Il Museo della Pasta si farà. Con circa mezzo milione di euro di finanziamenti statali. Nel paese famoso in tutto il mondo per questo prodotto, bandiera dell’identità gastronomica italiana. Pontedassio, provincia di Imperia. Come dite? Pensavate di più a un altro nome? Ma sentite come suona bene: “pasta di Pontedassio“… No eh?
Vi suona meglio “Pasta di Gragnano“, lo so. Ma è questione di abitudine: sarà perché quella scritta è in tutti i negozi di paste artigianali e nei reparti premium dei supermercati. O anche perché, insieme ai pinzocheri valtellinesi, ai cappellacci ferraresi e ai culurgionis sardi, è una delle poche paste protette dalla IGP. Ma magari un domani le cose cambieranno. Intanto vediamo cosa è successo.
La storia non è iniziata ieri, ma a luglio di quest’anno. Quando è stato firmato il protocollo d’intesa tra il comune ligure e la Fondazione Vincenzo Agnesi, con l’assegnazione del Museo a Pontedassio, dopo una gara proprio con Gragnano. Il Museo della Pasta della fondazione Agnesi esiste già, dagli anni ’90, ma con questo atto si è sancito un passaggio sotto il controllo pubblico. Ad agosto, il Comune ha acquistato un immobile per ristrutturarlo, ha predisposto il progetto preliminare ed ha presentato domanda di finanziamento a ministero e Regione. Nei mesi scorsi è stato predisposto il progetto esecutivo e sono state selezionate le ditte che parteciperanno all’appalto.
Ora, il ministero della Cultura ha accettato la richiesta di contributo presentata dal Comune di Pontedassio, e il museo è stato così inserito nei quattordici musei dell’area geografica nord-ovest beneficiati dal fondo cultura. La somma, pari a circa 466 mila euro, consentirà di realizzare i quattro quinti dell’opera.
Ilvo Calzia, sindaco del piccolo centro sito nell’entroterra di Imperia, dichiara: “Sicuramente il cantiere sarà avviato subito dopo le festività natalizie e la durata prevista dei lavori è di circa sei mesi. Nel maggio del prossimo anno, inoltre, è fissata la cerimonia per l’assegnazione del premio annuale istituito dalla Fondazione Vincenzo Agnesi di Roma, che coinvolgerà più di trecento scuole su tutto il territorio nazionale, giornalisti specializzati in comunicazione culturale sulla pasta e chef stellati per i loro piatti gourmet a base di pasta. Sarebbe una grande opportunità poter trasferire questa cerimonia da Roma a Pontedassio nel nuovo museo, come fortemente voluto dagli attuali commissari della Fondazione”.