Secco, duro e pure con la muffa. In altre parole, immangiabile. No, non stiamo parlando di un panettone qualunque magari acquistato al super sotto casa per pochi euro, bensì di una vera specialità, ovvero un panettone artigianale acquistato nel tempio del buon cibo, cioè Eataly, e pagato al prezzo che si confà a una tale squisitezza: 15 euro.
Eppure, anche i panettoni più blasonati possono a volte riservare amare –anzi, ammuffite– sorprese.
Come nel caso di un consumatore romano, andato di recente nel punto vendita Eataly di Roma e che avendo lì assaggiato un ottimo panettone artigianale prodotto da una pasticceria locale, ha deciso di comprarlo per regalarlo agli amici.
Ma una volta arrivato a casa il nostro scopre che la scatola è “sovradimensionata” rispetto al contenuto, e in maniera talmente spropositata da vergognarsi di destinare il piccolo panettone all’uso per cui era stato acquistato, vale a dire essere regalato.
Così, per non fare una magra figura con i destinatari del panettone artigianale, decide di tenerselo per sé, lì sotto l’albero.
Passano i giorni, passa quasi un mese, e finalmente il consumatore romano decide di aprire il panettone per far festa con gli amici. Ma appena l’involucro viene aperto, ecco che… sorpresa!
Il panettone è ammuffito. Ciononostante, il nostro, insieme con gli amici, decide di assaggiare ugualmente il dolce, dopo aver levato il pezzo ammuffito, ma trovandolo così acido da non riuscirne a mangiarne nemmeno un boccone.
Indignato, il protagonista della storia decide di fotografare il panettone, con relativa muffa, e di scrivere il proprio sacrosanto sdegno a una rivista del settore, Il Test-Salvagente, spiegando l’accaduto e concludendo amaramente:
“Abbiamo pagato serenamente un panettone 15,00 euro convinti di acquistare un prodotto di qualità, invece si è rivelato un prodotto scadente (la scadenza prevista mi sembra essere 12/1, forse da rivedere!!!), in una confezione assolutamente ingannevole che è stata oggetto di risate con amici per l’idea ridicola. Mi chiedo – e, soprattutto, vi chiedo – è questa la qualità made in Italy che Eataly esporta anche all’estero?”.
Abbiamo quindi sottoposto a Oscar Farinetti la doglianza del suo cliente romano, a cui lo stesso patron di Eataly ha subito risposto così:
“Ho segnalato immediatamente ai nostri di Roma. Aspetto il cliente all’infopoint di Eataly per sostituire il prodotto. Ci dispiace molto per il grave problema. E’ raro, ma nei prodotti artigianali senza conservanti a volte succede. Bene fa il cliente a segnalare. Male fa a generalizzare mettendo in dubbio la qualità del made in Italy che esportiamo. A volte, sui prodotti artigianali di alta qualità senza conservanti può succedere. Ma sono casi rari”.
E così il panettone ammuffito sarà (è stato?) sostituito allo sfortunato consumatore, a parziale consolazione dello smacco subito.
Una precisazione sulla questione però va comunque fatta: il consumatore ha tutte le ragioni di segnalare l’increscioso incidente, così come il venditore ha la piena responsabilità dei prodotti che mette in commercio.
Ma bisogna anche ricordare che stiamo parlando di un prodotto particolare: i panettoni artigianali, a differenza di quelli industriali, non contengono alcun conservante, e la loro (limitata) durata nel tempo è assicurata soltanto dal lievito madre, e da nessun conservante aggiunto.
I panettoni artigianali non sono, cioè, quel tipo di prodotto che si compra a novembre e si può mangiare tranquillamente fino a febbraio, intinto magari nel caffelatte del mattino come sostituzione economica di biscotti e brioche.
I panettoni artigianali sono un’altra cosa: sono prodotti di realizzazione complessa, ottimi certo, ma anche delicati: la “durata” è in genere minore di un mese e soprattutto basta poco, come il confezionamento quando all’interno è presente un minimo soffio di umidità, per esser sicuri che la muffa arriverà, certa e implacabile, entro pochi giorni.
Detto questo, è comunque certo che attenzione e cura verso tutto ciò che porta il prezioso marchio del Made in Italy nel mondo debbano essere parametri imprescindibili.
Soprattutto se gli acquisti sono stati fatti un rinomato negozio che porta l’inequivocabile nome di “Eataly”.
[Crediti: Link: Test Salvagente]