La parola d’ordine di quest’anno è austerity e l’impressione, se possiamo concederci un piccolo spoiler sulla classifica del panettone 2023 in uscita, è che i lievitisti abbiano dovuto limitare l’uso delle sospensioni – ovvero degli elementi solidi che caratterizzano l’impasto, arricchendolo – per non dover aumentare (troppo) i prezzi. D’altronde non è un segreto che un buon candito e un’uvetta di grande qualità facciano la differenza sul food cost del prodotto.
La nota positiva è che, vuoi per la ricerca appassionata e continuativa che la redazione di Dissapore fa sui lievitisti, i nuovi nomi da portare alla ribalta sono parecchi: giovani lievitiste e lievisti provenienti dalla panificazione, dalla pizza o dalla pasticceria che sono riusciti a reggere il confronto, o addirittura vincerlo, con i grandi nomi italiani, candito o no, burro francese o meno. Nuove leve di cui, siamo certi, sentirete parlare.
100 i panettoni e 50 i pandori assaggiati, nel tentativo di alzare sempre di più l’asticella: i campioni selezionati sono per forza di cose frutto di una scrematura dagli anni passati, in modo da garantire la partecipazione ad artigiani potenzialmente più competenti su quella che, sempre di più, si fa cartina al tornasole della capacità del lievitista.
E se le nostre opinioni a caldo dal backstage del panel d’assaggio vi sembrano troppo pessimiste, perfino ciniche, non ce ne abbiate. Siamo pur sempre Dissapore e abbiamo una reputazione da rispettare. Ma fidatevi, abbiamo in ogni caso scovato per voi 30 panettoni e 10 pandori su cui scommettere, assai differenti tra loro – per tutti i gusti, insomma – distribuiti in maniera abbastanza capillare su tutta la Penisola.