Chi scrive è un caso patologico che non riesce a bere più di qualche decilitro di acqua al giorno, e che quindi si rende perfettamente conto di cosa significhi essere fisicamente sempre sull’orlo della disidratazione (con tutte le conseguenze sulla salute). Da qui, tuttavia, ad affidarsi agli insaporitori d’acqua, deve passare molta acqua sotto i ponti. Il perché è molto semplice: alla lunga non sono tutta questa botta di salute. Al di là del trend di successo, non so davvero se un medico li consiglierebbe (la scelta è tra una maggiore idratazione ma da insaporitore, e le tante belle sostanze in circolo nell’organismo che questo mette). Questi prodotti sono un’idea che sicuramente starà arricchendo qualcuno ma, nel mentre, diseducando/viziando molti consumatori: soffermiamoci un po’ sull’elenco ingredienti e ragioniamoci sopra.
Negli ultimi tempi sono spuntati ovunque e si sono fatti strada soprattutto tramite i Social Network (sorpresi?): brand ex novo specializzati in questo campo, oppure nomi vetusti e nobili che si adattano ai tempi e propongono alternative simili. Come è successo per le aziende di dolci e snack che, nel panico estivo e per entrare nei trend, trasformano il proprio prodotto di punta in gelato. Insomma tanto marketing e aromi per risolvere un problema che non dovrebbe essere tale, o perlomeno la cui soluzione dovrebbe essere molto più semplice, naturale, economica: impegnarsi a bere acqua.
Insaporitori d’acqua: soluzione per un problema inesistente
Laddove falliscono educazione, famiglia e informazione medica, arrivano invece le aziende con i prodotti creati sulle debolezze del consumatore. Qualcuno, tempo fa, deve aver intuito che tra i maggiori problemi alimentari di questa generazione c’è la difficoltà a raggiungere il quantitativo minimo di acqua bevuta al giorno. Non solo, evidentemente questo è un problema alimentare fruttuoso almeno quanto l’ossessione per le proteine: borracce graduate ed esteticamente meravigliose, bibite di ogni gusto e tipologia, e appunto gli insaporitori d’acqua.
Ce ne sono di almeno due tipologie: le pastiglie secche che si sciolgono in tot quantità di acqua oppure i concentrati liquidi da diluire. Gli aromi sono infiniti: dai classici come frutta di ogni tipo, ai gusti che ricordano le bibite famose come la cola, il caffè o il tè, passando anche per chi punta all’illusione dei cocktail più celebri (mojito, pina colada). Insomma la fantasia è tanta e queste aziende fanno di tutto per farti preferire la propria alternativa all’acqua stessa. Quando basterebbero un po’ di impegno e il classico succo di limone, o le foglie di menta lasciate macerare, per considerare l’acqua meno “medicina” e più “bibita” piacevole.
L’acqua è più sana se dentro ci metti l’insaporitore
La cosa più divertente di tutte è che ben prima di questa esplosione di brand fondati sugli insaporitori d’acqua c’erano già prodotti simili da usare al loro posto. Mi riferisco alle bibite zero non gassate (tè, acque aromatizzate, infusi) e agli sciroppi, soprattutto in versione “zero”, usati da almeno trent’anni per fare bevande fresche estive a base d’acqua. Sono esattamente la stessa cosa, solo che hanno meno marketing mirato addosso. Direte che molti di questi insaporitori sono invece fatti per il benessere dell’organismo perché li addizionano con vitamine.
Sì, certo, faranno certamente la differenza. Le vitamine dell’insaporitore ci salveranno dall’oblio, ammesso che riescano a farsi strada tra tutti i colleghi di lavoro quali edulcoranti di ogni tipo, coloranti, agenti vari e addensanti. Un po’ come per il ginseng al bar che, grazie alla radice, dovrebbe farci trovare energia e concentrazione…
Gli ingredienti, tra promesse di benessere e sostenibilità
La ricerca Google mi ha portata a prendere in esame i risultati nella prima pagina e ho notato immediatamente due cose. La prima è che trovare gli ingredienti è una sfida frustrante: i siti web sono fatti male e molto spesso gli ingredienti non sono riportati (è necessario cercarli altrove) oppure non sono relativi ai singoli gusti ma alle “box degustazione”. La seconda è che tutti ma proprio tutti gli insaporitori d’acqua valutati riportano con orgoglio il loro essere “senza zucchero“. Sì, niente zucchero ma un bel pieno di edulcoranti artificiali.
Bolero è la marca più celebre e amata, ed è un insaporitore da sciogliere. Sulle note c’è scritto testualmente che si tratta di “preparati in polvere idrosolubile contenenti vitamina C, essenziale micronutriente dalle note azioni benefiche che svolge sull’organismo“. Che poi, tutta sta vitamina C ovunque e per chiunque non si capisce bene se serva o no. E la lista ingredienti è quasi scontata.
C’è, poi, Ihdra. Anche questa azienda punta sulla salute e sul benessere, tanto da trovare ovunque sul sito web riferimenti a consumatori in forma e sportivi. La bustina gialla GUSTO limone (perché è fondamentale distinguere qualcosa “al limone” da altro “al gusto limone”: ne parlai in occasione delle farciture al cioccolato) è la più gettonata. Sul sito web gli ingredienti sono introvabili ma a riportarli è per esempio il sito OpenFoodFacts. Una serie di ingredienti tra cui i soliti edulcoranti artificiali: acidificante, acido citrico, maltodestrine, fibra alimentare, edulcoranti: E955,E950,E960, aromi, addensante E414, colorante: E160A, correttore di acidità: E331, agente antiagglomerante: E300.
Famosa per infusi e tisane ma anche prodotti per il corpo, L’Angelica supera i suoi “infusi a freddo” e si butta sui “Watersticks”, ovvero gli insaporitori per l’acqua. Per “tanto gusto e tanto Benessere” proprio scritto così, con la B maiuscola. Wow. Un Benessere fatto da un elenco ingredienti più sofisticato rispetto agli altri, ma comunque contenente edulcoranti artificiali.
Evidentemente l’immagine di un bel limone spremuto fresco nell’acqua non attrae quanto far finta che ci sia limone vero nell’insaporitore artificiale. Anche Waterdrop, ricchissima di vitamine aggiunte ovviamente, punta sul benessere ma addorottura sulla sostenibilità (perché grazie a lei non acquisterai più bottiglie di plastica). Ingredienti simili agli altri riportati, tra cui il solito edulcorante sucralosio. Vi ho fatto venire sete d’acqua, vero?