Sarà la paura per la soda-tax, sarà per l’accusa sempre più stringente di causare obesità nei bambini, certo è che la Coca Cola ha dovuto prendere una decisione drastica: ridurre la classica lattina di un terzo circa. Nel presentare il cambiamento epocale la Company spreca frasi di circostanza e parla di “scelta consapevole” e “controllo delle calorie”. A dirla tutta questa voglia improvvisa di wellness per una bibita tutta zucchero e bollicine un pò fa sorridere e poi, mi chiedo: che fine ha fatto la Coca Cola Zero? Non bastava già la lattina nera per un consumo consapevole? A parziale discolpa di quella che sembra una furba operazione commerciale, c’è da dire che la psicologia dei consumatori è materia difficile da interpretare. Porzioni e quantità dei cibi industriali sono oggetto di tremendi scazzi tra ufficio marketing e reparto vendite. Stabilire quale sia la giusta lunghezza di una barretta di cioccolato è un enigma che metterebbe in imbarazzo anche Dan Brown. Ecco voi, per esempio, quale cibo vi astenete dal comprare perchè fuori misura? La barretta troppo lunga, il bustone di surgelati o la scatola con sei(!) biscotti dentro?