Il Mercato di Porta Genova, portato a Milano da Expo 2015 in un’area di 15 mila metri quadrati in zona Navigli, e chiuso per aver accumulato oltre 1 milione di euro di debiti, con tanto di pignoramento dei beni da parte degli ufficiali giudiziari, non ha niente a che vedere con il Mercato Metropolitano di Porta Susa a Torino.
O meglio, Andrea Rasca, ideatore del format Mercato Metropolitano, aveva dato in concessione il marchio a Qualitalia, la società di scopo che gestiva lo spazio di Porta Genova per conto di Unaproa (consorzio romano che raggruppa 125 organizzazioni di produttori ortofrutticoli).
Ma attenzione, solo per il semestre di Esposizione Universale, e già a fine agosto ne trattava il ritiro, come poi effettivamente avvenuto il 30 ottobre 2015.
“Mercato Metropolitano non c’entra nulla con la crisi del mercato di Porta Genova, anzi, anche la mia azienda è creditrice per alcune decine di migliaia di euro nei confronti di Qualitalia”.
Rasca ha spiegato che lui e i suoi dieci collaboratori avevano un contratto di consulenza con Qualitalia, finalizzato a reperire produttori di qualità e a organizzare eventi all’interno dell’area. Servizi che, appunto, non sono mai stati pagati.
E questo perché, secondo l’imprenditore, i risultati raggiunti nel periodo dell’Expo (2,5 milioni di visite e fatturato mensile medio di 1,8 milioni di €) non si erano ripetuti in seguito.
Rasca si dichiara tradito dalla società Qualitalia ma rilancia l’idea – “insieme ad una decina di creditori abbiamo un progetto per rimetterlo in piedi. Stiamo cercando un terreno di trattativa”.
La concessione di Porta Genova con Ferrovie dello Stato (proprietaria dell’area) si può prolungare di 12 mesi, a fronte di un progetto economicamente sostenibile.
Raggiunto telefonicamente da Dissapore, Andrea Rasca conferma anche il buon andamento del Mercato Metropolitano di Porta Susa a Torino, altra area riqualificata dall’arrivo di Mercato Metropolitano.
“L’iniziativa di Torino conferma la bontà dell’idea generale di Mercato Metropolitano – conclude Rasca – anche in un mercato difficile come la piazza torinese. Attraverso un’offerta di Street Food selezionata e di eventi di degustazioni e di intrattenimento ci stiamo ritagliando uno spazio importante in città”.
[Crediti | Libero]