Aldi arriva in Italia. L’apertura del primo supermercato è fissata per il 15 febbraio in viale Don Minzoni a Castellanza, provincia di Varese, a 35 chilometri da Milano.
Aldi è la catena che ha inventato la formula del Discount partendo da un piccolo negozio di alimentari, aperto nel 1913 in Germania. Oggi Aldi ha 9000 negozi in 18 Paesi, 95 miliardi di euro di fatturato (Coop, che è leader italiano, ne fa 13) e due divisioni, Aldi Nord e Aldi Sud.
Che sembrano essere nate —scrive Repubblica— in seguito a una disputa tra i due fratelli fondatori, Karl e Theo Albrecht, per la vendita di sigarette nei supermercati. Dopo la loro scomparsa, la separazione è rimasta.
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Più di ogni altra insegna della grande distribuzione, Aldi incarna il mito dell’efficienza tedesca, il suo modus operandi è un caso studiato nei libri di marketing. Con una gamma di alimentari piuttosto ristretta –circa 1000 prodotti base, tra i quali dominano le esclusive marche commerciali della casa– Aldi si è concentrata su prodotti a rotazione elevata, che può procurarsi in grandi quantità a prezzi bassi.
La logistica, le promozioni settimanali e la scelta di esporre i prodotti lasciandoli nelle confezioni da trasporto mirano a mantenere i costi al livello più basso possibile, in modo da offrire maggiore valore ai clienti.
Nel tempo la percezione che i clienti hanno dei prodotti Aldi è migliorata significativamente, oggi la promessa della marca tedesca è qualità elevata a prezzi bassi. Promessa mantenuta se si considera che i prodotti Aldi hanno ottenuto i punteggi più alti in molti test di prodotto indipendenti. Nel caso della catena tedesca, insomma, il concetto di private label non è proposto ai clienti come sinonimo di “accontentarsi”.
Tra i suoi fornitori Aldi è considerato un partner esigente, è noto che le trattative sui prezzi sono molto impegnative.
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In genere, nei Paesi in cui è presente, la catena tedesca localizza i prodotti che portano il suo nome sia nel gusto che nella produzione. Freschezza, salutismo e soprattutto biologico sono i cavalli di battaglia, molta attenzione viene dedicata al vino, settore particolarmente significativo per l’Italia.
“Quando l’insegna investe –ha spiegato a Repubblica Giandomenico De Franco, manager che ha studiato il fenomeno Aldi in Europa– apre un numero minino di 100 supermercati. In media della stessa dimensione (800–1000 metri quadri), con lo stesso aspetto esteriore (un edificio basso con tetto a spioventi) e la stessa disposizione interna (così che il cliente trovi facilmente i prodotti)”.
Succederà lo stesso anche in Italia?
Non è detto. La sede legale sarà a Bolzano, quella operativa a Verona, con un centro logistico di 370 mila metri quadri lì vicino, a Oppean. Sembra chiaro che Aldi punterà al Centro-Nord. Le città interessate sono quelle con un bacino di utenza di almeno 20 mila abitanti, in particolare Genova, Milano, Torino, Aosta, Trento, Venezia, Trieste, Bologna e Firenze. Castellanza (Varese), Cantù (Como), Conegliano (Treviso), Rovereto (Trento) e Roncade (Treviso).
Ma, come sostengono molti osservatori, lo sbarco italiano di Aldi arriva in ritardo, quando i tre big del settore Discount hanno già occupato le zone strategiche: Eurospin fattura 4,1 miliardi con mille negozi, Lidl Italia 3 miliardi con 600 punti vendita, mentre Ld-Md 2,3 miliardi con 725 negozi.
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Vero è che, grazie alle spalle larghe e a un fatturato impressionante, Aldi si è fatta sentire ovunque è arrivata, e che il mercato italiano (13 miliardi di euro di valore) fa parecchio gola. Il gigante tedesco acquisterà gli operatori più piccoli o in difficoltà? Scatenerà una guerra dei prezzi?
Il 15 febbraio a Castellanza avremo le prime risposte.
[Crediti | Repubblica, immagini: GdoNews]