Sono miliardi le forme di vita che abitano i nostri corpi, dalla salmonella all’Escherichia coli, il batterio che sta causando alcune morti tra Germania, Danimarca, Regno Unito, Svezia e Olanda dovuta al consumo di cetrioli (forse bio) provenienti dalla Spagna. Ma che cos’è l’E.coli? Incontriamolo, cetrioli permettendo.
La matrice alimentare dell’E.coli, cioè gli alimenti che trasmettono il batterio, sono le verdure crude, il latte crudo o mal pastorizzato, l’acqua contaminata, le carni crude o poco cotte. I bovini lo trasmettono al latte e alla carne, mentre la dispersione delle feci o l’acqua di irrigazione delle verdure fa il resto. Con tempi di incubazione di 6-48 ore, il batterio è responsabile di sintomi come diarrea, dolori addominali simili a quelli dell’appendicite, a volte vomito.
Tutto qui?
No, perché il ceppo di E. coli che ha colpito il nord della Germania, identificato con la sigla O 104: H4 (o più semplicemente 104), libera una tossina che agisce tipo veleno (la Vero-citotossina o Vtec). Si sviluppa nell’intestino poi, attraverso la mucosa, passa nel sangue e attacca il rene provocando la sindrome emolitico uremica, una sorta di insufficienza renale. Si tratta di un ceppo mai visto prima in Italia, e molto raramente in Europa.
Le tossinfezioni alimentari sono molto più frequenti di quel che si crede, e tra l’altro, in continuo aumento, verdure, uova, tonno, ostriche le cause principali. La sola difesa per prevenirle è l’igiene. Da evitare il consumo di latte non pastorizzato, di carne cruda o poco cotta — in particolare gli hamburger. Frutta e verdura vanno lavate con cura ma escluderle dalla dieta sarebbe assurdo, inclusi i cetrioli, magari da scegliere tra quelli di provenienza italiana.
Perché il dato impressionante casomai, è che un Paese a vocazione agricola come il nostro, oltre a pesche, albicocche, ciliege e prugne, l’anno scorso abbia importato dalla Spagna 8 milioni di kg di cetrioli.
Qualcuno, in vena di polemiche, addebita le cause al crudo, inteso come categoria del gusto prediletta dai gourmet. Per i quali tutto ormai sarebbe trasformabile in carpaccio o tartara, dal pesce (tonno, polpo, baccalà, crostacei, sushi) alla carne (chianina, cavallo, albese di vitello) in un ritorno alle origini nient’affatto primordiale, anzi, raffinato e un po’ esclusivo. Abitudini che però, aumentano i rischi in modo esponenziale.
In Italia non sono segnalati casi dunque non c’è ragione di allarmarsi. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio è appena andato al TG1 dove ha detto che i carabinieri dei Nas hanno sequestrato 7 quintali di cetrioli a scopo preventivo, vale a dire, per svolgere gli esami e verificare l’eventuale presenza del batterio Escherichia coli O 104: H4.
[Crediti | Link: Seattle Pi, Il Sole24Ore. Le splendide immagini appartengono al Daily Telegraph]