L’acqua è un bene prezioso e primario. Ed è un diritto di tutti poter avere accesso all’acqua potabile e sicura. Anche se sappiamo che in molti parti del mondo non è così. Per sensibilizzarci sull’importanza dell’acqua, il 22 marzo di ogni anno, si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. Noi la celebriamo a modo nostro, premendo il tasto su alcuni falsi miti in circolazione, che intendiamo sfatare.
L’argomento è fondamentale, ma l’attenzione è scarsa. Mentre Greta Thunberg porta avanti la sua battaglia per l’ambiente, i piccoli gesti quotidiani, al di là delle parate, fanno la differenza.
L’acqua del rubinetto non è sicura – FALSO
Secondo una recente ricerca dell’Irsa, l’Istituto del Consiglio Nazionale di Ricerca che si occupa proprio di valutare la qualità dell’acqua, l’Italia è al quinto posto in Europa per qualità dell’acqua di acquedotto. Prima di noi Austria, Svezia, Irlanda, Ungheria. Tutto merito dell’origine sotterranea dell’85% delle nostre fonti. L’acqua di falda è migliore rispetto a quella di superficie.
L’acqua che esce dai rubinetti di casa è sicura, perché controllata costantemente dalle Asl. Per la cronaca, l’acqua potabile per uso umano viene regolamentata Decreto 31/2001 – che recepisce la Direttiva Europea 98/83/CE -, che stabilisce i valori massimi delle sostanze presenti e i parametri di sanitizzazione.
Ma in Italia siamo convinti che l’acqua del rubinetto non faccia bene e, guarda un po’, siamo il primo paese europeo in quanto a consumo di acqua in bottiglia. I Secondi al mondo dopo il Messico.
È meglio bere solo acqua in bottiglia (perché è migliore di quella del rubinetto) – NÉ VERO NÉ FALSO
Non è facile paragonare la qualità delle acque. Anche perché quella che esce dal rubinetto e quella venduta in bottiglia sono regolamentate da normative diverse (la prima dal Decreto Legislativo 31/200, la seconda Decreto Ministeriale del 10/2/2015).
C’è però anche da aggiungere che l’acqua da acquedotto è garantita fino all’arrivo a casa: se non facciamo manutenzione e controlli, potremmo incappare in rischi che sono solo colpa nostra. Non certo dell’acqua.
L’acqua ad elevato contenuto di sodio fa male alla salute – FALSO
Il sodio è una sostanza importantissima per il nostro organismo. In caso di alcune malattie bisognerebbe fare attenzione all’assunzione di questo elemento, ma la frazione che viene assorbita con l’acqua è niente in confronto a quella che possiamo assorbire da altri alimenti ricchi di sale. 100 grammi di prosciutto contengono 2,578 grammi di sodio. Se dovessimo assumerli con l’acqua, dovremmo bere 20 litri di acqua al giorno!
L’acqua ad elevato contenuto di calcio fa venire i calcoli – FALSO
Ecco un altro luogo comune, un mito smascherato già tempo fa dall’Istituto Superiore di Sanità. Non c’è alcuna correlazione diretta tra la presenza di calcio nell’acqua e il rischio di soffrire di calcoli. Anzi, una dieta povera di calcio può facilitare l’ insorgere della patologia. Chi soffre di calcolosi deve comunque bere molto: è importante la quantità di liquidi. Il resto sono solo bufale.
Il cloro presente nell’acqua del rubinetto non fa bene – FALSO
Il cloro è presente per garantire che l’acqua sia sicura, perché è in grado di sanitizzare gli acquedotti e scongiurare il pericolo di contaminazioni batteriche. Nelle giuste quantità, non è dannoso. Può risultare sgradevole al palato, ma questo problema si risolve con i filtri a carbone attivo, che ormai si trovano anche al supermercato.
Bere durante i pasti fa male alla salute – FALSO
Si deve bere durante i pasti o lontano dalla tavola? L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che bere intorno ai 600-700 ml di acqua durante il pasto aiuta a migliorare la consistenza del cibo e quindi favorire la digestione. Ovviamente non dobbiamo eccedere con l’acqua, per non incappare nel problema opposto, con una digestione che diventerebbe, in questo caso, più lenta e difficoltosa.
Le bottiglie d’acqua in plastica sono riciclabili e si smaltiscono senza problemi – FALSO
L’acqua che compriamo al supermercato è contenuta in bottiglie di plastica PET, con una vita media stimata sui 1000 anni. Le bottiglie di plastica PET non sono assolutamente biodegradabili. Certo, le possiamo smaltire nella raccolta dei rifiuti differenziata, ma sono davvero pochissime quelle che vengono realmente avviate al processo di riciclo, perché la quantità che viene raccolta in modo corretto è piccolissima. Del materiale riciclato, una quantità ancora più piccola trova nuova vita. Si capisce, dunque, quanto il problema delle bottiglie di plastica possa avere un impatto disastroso sull’ambiente.
Senza dimenticare che per produrre il materiale bisogna usare molta acqua e molto petrolio. Qualche numero? 12,5 miliardi di litri di acqua imbottigliati all’anno nel nostro Paese in contenitori di plastica, prodotti con 330mila tonnellate di PET, che equivalgono a 650.000 tonnellate di petrolio e 6 miliardi di litri d’acqua. Una produzione tutt’altro che sostenibile. E nemmeno più tollerabile.
[Crediti | Culligan]