Avanzi Popolo 2.0 è la nuova piattaforma italiana per riciclare il cibo, dagli sprechi dei grandi eventi agli scarti della spesa settimanale. Se siete curiosi di sapere come funziona questa nuova community per il food-sharing, in questo post vi spieghiamo tutto. Anche perché le premesse sono ottime e gli obiettivi del progetto assai condivisibili.
L’idea nasce nel 2014 da un gruppo di amici pugliesi di Locorotondo (Bari), fra cui Marco Ranieri, fondatore dell’associazione Onlus “Farina 080“. Dopo la prima fase di sperimentazione, il progetto ha già ricevuto un’ onoreficenza da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il sito si propone di salvaguardare gli scarti alimentari, dando vità a una vera e propria comunità di utenti che, anziché buttare via il cibo (prossimo alla scadenza o avanzato dopo un grande evento, ad esempio) decidono di condividere le proprie proposte all’interno di una piattaforma, affinché possano essere donate a chiunque le richieda.
Come iscriversi
A far parte di questa comunità possono essere i cittadini privati, le organizzazioni no-profit o le aziende; un campo da specificare al momento dell’iscrizione e che, considerato il taglio dell’iniziativa, consente alle associazioni di volontariato, ad esempio, di attivarsi per sostenere chi non può avere accesso a questo strumento. La registrazione comprende nome e cognome, email, indirizzo e città di residenza – ragione sociale e codice fiscale sono da indicare solo per le organizzazioni, per le aziende è invece necessaria anche la partita IVA.
Come funziona
Una volta effettuata la registazione, è possibile accedere al proprio profilo e creare una cesta da mettere in condivisione, dove dovrà essere riportato il cibo che si vuole donare. Naturalmente, si tratta di alimenti non scaduti e non trasformati (la pasta al forno avanzata, ci suggeriscono, meglio di no). Per condividere una cesta, dovrà essere compilata la scheda del prodotto, un vero e proprio identikit con tanto di tipologia, quatità, data di scadenza ed eventuale foto.
Nell’attesa che qualcuno le richieda, le ceste possono essere modificate: per esempio, se su un chilo di banane da donare decidete di consumarne una parte, potete tranquillamente cambiare la scheda con la nuova quantità.
Una volta carica la cesta sul sito, la sua scheda di riferimento sarà visibile a tutti gli utenti e collocata all’interno della vostra area tramite geolocalizzazione: si tratta di una classica mappa, dove è possibile cercare le derrate disponibili più vicine alla vostra zona, con tanto di ricerca per tipologia di alimento.
Gli obiettivi
Non si tratta soltanto di beneficienza, ma di un’iniziativa di sensibilizzazione (e azione) rivolta anche alle famiglie, responsabili ad oggi di circa il 42% dello spreco alimentare – pari a 76 chili di cibo pro capite all’anno finiti nel cestino della spazzatura. La piattaforma si rivolge inoltre ai ristoranti, agli spazi per eventi, ai mercati contadini, alle scuole, promuovendo un modello di scambio equo e solidale, e portando avanti un modello di sviluppo più sostenibile, a cui tutti hanno la possibilità, direttamente o indirettamente, di attingere.
L’altro tema importante è quello della riduzione della povertà – un indice sempre più alto, secondo l’Istat, che solo nell’ultimo anno ha rilevato un aumento dal 26,3% al 29,9%, di pari passo con la crescente difficoltà di accedere ad un pasto proteico.
Stiamo parlando perciò di un progetto che, oltre ad aver creato uno strumento facile da usare ed accessibile a molti, getta potenzialmente le basi per la creazione di iniziative nelle varie città, dall’educazione, al volontariato, fino alla costruzione di vari tipi di progetti sociali.
Una app a portata di smartphone?
Ancora non è possibile scaricare Avanzi Popolo 2.0 su smartphone, ma sul web si parla di un’app dedicata al tema degli sprechi. Considerando il suo funzionamento alla portata di tutti e lo sguardo al mondo digitale, tuttavia, la direzione dell’app parrebbe quasi scontata.