Due le notizie: il sole si è finalmente fatto vedere e i gelati Algida di quest’estate sono parecchio curiosi. Parliamo delle novità 2019 della nota multinazionale di gelati confezionati, ovviamente, che ogni anno rivisita vecchie glorie e distribuisce fino al minimarket del paesello Cornetti e Magnum reinterpretati in chiave gourmet.
Perché è proprio così che i creativi Algida si sono immaginati la nostra estate: gourmettizzata e un po’ nostalgica. Ritorna il “Magnifico”, si spinge sul cruelty free, ma soprattutto sull’intimo legame tra il bambino che è in noi e i grandi marchi italiani della grande distribuzione: tutti siamo affezionati ai brand Ferrero e in tanti, specialmente nel Lazio, amano fare colazione con Gentilini.
Il punto è, come sempre in questi casi, la credibilità: se un gelato Kinder feat Algida soddisfi le nostre aspettative, se una novità dica qualcosa di nuovo al palato. Dunque, dopo aver peregrinato lungo la catena del freddo, tra supermercati e bar, eccovi i nostri promossi e bocciati, tra i gelati Algida 2019, assaggiati per voi.
CORNETTI
Nell’anno che celebra le 60 primavere dell’iconico gelato da passeggio, l’azienda icona dei gelati confezionati si festeggia con edizioni limitate, ritorni di grandi classici e rivisitazioni senza glutine e lattosio.
Cornetto Special Edition Isabella Potì
Le joint venture tra multinazionali del cibo e volti noti della gastrosfera sono sempre più frequenti, ma non per questo smettono di fare clamore, tutt’altro. A questa “Limited Edition”, frutto del sodalizio con l’aitante pastry chef Isabella Potì, nonché attesissima novità di casa Unilever, abbiamo dedicato un capitolo a sé, un “assaggio critico senza pregiudizi”.
Sulla confezione fanno mostra di sé bacche di vaniglia, caramello salato e gel di limone. Non vi affaticate troppo per cercale, l’unico sentore pervenuto è quello della vaniglia, che risulta un filo stucchevole tanto è intensa. Il gel al limone (o per meglio dire all’aroma limone, lo stesso usato per aromatizzare ennemila prodotti) non aggiunge alcun contrasto gustativo. Innocua anche la suggestione di caramello salato (poco). Se non fosse per il cono, croccante e piacevolmente tostato, non avremmo appigli sensoriali diversi dalla dolcezza. Insomma, degli ingredienti strombazzati in etichetta (e dei contrasti aciduli e salati che dovrebbero aggiungere al morso) non vi è traccia. “In cucina ci vuole audacia” recitava qualcuno. Si, eh?
Voto: ma che, davero?
Bocciato
Il Magnifico
Ricordo quando da bambina puntavo il dito su questo tripudio di zuccheri in salsa all’uovo e puntualmente venivo redarguita con un “no, è troppo”. Guardavo l’adulto di turno con l’espressione di chi sapeva che quella privazione sarebbe stata barattata di lì a poco con qualcosa di fintamente innocuo (col ‘male minore’ ho fatto la fortuna del mio dentista).
Il cono-icona anni ‘90 è riapparso nel cartellone dei Gelati Aldiga e davvero Proust, ti capisco. Del Magnifico ricordo nitidamente quella sensazione alcolica, associata a qualcosa di simile allo zabaione, che diventava pseudo-calore non appena si scioglieva in bocca. Il gusto del proibito a ben vedere era più legato alla presenza di alcol (crema all’whisky se ricordo bene) che alle dimensioni.
Ecco, quella sensazione è scomparsa: farcia alcolica non presente, crema all’uovo non particolarmente caratterizzante, svettano invece le note tostate di caffè e cioccolato. La nuova versione è di certo adatta a palati di ogni età, ma dubito sarà in grado di traghettare i nostalgici in un revival anni ’90.
Voto: buono, ma non si gioca con i sentimenti.
Rimandato
LE NOVITÀ MAGNUM
Ne sono passate di glasse sopra gli stecchi da quell’89, anno in cui Algida presentò il primo Magnum. In un trentennio il marchio è riuscito a proiettare l’immagine di un prodotto industriale di alto profilo, sfornando nel tempo formati e gusti diversi. Quel “crunck” acuto e sordo al contempo è un canto di sirena e io sono un Ulisse qualunque a briglie sciolte.
Magnum White Chocolate & Cookies
Tutto decisamente goloso. Gli amanti del cioccolato bianco apprezzeranno sicuramente questo tripudio avvolgente di notte pannose. Il biscotto non dà contributi aromatici al morso, crea però maggiore movimento durante la masticazione. Avrete di che godere.
Voto: due sono troppi?
Promosso
Magnum Brownie
Il nuovo Brownie, una rivisitazione senza stecco di una versione già in commercio, è stato concepito da persone diaboliche (come buona parte dei prodotti dello stesso brand). Velo croccante al cioccolato, gelato alla vaniglia e caramello a completare il cucuzzaro olfattivo.
Il morso si arricchisce ulteriormente grazie al brownie, che ha proprio quella consistenza libidinosa, soffice, quasi ariosa. Ma il colpo da maestro è da ricercare nella nota amarognola del caramello, necessaria direi vista la quantità di zuccheri presenti in tutte le diverse componenti del gelato. Gelati Algida, capitolo viziosi del gusto.
Voto: maledetti, è una droga.
Promosso
Osvego Gelato
Eccolo qui il biscotto prodotto dall’azienda laziale Gentilini, il simbolo della romanità a colazione lo potete trovare ora anche in versione gelato nel banco freezer del supermercato. Tra i gelati Algida più attesi della stagione.
Biscotto soffice, con la giusta umidità, in cui spiccano le tanto amate note di malto e miele. Ripieno di gelato al latte. Nessun altro orpello. Ho apprezzato particolarmente la proporzione tra biscotto e gelato, immagino volutamente concepita per valorizzare l’Osvego.
Voto: daje!
Promosso
LE NOVITÀ KINDER
Nel 2018 l’azienda dolciaria piemontese ha avviato una partnership con Unilever, multinazionale olandese-britannica che detiene ormai una bella fetta del mercato globale di riferimento, grazie a brand come Algida, Magnum e non ultimo Grom. I primi prodotti a marchio Kinder sono stati lanciati inizialmente in Francia, Germania, Austria e Svizzera ma da quest’anno saranno presenti anche in supermercati e bar dello Stivale. Sono tornata ottenne e sono andata a scovarli.
Kinder Ice Cream Stick
Non so cosa abbia spinto l’R&D aziendale a confezionare uno stick grande quanto un pollice intinto solo per metà in un velo di cioccolato, ma tant’è. Tra i prodotti meno interessanti della serie kinder. Gelato al latte con sentori di vanillina, velo di cioccolato la latte in dosi omeopatiche. Stop.
Si poteva fare di meglio (o anche non fare nulla, che dite).
Voto: meh.
Bocciato
Kinder Bueno Ice Cream Cono
Per palati più esigenti e infanti gastronomicamente più avveduti? Il kinder Bueno cono – qui nella versione mini- sembra pensato per l’infante prodige del sollazzo glicemico. Idea di granella incastonata nella generosa copertura alla nocciola e gelato alla nocciola per farcire il cono bello croccante. Il tutto sorretto dalla dolcezza che (ma di certo non ho il palato di una settenne) diventa un filo stucchevole sul topping.
Bene insomma, se non fosse per l’unica eccezione al sentore di nocciola rancida che si avverte qua e là sbocconcellando la farcitura. Può capitare, non sarà certo una nocciola ossidata a cambiare la nostra opinione sull’esecuzione: da manuale se si pensa a un cornetto, poco o nulla legata allo snack cui si ispira.
Voto: ritentate, lo faremo anche noi.
Bocciato
Kinder Bueno Bar Ice Cream
Eccolo qui il kinder Bueno versione gelato. Lo ricorda nella forma e nei tratti aromatici. Consistenze e temperature sono ovviamente diverse, ma l’interpretazione non mortifica lo snack di riferimento. Bella la consistenza al morso che diviene più croccante e tenace, e con maggiore intensità aromatica, alla base della tavoletta, il rimando è azzeccato.
Voto: mi ha fatto venire voglia di sbocconcellarlo seduta al parchetto, come una teens.
Promosso
Kinder Ice Cream Sandwich
Ecco, sandwich mi sembra un nome un tantino fuorviante, concettualmente è più simile al tramezzino solo cotto (senza salse, funghi, lattuga e felicità). Emblema di semplicità in dosi omeopatiche. Intramontabile biscotto soffice e umido, ripieno di gelato alla panna. Nient’altro. Non ho mai granché apprezzato i biscotti sciolti nel latte prima di dormire, dovete capirmi. Sono certa che ai bambini piacerà.
Voto: nzomma.
Rimandato
Solero Bio al Limone
Da filosofia produttiva a claim markettaro il passo è stato brevissimo, la parolina magica è ormai stata sdoganata in ogni scenario possibile. Un bioqualcosa non fa certo notizia, ma continua a far vendere eccome. Lo sanno bene in Unilever, la gamma dei gelati Algida si è arricchita negli anni di ogni sorta di variazione sul tema in risposta ad intolleranze e scelte etiche di ogni ordine e grado. È il caso del Solero, non certo una novità in casa Algida, qui arricchito di bio-limoni.
La copertura esterna ha quel fastidiosissimo sentore di aroma limone che fa tanto detersivo per piatti. Orrore. L’interno però ha un’aromaticità completamente diversa, di scorza di limone in marmellata. La consistenza -uno sciroppo gelatinoso- aiuta a percepire meglio la componente aromatica. Fresco e lievemente acidulo è stato l’assaggio conclusivo di questa maratona del picco glicemico. Credo prenoterò un day hospital.