Panettoni degli chef: online è impossibile capire dove (o da chi) sono prodotti

Non è facile scoprire lo stabilimento di produzione della maggior parte dei panettoni degli chef (che in molti casi sono prodotti conto terzi). Eppure, l'indicazione dovrebbe essere un obbligo di legge.

Panettoni degli chef: online è impossibile capire dove (o da chi) sono prodotti

Abbiamo provato (davvero, ci abbiamo provato) a capire dove (e da chi) sono prodotti i panettoni degli chef. E indovinate un po’? Nella maggior parte dei casi non ci siamo (ancora) riusciti, e questo non va bene. D’altronde, è quel periodo dell’anno in cui ovunque vi giriate spunta un panettone. Tutti ne fanno uno: il panettiere sotto casa, le grandi industrie alimentari, la zia Maria, i pasticcieri, e francamente oggi mi è sembrato di sentire un certo odore di lievitati provenire perfino dalla cartoleria all’angolo.

Non c’è da stupirsi, dunque, che in quello che sembra essere il business numero uno del Natale ci si buttino anche gli chef, in particolare quelli che hanno sul petto cucita una o più stelle Michelin. Chi meglio di loro, d’altra parte, sa dosare gli ingredienti, bilanciare dolcezze e acidità, scegliere le migliori materie prime?

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Noi, a dir la verità, trenta nomi li avevamo trovati anche quest’anno – ed escludendo rigorosamente i cuochi, che nella maggior parte dei casi i grandi lievitati delle Feste se li fanno produrre, in favore dei veri artigiani del panetùn – ma abbiamo pue pensato di darvi qualche parametro in più per districarvi nell’acquisto di un panettone “stellato”, se mai ne aveste voluto uno.

E abbiamo iniziato a cercare online, per capire un po’ di più sugli ingredienti, sulle materie prime, su chi facesse realmente il proprio panettone e su chi se lo facesse produrre conto terzi. Giusto per iniziare a darvi qualche indicazione di massima, visto che parliamo di panettoni che generalmente stanno tra i 40 e i 50 euro di spesa, e magari qualche informazione in più sarebbe utile per decidere come spenderle al meglio.

E sapete qual è la prima cosa che abbiamo scoperto? Che da una ricerca online è praticamente impossibile scoprire queste informazioni. Che pure, dal 2018, è assolutamente obbligatorio indicare.

Abbiamo provato e riprovato, con i panettoni dei grandi chef – televisivi e non. In pochissimi (ma davvero una minuscola minoranza) riportavano tra le informazioni online il luogo di produzione del loro panettone. Al momento dell’acquisto, quindi, non è possibile sapere se il panettone viene prodotto dallo chef in persona, o se lo chef in questione ne affida la produzione a qualcun altro: un particolare non di poco conto, ne converrete, soprattutto nel momento in cui stiamo spendendo diverse decine di euro per un lievitato.

Il parere dell’esperto

l'e-commerce di un celebre chef, senza stabilimento di produzionel’e-commerce di un celebre chef, senza stabilimento di produzione

Abbiamo chiesto a Michele Antonio Fino, professore associato di Fondamenti del Diritto Europeo all’Università di Pollenzo, se esiste la possibilità di eludere queste informazioni quando si vende un prodotto online, visto che ci è già chiaro che sono previste dalla legge nell’etichettatura fisica del prodotto.

“Certo che no. Quello che mostra un e-commerce deve essere uguale a quello che si leggerebbe in etichetta entrando in un negozio fisico

Dunque anche lo stabilimento di produzione?

“Anche. Può non esserci scritto chi è il contoterzista, ma per legge devo riportare chiaramente che il prodotto è “fatto per“, evidenziando così che si tratta di un conto terzi. Non può non esserci nulla in proposito”.

Eppure noi fatichiamo a trovarlo: ingredienti, informazioni nutrizionali, ma ci sfugge nella maggior parte dei casi l’indicazione su dove (e da chi) siano prodotti i panettoni degli chef…

“Non c’è margine di errore. Ci sono solo tre ipotesi possibili: la prima è quella in cui lo chef produce presso la propria sede, che supponiamo sia in via Montenapoleone 1 a Milano. La dicitura allora sarà: “prodotto dall’azienda XY (quella dello chef), in via Montenapoleone 1 a Milano”. La seconda ipotesi è che lo chef produca in uno stabilimento diverso dalla propria sede. Allora la dicitura sarà: “prodotto dall’azienda XY (quella dello chef), nello stabilimento di via Rossi 1, Abbiategrasso”. La terza ipotesi è quella in cui lo chef fa produrre il suo panettone da un contoterzista, e allora dovrà scrivere “prodotto per l’azienda XY (quella dello chef) nello stabilimento di via Rossi 1, Abbiategrasso” oppure “prodotto per l’azienda XY (quella dello chef) dall’azienda YZ, via Rossi 1, Abbiategrasso”.

In ogni caso, ci deve essere l’indicazione, giusto?

“Assolutamente”.

Anche online?

“Sì, lo ribadisco. Anche in una vendita online devo trovare tutte le informazioni che sono obbligatorie in etichetta”.