L’innovazione di prodotto è per i novellini. O per chi non ha avuto idee definitive. Questo ci insegna il gelato alla Nutella firmato Ferrero, ovvero chi la Nutella l’ha inventata nel 1964, per poi osservare (chissà con quale sguardo) l’innumerabile trafila di gelatieri intenti a fare dell’iconica crema alla nocciola un gusto degno di descrivere gli anni ’90 tutti.
Così sarà nato, mi dico, il Nutella Ice Cream Pot, barattolo di gelato appena lanciato dalla multinazionale dolciaria albese che si riprende così un intero segmento di mercato, almeno attraverso la grande distribuzione organizzata. Detta in altre parole: è impossibile pensare che dall’estate 2024 in poi le muscolari gelaterie dai gusti più variopinti (quelle che generalmente usano i preparati industriali) smettano di proporci i variegati alla Nutella perché al supermercato esiste l’originale, ma Ferrero, quantomeno, ha messo sul mercato la sua versione.
Riuscirà nel suo intento, assecondando le aspettative di noi tutti dopo decenni di Nutella gelato riversati su coni e coppette di riviere italiche e non? Lo scopriremo con questa Prova d’assaggio, non senza un sommesso pensiero rivolto alle crêperie: state in campana mentre vendete quelle crespelle ripiene, perché prima o poi dovrete rendere conto di questo.
Ingredienti e prezzo del Nutella Ice Cream Pot
Ingredienti: latte scremato reidratato, zucchero, panna pastorizzata, olio di girasole, nocciole (6,55), sciroppo di glucosio, latte scremato in polvere, olio di cocco, cacao magro, destrosio, lecitina di soia, esteri del propilenglicole degli acidi grassi, mono e digliceridi degli acidi grassi, stabilizzanti (farina di carrube, gomma di cellulosa, gomma di guar, carragenina), aromi
Prezzo: 4,99 euro per il pot, che in questo caso è un barattolo da 230 grammi.
Profilo sensoriale del Nutella gelato
La confezione suggerisce di attendere 10 minuti prima di affondare il cucchiaio, seguo con rigore il consiglio e attendo la perfetta texture. È proprio la struttura uno degli elementi chiave a mio avivso: il gelato è ricoperto di spalmabile, presente anche in “variegatura” all’interno del barattolo. Le due diverse strutture – gelato alla nocciola e nutella- conservano una loro identità sensoriale: il primo scioglie velocemente (forse un tantino troppo velocemente), mentre Nutella perde solidità e compattezza ad ogni grado centigrado acquisito, fino a sciogliersi con maggiore lentezza, palesandosi con tutta la sua irruenza e persistenza.
Il gelato è per lo più un preludio gustativo, intensità aromatica, struttura del morso e ricordo dopo la deglutizione sono figlie della spalmabile alle nocciole più famosa al mondo.
Evidentemente se ti chiami Ferrero e nella storia della tua azienda hai un prodotto che si chiama Nutella non ti serve davvero innovare, o almeno non devi farlo quando usi la spalmabile della casa come elemento caratterizzante. Dalle un ruolo da protagonista e farà tutto da sola. Lo ha fatto con i Nutella biscuits, e ora anche con un banale gelato alla nocciola da grande distribuzione. Anche in questo caso è proprio (anzi è solo) la sua identità sensoriale a tenere banco, forte di una verità incontrovertibile: memorie sensoriali e familiarità con il prodotto sono un driver potente per guidare le nostre scelte di consumo. Questo potrebbe essere un fulgido esempio.
Promosso a pieni voti.