Colpiti da nevrosi collettiva a inizio anno, causa obbligo di pagare i sacchetti bio per avvolgere frutta e verdura, gli italiani parevano aver cambiato modo di fare la spesa, boicottando i supermercati in favore di botteghe specializzate e mercati del contadino.
Ma dopo aver cavalcato l’onda emotiva della nuova norma sulle buste biodegradabili e compostabili a suo carico, il consumatore —cioè noialtri— sembra essere tornato alle abitudini di sempre.
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Nel frattempo la grande distribuzione organizzata continua a crescere, i discount ancora di più, Esselunga fa più numeri di Harry Houdini.
Ce lo dice Area Studi Mediobanca, che ha pubblicato il rapporto annuale (relativo al 2016) sui principali gruppi italiani e internazionali della GDO alimentare: il fatturato dei supermercati italiani è cresciuto del 4,5% tra il 2011 e il 2015, con un record di crescita per Lidl Italia (+43%) e Eurospin (+42%).
Proprio il gruppo veronese Eurospin ha ricavi per metro quadro superiori a quelli del colosso americano Wal-Mart. Come fa? Merito della logistica, e di un riciclo rapidissimo del magazzino. È anche rapido nel pagamento dei fornitori e risparmia sui costi del personale, che incidono per il 5,8% sul fatturato, contro il 9,6% di Lidl Italia.
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Ma quale supermercato vince la sfida dei ricavi? E chi vende di più in rapporto ai metri quadri occupati (indice di redditività)?
Esselunga detiene entrambi i primati, risultando il gruppo italiano più ricco e redditizio con un fatturato di 535 milioni di euro e 16 mila euro di vendite per metro quadro.
Più fluida la situazione nelle posizioni di rincalzo: Conad, per esempio, è seconda nel fatturato, ma viene superata da Coop nella redditività. Fate voi i dovuti paragoni tra le due top ten.
In ordine discendente per indice di redditività (nell’anno 2016) troviamo Esselunga, Coop, Iper-Unes, Conad, Eurospin, Carrefour, Lidl Italia, Auchan, Selex e Pam.
Se guardiamo al fatturato (relativo al 2015/2016), invece, la lista diventa questa: Esselunga, Conad, Eurospin, Selex, Lidl Italia, Coop, Iper-Unes, Pam.
Male Carrefour e Auchan. le due catene francesi risultano in passivo.
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Facendo i conti in tasca anche ai grandi gruppi internazionali, il rapporto di Mediobanca mette in luce un gap abissale tra i supermercati italiani e quelli stranieri. La milanese Esselunga diventa minuscola se confrontata con Wal-Mart, che ha un fatturato di 456,6 miliardi di euro, o con l’altra americana Kroger (109,4 miliardi), anche con la stessa Carrefour (76,6 miliardi).
Al contrario, nella top ten della redditività ci sono ben quattro aziende italiane, come ha evidenziato Repubblica Affari e Finanza.
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Facendo il rapporto tra margini industriali e fatturato, Esselunga e Eurospin superano tutti nel mondo tranne la giapponese Seven&i e l’americana Target. Anche Lidl Italia e Iper-Unes si sono dimostrate molto redditizie conquistando l’ottava e la nona posizione.
[Crediti | Repubblica]