A ciascuno i suoi totem. Noi qui su Dissapore –lo avrete notato– idolatriamo il panettone: “l’Everest del lievitati”. Pertanto, richiesta da Stanislao Porzio di far parte delle giuria di Re Panettone 2018, come avviene già da qualche anno, secondo voi cos’ho risposto?
[Re Panettone 2018: chi sono i vincitori]
Ora, sapete che il sempre affollatissimo evento milanese (con spin off napoletano) prevede un suo concorso, i risultati divisi tra panettoni classici e innovativi ve li abbiamo dati ieri.
Sapete pure –ma solo se siete lettori fedeli– che una volta sull’asettico banco dei giurati, ci facciamo prendere la mano e compiliamo la nostra lista dei migliori assaggi (alla cieca) di Re Panettone.
Non è la classifica dei migliori panettoni artigianali di Dissapore, giacché quella, con tutti i mostri sacri del dolce di Natale, sarà pubblicata a fine mese o giù di lì.
Questa è la lista dei migliori assaggi di Re Panettone 2018 secondo Dissapore.
10. Posillipo Dolce Officina
Gabicce Monte (PU)
Questa volta non vola in vetta Michele Falcioni, pasticcere della provincia di Pesaro Urbino abituato a scalare le classifiche di Re Panettone con il suo classico in versione alta e magistralmente lievitata.
Una certezza, che nell’edizione 2018 non sbaraglia la concorrenza: qualche minuto di cottura in più non avrebbe guastato. Un difetto piuttosto comune purtroppo: alcuni panettoni sono arrivati ai giurati con parti di impasto addirittura cruda e ancora mi sto chiedendo perché.
Voto 75
9. Comi
Missaglia (LC)
Altra pasticceria stanziale di Re Panettone, Comi presenta un lievitato più buono che bello, complice la piccola dimensione degli alveoli (i buchi nella pasta), dall’umidità esemplare.
I canditi di cedro e d’arancia potrebbero essere più abbondanti e il profumo è troppo tenue.
Voto 78
8. Pasticceria Beverara
Castel Maggiore (BO)
Ammirate la scarpatura, incisione a croce della parte superiore del panettone –la cupola– nella sua bellezza statuaria, capace di mettere in risalto i canditi come lucidi preziosi di una corona.
Meno trionfale al taglio, il panettone di Beverara risulta poco umido e profumato; una secchezza che l’abbondanza di frutta non riesce a scongiurare.
Voto 80
7. Cosmo
Giussano (MB)
Poteva essere più cotto? Certamente. Poteva svilupparsi dalla base alla superficie in modo più armonico e con gli alveoli distribuiti meglio? Pure. Nonostante ciò, il panettone di Cosmo è risultato buono, gustoso, allegro, natalizio insomma.
L’uvetta succosissima poi, era un dippiù. Se fosse stato ben cotto, chissà.
Voto 80
6. Mennella
Torre del greco (NA)
Al secondo posto per la giuria di Re Panettone, al sesto per me: un lievitato eseguito alla perfezione, senza dubbio, come il disegno degli alveoli è pronto a testimoniare.
Non mi ha entusiasmata come i prossimi: il panettone dev’essere una festa di sapori e ho trovato questo meno più asettico di altri.
Voto 82
5. Vezzoli
Carobbio degli Angeli (BG)
Non fate caso all’ammaccatura, o almeno, sappiate che la giuria non ci ha fatto caso granché, visto che a questo lievitato ha assegnato la vittoria.
In effetti Vezzoli, dalla provincia di Bergamo, ha consegnato alla giuria, in incarto rigorosamente anonimo, un panettone perfettamente alveolato, leggero, carico d’uovo e fedele alla ricetta originale. Questo dolce non poteva che prendere voti alti da tutti i giurati, e questo lo ha portato alla vittoria, al di là delle preferenze dei singoli.
Voto 82
4. Rizzo
viale Polibio 78, Siracusa (SR)
Gli altri giurati non devono avere perdonato la voragine nell’impasto, al buon panettone di Rizzo. Io ho chiuso un’occhio, non senza fatica, in virtù di un profumo che difficilmente dimenticherò e non ho ritrovato in altri concorrenti.
Complice la pasta d’arancia tra gli ingredienti dell’impasto, questo panettone in arrivo dal siracusano ha espresso aromi puliti e intensi, oltre a una cottura perfetta. La fetta è leggera, scioglievole, allo strappo fila che è un piacere.
Voto 83
3. Varriale
Napoli
Varriale conferma la supremazia della pasticceria partenopea a Re Panettone (oramai è notorio, il concorso milanese pullula di super artigiani del Sud) con questo lievitato tradizionale che sì, potrebbe essere più umido e allo sguardo più vivace, ma è una bomba olfattiva d’agrumi e di burro.
Da mangiarne a chili, ridendo sulla faccenda della scarsa aderenza dell’incarto di cartone che si chiama pirottino.
Voto 85
2. Rigacci
Cerbaia Val di Pesa (FI)
Lo vedete da voi che non è perfetto, che ha ben poco di statuario e al taglio si sforma. Ma credetemi, non merita di perdere tanto solo per ragioni estetiche: il panettone di Rigacci è un inno alla morbidezza, da mangiare a strappi come un’enorme brioche (alla quale in effetti un po’ somiglia).
Voto 86
1. Vignola
Solofra (AV)
Vincitore morale di questa edizione 2018, Raffaele Vignola si è portato a casa due medaglie di bronzo: quella per il “lievitato innovativo” e quella per il “panettone tradizionale”.
Dai voti che ho dato io in giuria, risulta il migliore nella categoria classica, nonostante gli abbia abbassato il punteggio riservato alla “corrispondenza all’idea del dolce”, che nella scheda valeva ben 15 punti. Sapete perché? Questo panettone è fatto in parte con farina integrale, cosa che, per quanto utilizzata in maniera magistrale, lo allontana dall’iconografia canonica del panetùn.
Solo applausi per Vignola e per la sofficità dei suoi lievitati. Assaggiate quello al basilico, novità di quest’anno, nonché terzo classificato tra gli innovativi: è meraviglioso.
Voto 90