Il Buonappetito – Il panettone più economico che c’è
Stamattina sono entrato nel Penny Market di fronte all’ufficio con un obiettivo chiaro: comprare il panettone più economico che ci fosse.
L’ho trovato in un attimo: “Panettone Classico Regali Bontà” da un chilo, € 3,29.
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Com’è fatto un panettone che costa come il pane? E’ fatto così.
Ha una confezione rossa molto natalizia. E’ prodotto da Vecchio Forno Srl di Brogliano (Vicenza) apposta per Penny Market. E ha questo elenco ingredienti:
farina di frumento, uva sultanina 17%, scorze d’arancia candite 11,1% (scorze d’arancia, sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero), zucchero, burro, lievito naturale (lievito madre, farina di frumento), tuorlo d’uovo fresco, emulsionanti: mono e dicliceridi degli acidi grassi, sciroppo di glucosio, sale, proteine del latte, aromi naturali, latte scremato in polvere.
Insomma: le solite cose dei panettoni industriali.
Quindi lo apro, lo assaggio ed è il solito panettone industriale, con la sola caratteristica specifica di essere umidissimo, il ché lo rende un poco più gradevole rispetto a quelli secchi secchi e pure più pesante.
Un collega lo assaggia e mi dice: niente male. E non è che abbia tutti i torti.
Perché ormai l’industria del panettone ci ha talmente abituato a questi prodotti che in effetti anche il “Regali Bontà” non risulta peggio di tanti altri panettoni di grandi aziende venduti al doppio, al triplo, anche al quadruplo.
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Anzi, trovo “Regali Bontà” piuttosto onesto.
Altri più scafati, al posto suo, avrebbero strillato sulla confezione “CON LIEVITO MADRE! CON UOVA FRESCHE! CON VERO BURRO! SENZA OLIO DI PALMA! SOLO AROMI NATURALI!”
In fin dei conti mi ci sono quasi affezionato a “Regali Bontà”, il brutto anatroccolo dei panettoni che nemmeno fa finta d’essere cigno.