Sovrappeso. Giro vita. Prova costume. La lettura di questi termini è stressogena pure per voi? Non siete soli; e comunque siete accomunati dagli eccessi lipidici che affliggono ogni gourmet che si rispetti. Io sono nel mezzo del mio periodo di disintossicazione annua, una specie di dieta forzata periodica: poco a colazione, frutta a mezzogiorno, insalata la sera. Zero alcol, zero formaggi, niente salumi pane e pasta: per due settimane. Seguono altre due settimane sostanzialmente identiche, nelle quali è permesso indulgere: una fetta di pane integrale al giorno, e condimenti crudi, in aggiunta al menù delle prime settimane. Funziona? Abbastanza. Quanto basta per essere lo zimbello del team di Dissapore, dove tutti sembrano intenti solo a crapulare. E’ il genere di prova che, se non ti fa dimagrire, certamente tempra lo spirito.
Ci sono almeno due metodi efficaci per dimagrire: seguire il sistema Brooke Robertson, cioè perdere 45 chili in otto mesi nutrendosi solo di Red Bull; si dimagrisce, ma alla fine ti ritrovi un mezzo infarto. Oppure si segue il consiglio del Professor Angelo Avogaro: un lentissimo taglio delle calorie, che consente di perdere 500 (cinquecento) grammi al mese, in modo progressivo, ma soprattutto definitivo. Perché la vera dieta, quella che ti fa perdere peso davvero, non dura due settimane, o quattro; dura tutta la vita. Per la prova costume, siamo fuori tempo massimo. A meno che non intendiamo quella dell’estate 2015.