Alla fine Marano Vicentino andava stretto a El Coq, il ristorante di Lorenzo Cogo che ha chiuso definitivamente i battenti nel giugno dell’anno corrente.
Sarà stato per la difficoltà effettiva di raggiungere l’anonimo paesino mal segnalato da indicazioni stradali approssimative, o per la collocazione effettivamente un po’ appartata del locale, fatto sta che nemmeno l’abilità del giovane e talentuoso chef era riuscita a dare la spinta necessaria al suo pur gradevole ristorante.
E pensare che il nostro aveva fatto di tutto per promuovere e far conoscere il suo locale, e non si era certo risparmiato: nel 2014 anni aveva organizzato “A cena Con le stelle”, congresso in piazza a Marano Vicentino con molti ristoranti stellati della provincia (La Peca di Nicola Portinari, La Locanda di Piero di Renato Rizzardi, il Casin del Gamba di Antonio Dal Lago, Spinechile Resort di Corrado Favolato).
Nel 2015 aveva creato “Infusion“, evento internazionale di rilievo, a cui sono intervenuti nomi altisonanti Daniel Burns, Thiago Flores,Virgilio Martinez, Paco Morales, e Yoji Tokuyoshi, ex sous-chef di Massimo Bottura che proprio in quei gironi apriva il suo ristorante eponimo.
Ma niente, alla fine El Coq non ce l’aveva fatta, e aveva dovuto dire addio ai suoi clienti e a Marano Vicentino. “Un dispiacere lasciare Marano, ma era il momento“, dice Serena Righele, compagna, pr e spalla inossidabile di Cogo.
Sembrava quindi finita così, con rammarico e un pizzico di tristezza.
Invece, ecco che il volitivo e giovane chef sta per riaprire i battenti di El Coq in un’altra nuova, e più prestigiosa posizione: il “Caffè Garibaldi” in Piazza Dei Signori a Vicenza, glorioso locale di fronte alla Basilica palladiana, nientemeno.
Dove Cogo ha escogitato proposte nuove e intriganti come il suo particolarissimo CoqBurgher.
I clienti, in Piazza dei Signori, non dovrebbero mancare, considerato che al piano terra del Caffè Garibaldi si troveranno anche colazioni con croissant, pasticcini e torte, e poi aperitivi, cucina da bistrot e cocktail bar.
Ci sarà pure “El Casolin”, angolo in stile vintage per la vendita di gadget vicentini ma anche targati El Coq, insieme a prodotti tipici del territorio e persino il pane prodotto dallo stesso Cogo.
Non si può dire che il giovane chef manchi di iniziativa, energia e buona volontà per questa nuova avventura vicentina, anche se gli inizi saranno volutamente slow. Il 19 luglio verrà inaugurato soltanto il primo piano del locale, con due percorsi di degustazione di 5 ed 8 portate e con prezzi ritoccati verso l’alto rispetto all’antica sede di Marano, in virtù della nuova posizione.
Unica novità, la formula con menù alla carta, da cui scegliere tre piatti per 70 euro.
E se il ristorante di Marano adottava uno stile algido e minimalista, persino criticato come eccessivamente “modello Ikea”, a Vicenza invece si “giocherà con luci e colori”.
Dei piatti che saranno proposti ancora nessun accenno, anche se, considerando che la cucina di Cogo aveva trovato di recente qualche detrattore causa acidità e amarezza spinte all’estremo, con menù “difficili” e percorsi poco fluidi, si può ipotizzare che il giovane chef faccia qualche concessione in più al gusto comune, senza venir meno alla suo tratto caratteristico e originale, come tutti gli estimatori si augurano.