Da sabato 12 Dicembre la stazione di Porta Susa a Torino ha un volto nuovo, quello patinato e perfettino del Mercato Metropolitano. Nell’ottocentesco ex fabbricato passeggeri è sbarcata la versione sabauda del format collaudato con successo a Porta Genova, Milano, durante l’EXPO (3 milioni di visitatori).
2500 metri quadri con 15 botteghe artigianali destinate a raddoppiare nel giro di qualche mese.
Seicento i posti a sedere, con orari continuati dalle 07,30 alle 22,30 (sabato e domenica fino a mezzanotte).
Mercato, laboratori, eventi e mostre.
Centoventi nuovi impieghi, anche per effetto dell’ingresso nel progetto di Gruppo Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di valorizzare i piccoli produttori locali senza stravolgerne l’autenticità.
Una specie di anti-Eataly dove, nello spazio ricavato dalle biglietterie, convivono cibo da asporto (non a caso, visto che la nuova stazione di Porta Susa è priva di negozi adeguati), mercato alimentare e zona ristorazione con caffetteria che la sera diventa cocktail bar.
Il nuovo Mercato Metropolitano torinese è stato lanciato in tempi record: ci sono voluti dieci giorni per allestire tutto, mentre il contratto per l’utilizzo del fabbricato dura dieci mesi ma è prorogabile.
Quali nomi si trovano all’interno del Mercato Metropolitano? Categorico Andrea Rasca, l’imprenditore e ideatore del progetto: non Coca Cola e Ferrero, non i soliti volti noti della birra. Niente replica di Eataly, insomma, ma micro produttori locali che, insieme al loro prodotto, porteranno volti e storie.
Da “MM” si acquistano frutta e verdura di stagione direttamente dai produttori, piccoli banchi indipendenti portano i loro prodotti a marchio DOP e IGP.
Ci sono la pizza nella versione del Triveneto, il burro della Valle d’Aosta, le nocciole delle Langhe, un angolo WineExperience, anche un’insolita cucina di Osaka.
Il difetto della versione milanese di Mercato Metropolitano, se dobbiamo proprio trovarne uno, era una certa mancanza di originalità. Chiudendo gli occhi si poteva essere ovunque: all’ultimo piano della Rinascente come anche da Eataly o affini. Vedremo se da questo punto di vista Torino riuscirà a fare meglio.
Tutti gli eventi si possono seguire sulla pagina Facebook, se le cose andranno come spera Rasca, il progetto è destinato a essere replicato in altre città italiane e europee.
[Crediti | Link: Il Sole24Ore, immagine di copertina: Spazifood]