L’insalata è il cibo più pericoloso che esista. Sta scritto qui, nella classifica dei 10 cibi più pericolosi pubblicata dal New York Times. Per capirci, sono quelli che ogni anno intossicano settanta milioni di americani con Salmonella, Listeria e altri batteri. Il secondo è l’uovo, l’unica cosa a giustificare la presenza del frigorifero nella mia cucina. Uno di famiglia, insomma, che ho sempre trattato con i guanti bianchi perché so da dove arriva.
Ostriche e tonno al terzo e quarto posto non mi sorprendono, specie dopo le storie dello chef Heston Blumenthal, ma dopo, ecco altri killer dal volto umano: formaggi, gelati e ancora vegetali.
Da oggi in poi guardate con sospetto pomodori cavoli e frutti di bosco, e ricordatevi di sciacquarli bene aiutandovi con l’amuchina. Causano 8.000 intossicazioni l’anno, che non è un risultato da buttar via.
Fine della classifica e domanda obbligata: come è potuto accadere che delle innocue verdure siano diventate tanto pericolose? Fino a ieri erano altre le cose da tenere d’occhio, la carne e il pesce crudo, per esempio.
Ditemi se sbaglio, ma potrebbe dipendere dalla sparizione dei fruttivendoli. Do you remember? Entravi e sapevi subito con chi avevi a che fare: terra ovunque, quel po’ di sporcizia che fa tanto natura, e le mani del fruttivendolo annerite dalla sporcizia. Non vedevi l’ora di arrivare in casa per buttare frutta e verdura sotto un irradiatore di plutonio! Oggi no, oggi si comprano mele e insalate nel supermercato di fiducia, dove tutto è imbustato poi esposto per benino sui banchi. E se non è impacchettata, sei costretto a sceglierla nel mucchio, indossando il guantino di plastica, altrimenti sai che occhiatacce.
“Non la contamini”, ti rimbrotta il commesso e tu gli credi, povero babbeo, pensando che frutta e verdura siano pulite e sicure come un formaggino incartato. E invece no, sono sporchi, maledettamente sporchi come le mani del fruttivendolo che non c’è più, come la terra da cui provengono. Perciò, una volta a casa, rimettete in funzione i raggi al plutonio. Che dite, esagero?