Amazon ha appena lanciato in Italia un nuovo servizio, si chiama Dash Button: è disponibile per i clienti del suo programma Prime, in pre-ordine da oggi e in spedizione dal 15 novembre.
Siccome non somiglia a nient’altro, per spiegarvelo non me la posso cavare con un paragone: non è “l’Uber di qualcosa”, per intenderci (un’espressione che si applica al 99% dei nuovi servizi).
Quindi portate pazienza: ve lo spiego per punti e poi rispondo anche alle domande.
Primo, cos’è?
Fisicamente, il Dash Button è un affarino di plastica con un pulsante. Schiacciandolo, si invia automaticamente ad Amazon l’ordine del prodotto corrispondente, tramite connessione Wi-Fi.
A che serve?
Permette di ordinare al volo i prodotti che utilizzate frequentemente, quelli che tendono a finire al momento meno opportuno: ad esempio carta igienica, caffè, cibo per animali, lamette del rasoio.
Per esempio: secondo una ricerca di Gillette, l’ultima lametta di una confezione viene utilizzata per un tempo doppio rispetto alle altre.
Questa è una di quelle informazioni che mi sembrano contemporaneamente ovvie eppure sbalorditive: una di quelle epifanie in cui scopriamo che gli altri sono esattamente come noi – una sensazione che, per inciso, pensavo offrisse solo la grande letteratura, e invece anche i sondaggi sui prodotti di largo consumo.
Un bottone = un brand = un solo prodotto.
Ok, una volta che abbiamo stabilito a cosa serve: serve?
A naso, sì.
La gestione degli acquisti di questo genere di oggetti è un buon spartiacque psicologico: le persone in genere si dividono tra chi procrastina fino a quando è costretto a tagliare con le forbici il tubetto del dentifricio e strofinarci sopra lo spazzolino cercando di raccattare le ultime molecole (eccomi!) e chi invece fa le scorte, per cui ha sempre rotoli di carta igienica accatastati secondo la tecnica norvegese per l’accumulo zen della legna.
Ma come funziona?
Per cominciare, tocca comprare il Dash Button corrispondente al prodotto –o ai prodotti– che si ordinano frequentemente: ciascuno costa 4,99 Euro, che vengono però scalati dall’importo del primo ordine, quindi in ultimo costa zero –se lo utilizzate.
Per impostare il Dash Button lo si collega al Wi-Fi, e con l’app di Amazon per smartphone si sceglie quale, tra i prodotti disponibili di una marca specifica, collegare al Dash Button.
Il bottone ha un adesivo riutilizzabile e un gancio estraibile per appenderlo, incollarlo o posizionarlo dove vi pare – poniamo, il bottone per il rasoio di fianco allo specchio del bagno, quello per i biscotti dentro la dispensa.
Visto che è disponibile solo per i clienti Prime, ovviamente le condizioni sono le solite: spedizioni Prime illimitate, senza costi aggiuntivi. Nel momento in cui fate un ordine, sullo smartphone arriva una notifica di conferma, con la data di consegna e il prezzo.
E se lo premete per sbaglio? Come avviene con gli acquisti effettuati con 1-Click di Amazon, c’è il tempo di rivedere, modificare o cancellare l’ordine in modo semplice. E se premete due volte accidentalmente? Non succede nulla – finché il primo ordine non è stato consegnato, il sistema non accetta altri ordini.
Cosa c’è in ambito cibo?
Per il momento, ancora pochino –ma Amazon in genere tende ad ampliare la gamma di prodotti disponibili molto rapidamente. C’è Pellini –si può scegliere tra caffè in grani, macinato per moka o in capsule; ci sono i prodotti Barilla e Mulino Bianco e Caffè Vergnano 1882.
E per noi gourmet?
Per ora niente. Però –poniamo– mentre per comprare la pasta Barilla mi basterebbe scendere sotto casa, per comprare la pasta artigianale devo fare più strada, e il Dash Button mi sarebbe molto più comodo in questo secondo caso.
Da Amazon mi hanno risposto che negli Stati Uniti sono disponibili i bottoni anche per molti prodotti di nicchia. Petizione!
Ma quindi nel futuro avremo una parete ricoperta di bottoni con le lucine come in Stranger Things?
No: l’idea non è trasformare il nostro appartamento in una stanza dei bottoni. Amazon ha valutato che negli Stati Uniti, dove il servizio esiste già da un anno, le persone utilizzano pochi Dash Button, diciamo un massimo di cinque, per gli oggetti che acquistano più spesso – e che più spesso si dimenticano di acquistare.
Di tutte le corporation che stanno festosamente esautorandoci delle nostre incombenze di consumatori, Amazon è forse quella che mostra l’attenzione maggiore all’utilità dei servizi –come già dimostrato con Prime Now, ad esempio, che a Milano e hinterland ti porta a casa la spesa in un’ora.
Alla base sembra esserci una comprensione piuttosto sofisticata dei meccanismi psicologici dei nostri comportamenti di acquisto –durante la presentazione del Dash Button, l’azienda ha sottolineato come “nessuno si sveglia contento al pensiero di dover andare a comprare la carta igienica”.
Ancora più interessante è che questo servizio nasce già quasi obsoleto: molto presto, saranno il frigo o la dispensa a sapere quando è tempo di fare la spesa per noi, e non servirà nemmeno più premere un bottone.
Se vi sembra futuribile, in realtà questo è già realtà per alcune categorie di elettrodomestici di nuova generazione: le lavatrici ordinano da sé il detergente, l’aspirapolvere i sacchetti, la stampante l’inchiostro.
Si chiama Amazon Dash Replenishment e consente ai produttori di dispositivi di abilitare i propri prodotti dotati di connettività in modo che ordinino in automatico gli articoli.