’uso dello zucchero di canna.
Aspetto visivo: stecca piccola ricoperta di ostia nei lati minori, dal colore più brunito rispetto ai contendenti, con poche e minute mandorle non pelate.
Sapore: molto dolce, anche troppo, con lo zucchero di canna che orienta il sapore nascondendo quello delle mandorle.
Prezzo: 2,69€ (100 gr.)
In breve: ho già detto dolce?
Voto: 6
#3 Sperlari
Classico alla mandorla
Ingredienti: mandorle (48%), sciroppo di glucosio/fruttosio, zucchero, miele (5%), ostie (fecola di patate, acqua, olio (palma), albume d’uovo, aromi, aroma naturale di limone. Può contenere tracce di nocciole, latte, soia.
Cloetta Italia srl, via Milano 16, Cremona
Giudizio: molto dolce e ben fruttato, grazie, o meglio, a causa dell’aroma di limone presente nella ricetta. Anche stavolta il sapore della mandorla non spicca. Vi dicevamo dei biscotti senza olio di palma che oggi piacciono tanto? Proprio l’olio di palma, in quantità minima, compare qui tra gli ingredienti dell’ostia.
Packaging: classico, rettangolare in scatola di cartone, con grafica immutata da decenni
Aspetto visivo: stecca di torrone rettangolare racchiusa da due fogli d’ostia, con mandorle pelate di medie dimensioni.
Sapore: al primo assaggio, finalmente, si riesce a sentire il sapore del miele, persistente anche a fine morso. Cercasi mandorle disperatamente.
Prezzo: 4,99€ (250gr. – sconto del 43%)
In breve: sbilanciato.
Voto: 6+
#2 Vergani
Torrone friabile con il 42% di mandorle
Ingredienti: mandorle (42%), sciroppo di glucosio/fruttosio, zucchero, miele, albume d’uovo, ostie (fecola di patate, acqua, olio di girasole), aromi. Può contenere tracce di altra frutta a guscio e latte.
Secondo Vergani spa, via Tacito 7, Cremona
Giudizio: “in medio stat virtus”. Vergani fa suo il motto e pur non iscrivendosi al torneo dei torroni indimenticabili denota personalità nel sapore.
Packaging: classico, rettangolare in scatola di cartone, con grafica che evoca le confezioni vintage.
Aspetto visivo: stecca di torrone rettangolare racchiusa da due fogli d’ostia, si notano nell’impasto mandorle di piccole dimensioni non pelate
Sapore: all’inizio dell’assaggio si nota il miele, poi la mandorla prende il sopravvento. Peccato sia un momento fugace, diciamo che la persistenza del sapore non è esattamente il pregio di questo torrone.
Prezzo: 6,58€ (250 gr.)
In breve: equilibrato e non spento.
Voto: 6 e 1/2
#1 Sessantasei
Mandorlato superiore di Cologna Veneta, qualità extra friabile
Ingredienti: mandorle 66%, miele d’acacia, zucchero, albume d’uovo, cialde di fecola. Prodotto adattto anche per celiaci. Ricordate che il mandorlato teme l’umidità
Dolciaria di Cologna Veneta spa – Mandorlato di San Marco – Tradizione Artigiana Vneta – via Quari Destri 45, Cologna Veneta (VR)
Giudizio: ah le mandorle! Un torrone cosiddetto “alle mandorle” dovrebbe farcele apprezzare, succede finalmente in questo torrone che, guarda caso, ne contiene in percentuale superiore rispetto ai contendenti. Per capirsi: è la stecca che più si avvicina alla fascia premium.
Packaging: rettangolare in scatola di cartone, con occhiello per vedere all’interno il torrone dall’incarto trasparente, design minimal con bella grafica moderna.
Aspetto visivo: torrone steso su una cialda di fecola, dove si notano affiorare mandorle di grosse dimensioni.
Sapore: si distingue facilmente il sapore delle mandorle, presenti un buona percentuale e avvolte da un impasto equilibrato che non sacrifica il sapore agli eccessi dello zucchero.
Prezzo: 4,90€ (90 gr.)
In breve: mandorle finalmente!
Voto: 7
COSE IMPARATE DA QUESTA PROVA D’ASSAGGIO
Alla fine sono gli ingredienti a vincere sulle improbabili alchimie dei sapori.
Certo, visto i prezzi non possiamo pretendere la raffinatezza di certi torroni artigianali impreziositi da micro-produzioni di miele e fatti solo nei giorni di luna crescente per aumentare il potere montante dell’albume (non è uno scherzo), ma il torrone Sessantasei si differenzia dagli altri del lotto per la quantità di mandorle usate, non per artifici velleitari come lo strombazzato impiego dello zucchero di canna o l’eccesso di aromi naturali al limone.
Sintomatico il fatto che nel breve volgere di qualche anno la ricetta di due dei torroni più diffusi, Sperlari e Vergani, abbiano perso rispettivamente il 2% e il 8% di mandorle.