Quanto conti la confezione di un panettone artigianale fatevelo spiegare da pasticceri, panettieri blasonati e maestri lievitisti a vario titolo, che ogni anno spremono le meningi alla ricerca di un’idea più accattivante di quella degli altri, cercando di distinguere il proprio lievitato da 30, 35, magari 40 euro.
Non mentiamoci, per quanto un pasticcere possa rappresentare una firma, parliamo pur sempre di un dolce artigianale, la cui costanza produttiva e assenza di difetti possono essere garantite fino a un certo punto (e lo sappiamo bene noi, che da qui a breve pubblicheremo la classifica dei panettoni tradizionali di questo 2019).
Come si dice già? “Eventuali imperfezioni sono garanzia dell’artigianalità del prodotto”. O qualcosa del genere. Dunque, se un panettone artigianale lo si compra a scatola chiusa, al netto della fama che lo precede, che almeno la scatola sia bella e ci faccia fare una gran bella figura, quando la portiamo in dono.
Cari lettori, lo avete capito, a forza di spacchettare panettoni artigianali ci siamo affezionati alle loro confezioni, patinatissime, elegantissime, qualche volta davvero originali, strambe. Ecco le “migliori”, nonché tutti i premi speciali dedicati ai packaging che ci sentiamo di assegnare per questo Natale 2019.
Premio Panettone Hipster: forno Brisa
Il forno di Bologna, realtà gastronomica etica per antonomasia nonché società in piena espansione (tra le altre cose, da poco hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding, sul portale Mama Crowd fino al 15 gennaio), con l’immagine ci sa fare alla grande. Maestri dei claim quanto delle lievitazioni, i panificatori di Forno Brisa presentano il panettone tradizionale in una veste nuova, non che quella del 2018 mancasse di originalità, che ben rappresenta l’idea di condivisione e i valori sociali ai quali si ispirano.
Prezzo: €. 31,00
Premio Cerchiobottismo con classe: Olivieri 1882
L’elegante e moderna confezione di Olivieri 1882, pasticceria con cucina (di livello, e con un’ ottima carta di birre e vini) di Arzignano (VI), fa tutti contenti, mettendo in primo piano il nostro logo e quello del Gambero Rosso, le due testate che lo scorso anno li hanno premiati, che poi sono quelle di riferimento per i panettoni artigianali (possiamo dirlo? Lo diciamo).
Considerando gli adesivi brutti appiccicati su certi panettoni, anche di un certo calibro, si meritano una menzione: bullarsi con classe non è mica facile. Aggiungeteci che la fascetta rossa può essere sfilata con facilità, senza rovinare o sminuire il packaging.
Prezzo: €. 30,00
Premio C’era una volta in America: Iginio Massari
Il packaging scelto da Iginio Massari è un monumento a se stesso, l’autografo che si fa fantasia austera, nero, lucido su opaco, di un’eleganza classicissima, come un abito gessato con una scarpa di vernice.
Prezzo: €. 38,00
Premio Tradizione e Innovazione: Renato Bosco
Non si può affrontare un tema così superficiale senza assegnare un “Premio Tradizione e Innovazione”. Renato Bosco (aka Saporè), il pizzaiolo, il maestro lievitista, l’imprenditore, ha cambiato la confezione del suo panettone dallo scorso anno, passando dalla classica scatola grezza con fascia griffata al minimal monocromatico con stencil e nastri di stoffa. In vari colori. Bello nella sua banalità.
Prezzo: €. 30,00
Premio Ancora con sti packaging?: Gelateria Capolinea
Il futuro ha spicciato casa a Simone De Feo, al quale avremmo volentieri assegnato il “Premio Hipster” che è andato a Forno Brisa, se non fosse che il termine hipster è probabilmente superato. Una SCATOLA, una gran bella scatola con griffe futurista e cromie assai azzeccate, ci pone di fronte a un quesito: come è possibile che il panettone tradizionale di Iginio Massari e quello del gelatiere-lievista di Reggio Emilia facciano parte dello stesso mondo?
Prezzo: €. 34,00
Premio Boss delle cerimonie: Bar Mincuccio
La new entry della scorsa edizione, arrivata 30esima tra i migliori panettoni artigianali d’Italia, è una pasticceria della provincia di Taranto, Mincuccio, che piazza il volto del suo maestro in primo piano, tra il cerimonioso e il vetusto, corredato da scritta dorata lucida e greca floreale. Scusate, non abbiamo resistito.
Prezzo: €. 28,00
Premio Garibaldi: Pasticceria De Vivo
Altro nuovo ingresso dello scorso anno, altro eccellente interprete del panettone milanese nel sud Italia. Marco De Vivo ha la sua pasticceria a Pompei (provate i suoi lievitati creativi, abbiamo ricordi clamorosi di una colomba sugna e pepe, per dire) e con questa confezione dalla Madonnina del Duomo di Milano scontornata si fa un po’ interprete della brigata di pasticceri campani che a loro volta interpretano meravigliosamente il dolce tipico del capoluogo lombardo.
Notare l’accento posto sulla parola “tradizionale”, con la sigla NA messa in evidenza: non è la più bella confezione, tra i panettoni del Sud, ma è sicuramente emblematica.
Prezzo: €. 33,00
Premio Natale 2019: Grigoris
Per trovare un panettone che ci ricordasse il Natale siamo dovuti andare in una pizzeria veneta, per la verità assai nota per i panettoni classici. Va bene che “il panettone tutto l’anno” vuole per forza essere il leitmotiv dei pasticceri (e grazie tante) da gennaio a novembre, però fatecela una confezione natalizia ogni tanto, che non mangiamo, sul serio, il panettone ad agosto.
Okay, qualche scatola rossa e dorata, qualche fiocchettone, ci è capitato, ma parliamo di packaging davvero troppo brutti per essere inseriti in questo speciale. Quello di Grigoris, invece, ci convince: la semiotica del Natale, neve compresa, può risparmiarci il kitsch.
Premio Miglior Packaging: Tiri 1957
Non diteci che siamo di parte, ammettetelo anche voi: quello di Vincenzo Tiri (Acerenza, Pz), oramai icona assoluta del panettone, quattro volte vincitore della classifica natalizia di Dissapore su quattro edizioni pubblicate, è un packaging bellissimo. Un lingotto finemente decorato d’oro su celeste, nobile e garbato. Se per qualche assurdo motivo doveste regalare un panettone del genere a un amico che (povero lui) non conoscesse la fama del pasticcere, fareste comunque un’ottima figura.
Prezzo: €.33,00
[Immagini: Chiara Cavalleris per Dissapore]