Pizza, pasta, mandolino. Non scherziamo su queste tre cose, noi Italiani. Passi per il mandolino. In effetti, non so neanche se ne ho mai visto uno dal vivo.
Ma pizza e pasta sono cose serie, sacre. Su quelle dovrebbero farci fare i giuramenti, altro che Bibbia o Costituzione.
La premessa era doverosa, per evitare ogni linciaggio. Perché oggi siamo qui a parlarvi di pizze surgelate. E non fate quelle facce lì, lo sappiamo che di tanto in tanto sono apparse anche nel vostro freezer.
D’altronde, il giovedì anche la vostra pizzeria preferita potrebbe essere chiusa.
Per la nostra prova d’assaggio, abbiamo selezionato otto tra le più diffuse pizze in commercio nella grande distribuzione.
CONTENDENTI
Cameo Pizza Regina
Esselunga Top – Pizza margherita con pomodorini
Italpizza – La Verace Bufala e pomodorini
Sofficini Findus – La pizza margherita
Cameo Ristorante – Margherita saporita
Buitoni – Bella Napoli
Cameo – Pizza Regina Alta
Fidèl – Pizza Margherita
CRITERI DI GIUDIZIO
Packaging
Ingredienti
Analisi Gustativa
Consistenza dell’impasto
Il test si è svolto alla cieca, assaggiando le pizze dopo la cottura in forno ventilato.
#8 Cameo Ristorante – Margherita saporita
— Giudizio: Saporita è saporita, intendiamoci. Ma non sono del tutto sicura che questo sia il sapore che cerco in una pizza margherita. Anzi, mi correggo: sono sicura che non lo sia.
— Packaging: invitante
— Ingredienti: Farina di grano tenero di tipo 0, salsa di pomodoro 27%, mozzarella 23% pezzetti di pomodoro secchi marinati 8.8%, olio di colza, acqua, lievito, sale, olive tritate, zucchero, olio extravergine d’oliva, basilico, amido modificato, origano, prezzemolo, spezie, aglio, funghi champignon in polvere.
— Analisi gustativa: indubbiamente, all’assaggio, è decisamente gustosa. Cosa che in generale non mi dispiace mai, ma in questo caso sento in bocca un certo pasticcio. Pomodori secchi, aglio, spezie, tutti sentori che conferiscono alla pizza un’eccessiva acidità e salinità.
— Consistenza dell’impasto: un impasto insolito, basso e croccante, che sembra sempre poco cotto (ma non tentate di cuocerlo di più, se non volete una pizza bruciata). Il bordo (che da qui in poi chiamerò come faccio sempre, il “cornicione”) in questo caso è praticamente inesistente.
— Prezzo: 10,46 € /kg (3,45 € a pizza)
— In breve: questa notte dovrò bere. Tanto.
VOTO: 4/5
#7 Fidèl – Pizza Margherita
— Giudizio: sulla carta non ha nulla che non vada, e il prezzo è davvero competitivo. Eppure mi ricorda un po’ alcune pizze che mangi all’estero, e questo, quando parliamo di pizza in Italia, non è mai un bene.
— Packaging: non essenziale. Di più.
— Ingredienti: farina di frumento, mozzarella (18%), acqua, polpa di pomodoro (14%) semiconcentrato di pomodoro, olio di oliva, sale destrosio, farina di frumento maltata, lievito di birra, origano.
— Analisi gustativa: all’assaggio, riscontro un’eccessiva acidità della salsa di pomodoro e poca mozzarella a bilanciare il gusto.
— Consistenza dell’impasto: noto immediatamente una consistenza che trovo poco friabile e un po’ gommosa; tuttavia l’impasto migliora notevolmente nel cornicione, che è decisamente più croccante.
— Prezzo: 4,15 €/kg (1,24 € a pizza)
— In breve: probabilmente l’embargo non ha permesso a Fidèl di portare con sé il formaggio
VOTO: 5 –
#6 Cameo – Pizza Regina Alta
— Giudizio: una pizza che già in partenza si dichiara diversa da tutti gli altri contendenti. Non è la pizza giusta per quelli come me che amano l’impasto alla napoletana. Tra tutti i contendenti, è quella con la lista ingredienti che mi convince meno.
— Packaging: molto luminoso, anche se un po’ retrò
— Ingredienti: farina di grano tenero tipo 0, salsa di pomodoro 23%, mozzarella 15%, acqua, grasso di palma, lievito, sale, olio di colza, semolino di riso, zucchero, olio di girasole, correttori di acidità: fosfati di calcio, citrati di calcio; amido modificato, agente lievitante: carbonato acido di sodio; origano, proteine del latte, pepe, estratto di malto d’orzo
— Analisi gustativa: all’assaggio risulta avere un sapore troppo poco deciso. Sento una certa latitanza del formaggio mentre prevale invece il gusto dolce del pomodoro.
— Consistenza dell’impasto: un impasto diverso, più alto, che la rende meno secca delle contendenti, lasciandola molto morbida anche quando si raffredda. Il cornicione è giustamente croccante.
— Prezzo: 5,57 € /kg (2,06 € a pizza)
— In breve: tanto pane, poco formaggio
VOTO: 5
#5 Sofficini Findus – La pizza margherita
— Giudizio: la verità? Pensavo peggio. Tutto sommato, il risultato è gustoso, grazie alla abbondante mozzarella. Un prodotto che evidentemente strizza l’occhio ai più piccoli, sia nel packaging che nel sapore deciso.
— Packaging: chiunque abbia dei bambini, sa che con loro pupazzi e cartoni animati funzionano.
— Ingredienti: farina di frumento, mozzarella 25%, acqua, polpa di pomodoro 9,6%, passata di pomodoro 9.6%, sale, olio vegetale di semi di girasole, lievito di birra, olio vegetale di oliva, zucchero, origano, basilico
— Analisi gustativa: noto subito il condimento abbondante, anche se la controindicazione è che, se non mangiata bollente, la tanta mozzarella crea un po’ un mappazzone (come direbbe Barbieri). Al secondo giro di assaggio, mi convince molto meno.
— Consistenza dell’impasto: abbastanza corretta, con un impasto sottile (anche se leggermente gommoso) e un cornicione croccante.
— Prezzo: 9 €/kg (3,49 € a pizza)
— In breve: la pizza è roba da adulti
VOTO: 5 ½
#4 Pizza Regina Cameo
— Giudizio: la “regina delle pizze” non è male, e per me raggiunge la sufficienza. Bilanciata nei condimenti, anche se avrei preferito un po’ più di mozzarella.
— Packaging: esattamente come per la sorella “alta”, è molto luminoso, anche se un po’ retrò
— Ingredienti: farina di grano tenero tipo 0, salsa di pomodoro 20 %, mozzarella 20%, acqua, olio di colza, sale, olio extravergine d’oliva 0.5 %, lievito, amido modificato, basilico, origano.
— Analisi gustativa: una pizza condita adeguatamente, lievemente troppo saporita, con un retrogusto un po’ troppo salato.
— Consistenza dell’impasto: sottile, rimane dopo la cottura indicata sulla confezione (3 minuti) un po’ troppo croccante.
— Prezzo: 4,59 €/kg (1,37 € a pizza)
— In breve: ho la conferma che questa notte dovrò bere
VOTO: 6
#3 Buitoni – Bella Napoli
— Giudizio: una pizza che in generale non mi dispiace, ben condita e dal sapore non troppo invadente. Però avrei preferito un po’ più di carattere.
— Packaging: i colori richiamano l’italianità del prodotto e l’immagine sull’incarto è davvero invitante.
— Ingredienti: farina di frumento, mozzarella (23%), acqua, passata di pomodoro (20%), olio di girasole, sale, olio extravergine d’oliva 0,7%, basilico, lievito di birra, zucchero
— Analisi gustativa: una pizza che in bocca risulta equilibrata, con la giusta presenza di formaggio. Tuttavia, nell’insieme, la trovo un po’ poco saporita.
— Consistenza dell’impasto: un impasto molto sottile che regala una consistenza morbida ma penalizza il cornicione, che rimane poco croccante.
— Prezzo: 6,05 € /kg (2 € a pizza)
— In breve: non scomoderei Napoli
VOTO: 6 ½
#2 Italpizza – La Verace Bufala e pomodorini
— Giudizio: quando l’ho scartata, mi è sembrata la migliore fra le contendenti. È indubbio che l’aspetto crea delle aspettative: soddisfatte anche nell’assaggio alla cieca, è vero, ma solo in parte (in particolare, mi aspettavo un maggior sapore di mozzarella di bufala, visto che era l’unico contendente a poter vantare questo ingrediente).
— Packaging: mi piace che punti all’italianità e ai prodotti del territorio, con le immagini della mozzarella e dei pomodorini. Il nero probabilmente vuole essere una scelta elegante, non del tutto riuscita.
— Ingredienti: pasta 58.4% (farina di grano tenero, acqua, olio extravergine d’oliva, sale, lievito), mozzarella di bufala campana DOP 22%, salsa di pomodoro 11%, pomodorini 6%, olio di girasole
— Analisi gustativa: una pizza buona, dal sapore delicato e dal condimento non invadente. Piacevole la presenza dei pomodorini.
— Consistenza dell’impasto: un impasto sottile e morbido, come in effetti richiede la tradizione napoletana.
— Prezzo: 10,42 € / kg (1,70 € a pizza)
— In breve: la bufala è una cosa seria, ancor più della pizza
VOTO: 7 –
#1 Esselunga Top – Pizza margherita con pomodorini
— Giudizio: è il contendente che mi convince di più, per diversi motivi. La consistenza dell’impasto, gli ingredienti e il gusto, che è l’unico dove individuo chiaramente il sapore del basilico.
— Packaging: a mio parere, non proprio adatto a un prodotto top di gamma.
— Ingredienti: farina di grano tenero, acqua, mozzarella italiana a fette 15,8%, mozzarella italiana 10,5%, pomodoro pachino IGP 7,1%, passata di pomodoro 5.1%, polpa di pomodoro 5,1%, olio di semi di girasole, olio extravergine d’oliva, sale, lievito, olio di oliva, zucchero, origano, basilico
— Analisi gustativa: all’assaggio, riconosco immediatamente una pizza ben condita (in alcuni punti, dove si trovano le fette intere di mozzarella, la percentuale di formaggio è quella che vorrei trovare ovunque). Si sente (anche se un po’ timidamente) il sapore del basilico.
— Consistenza dell’impasto: un impasto morbido, alla napoletana, con un cornicione che rimane croccante.
— Prezzo: 9.19 € / kg (3,49 € a pizza)
— In breve: col basilico, il tricolore italiano è completo
VOTO: 7 +
COSA ABBIAMO IMPARATO
La pizza, devo ammetterlo, mi piace sempre. Al taglio, al padellino, alla napoletana. Anche la peggiore delle pizze a domicilio è, tutto sommato, un buon modo di sfamarsi, per quanto mi riguarda. È ovvio, però, che c’è pizza e pizza.
E, come spesso accade quando guardiamo ai prodotti pronti che offre la grande distribuzione, ci chiediamo se la sensazione di convenienza non sia per lo più indotta dalla pubblicità. Scaldare una pizza surgelata non è più veloce che comporre il numero della consegna a domicilio, ormai si trovano pizze più che dignitose consegnate velocemente.
In alcuni casi, non è nemmeno molto più economico, bisognerebbe imparare a leggere sempre i prezzi al chilo.
Detto questo, le pizze surgelate funzionano, alcune più di altre.
Magari non rispettano al 100% la ricetta tradizionale (il basilico, suvvia. Cosa ci vuole a metterne un po’?), ma quasi per tutte quelle che abbiamo esaminato ci ha fatto piacere notare che le liste degli ingredienti sono generalmente da promuovere.