Quando si programma una vacanza nella più romantica delle lagune, tristemente celebre per i trappoloni riservati ai turisti, la domanda è più o meno la stessa, in un misto tra rassegnazione e volontà di scoprire i migliori ristoranti di Venezia per qualità-prezzo. O prezzo-felicità: che ristoranti scegliere?
Ebbene, abbiamo quello che fa per voi: ne abbiamo messi in fila 14, rigorosamente testati da Dissapore e raccolti in una “Gourmap” completa di indirizzi e schede informative, così da darvi un riferimento gastronomico valido e da non farvi sentire soli e affamati durante le vostre passeggiate tra calli e campielli.
Sappiate che tutti questi ristoranti hanno una caratteristica: fanno parte di un circuito, la “Buona Accoglienza”, che fa della qualità della materia prima, della trasparenza dei prezzi e dell’ospitalità cortese i suoi punti di forza. Come dire, se preferite la versione breve, che qui trovate 14 ristoranti seri e anti-fregatura.
I contesti sono diversi: c’è l’osteria storica e la stella Michelin. A voi la scelta.
Al covo
Castello 3968 – Campiello della Pescheria
Patron e anima del ristorante Al Covo è, sin dal 1987, Cesare Benelli. La storia della cultura gastronomica cittadina degli ultimi 30 anni non sarebbe la stessa senza la sua determinazione, quella che l’ha portato a fondare, a metà anni ’90, assieme ad un gruppo di colleghi-amici, il circuito dei “Ristoranti della Buona Accoglienza”.
Nonostante le dimensioni contenute – una quarantina i posti all’interno, cui nella bella stagione se ne aggiungono 25 all’aperto; 5 persone in cucina, 4 in sala e 3 sommelier- la cucina ha ampio respiro. Si muove tra i classici lagunari (Fritto misto dell’Adriatico, verdure d’orto, polenta Biancoperla) ed il meglio della produzione regionale (Battuta di Bianca Piemontese e Culatello di Zibello di Spigaroli) con un’attenzione particolare ai Presidi Slow Food.
Prezzo medio € 65,00
Alle Testiere
Castello 5801 – San Lio, Calle del Mondo Novo
22 metri quadrati, pochi coperti, grande cucina. L’Osteria alle Testiere, tra Piazza San Marco e il ponte di Rialto, è una tappa obbligatoria a Venezia. La scelta dei titolari, Bruno e Luca, amici di lunga data, è stata quella di proporre una cucina rispettosa della tradizione, ma libera di muoversi nella contemporaneità, con guizzi creativi.
Spazio alle verdure dell’estuario ai prodotti dei Presidi Slow Food, che arricchiscono una carta che rimane legata ai sapori delle ricette lagunari. Vi può capitare di assaggiare l’insalata tiepida di calamari e fagiolini con aceto balsamico di Modena, il gazpacho con moscardini grigliati, la zuppa di pesci, crostacei e molluschi, gli spaghetti con le telline, la grigliata di pesci e crostacei. Una menzione per la lista di distillati artigianali.
Prezzo medio € 65,00
Antiche Carampane
San Polo 1911 – Rio Terà delle Carampane
Nel 1983 Giovanni Bortoluzzi, figlio di un grossista di pesce del Mercato di Rialto, rileva con il fratello Guido un’osteria frequentata dagli operai del quartiere. Nel 1999 la gestione del locale passa alla sorella Piera che nel 2004 viene affiancata dal figlio Francesco. Bandito il menù turistico e spazio ad una carta che è certamente un omaggio alla cucina è tradizionale, ma rivisitata e corretta con discrezione e misura.
Esempi? Piovra alla griglia con crema di patate al tartufo bianco, spaghetti in cassopipa (condimento poverissimo, tipico dei pescatori: è un misto di cozze, vongole e fasolari, cannolicchi, cotti molto lentamente in una pentola di coccio messa a stufare), seppie in nero con polenta di mais Biancoperla. In stagione c’è la possibilità di pranzare all’aperto.
Prezzo medio € 60,00
Corte Sconta
Castello 3886 – Calle del Pestrin
Nel percorso che da Piazza San Marco vi porta all’Arsenale, in calle del Pestrin, ecco la Corte Sconta. Aperto dal 1980, il ristorante ha una carta che segue stagioni e tradizioni veneziane.
Il consiglio, se volete assaggiare un buona selezione di classici, è quello di optare per una degustazione di antipasti misti (tra gli altri: granseola, baccalà mantecato, canocchie e moscardini). Poi, se avete ancora fame, paste e risotti di pesce e poi fritture (in stagione scegliete le moeche) e grigliate. Provate, in stagione, i calamari ripieni al Radicchio di Treviso.
Prezzo medio € 60,00
Da Ignazio
San Polo 2749 – Calle dei Saoner
Si appresta a festeggiare i 70 anni di attività, questo storico locale a pochi passi dalla Basilica dei Frari e dalla casa di Carlo Goldoni. Fondata nel 1951 da Ada e Ignazio Scroccaro, l’attività è poi passata nelle mani del figlio Fiorenzo. Negli anni, tra i tavoli sono passati praticamente tutti: esponenti del mondo politico nazionale ed internazionale, artisti, pittori, musicisti.
La cucina è quella classica veneziana, tradizionale, legata agli ingredienti di laguna. Spaghetti con le vongole o al nero di seppia, frittura mista, grigliata: se cercate i capisaldi, qui ci sono. L’ideale è venirci durante la bella stagione per approfittare della corte interna coperta dal verde del pergolato di un’antica vite americana, dove un tempo si giocava a bocce.
Prezzo medio € 55,00
Estro – Vino e cucina
Dorsoduro 3778
Quando si dice “Fratelli coltelli” nel significato letterale. Estro è il luogo di Alberto e Dario Spezzamonte, aperto nel 2014. I due fratelli si sono divisi i compiti: il primo si occupa della cucina mentre il secondo della cantina. La visione però, è la medesima: studio delle materie prime, confronto con i colleghi, viaggi ed esplorazioni gastronomiche per conoscere e migliorare. La cucina è contemporanea, legata alla laguna e alle stagioni.
La scelta è libera, o può seguire le proposte a degustazione (una più veloce e tradizionale, le altre due più articolate di carne e di pesce). I fornitori vanno, tra gli altri, dai migliori banchi del mercato di Rialto alla carne dei fratelli Damini.
In carta i piatti che sono ormai punti fermi sono: gli spaghetti con le vongole (una pasta all’uovo, alla chitarra, completata con aglio, peperoncino e dashi), ed il bisato, ricetta per la quale si utilizzano i verdoni, le anguille nostrane. Carta vini con 650 etichette, regionali nazionali ed estere
Prezzo medio € 45,00
Trattoria Vittoria
Cannaregio, 313 – Campo San Geremia
Siamo due passi dal Ponte delle Guglie, a pochi minuti dalla stazione ferroviaria. Fondato da Aldo Cosma nel 1962, il ristorante è guidato da più di vent’anni dalla figlia Lucia insieme al marito Vincenzo e al figlio Roberto.
In carta ci sono i piatti della tradizione veneziana (con un’attenzione alla provenienza delle verdure, che arrivano dagli orti delle isole di Sant’Erasmo e delle Vignole e dal litorale di Cavallino e Treporti): sarde in saor, risotto di pesce, bigoli in salsa, seppie in umido con polenta, baccalà con polenta. Nel 2011 la Trattoria Vittoria è stata inserita dalla Regione nell’elenco dei Locali Storici del Veneto, che si contraddistinguono per valori storici, artistici ed ambientali.
Prezzo medio € 45,00
Il Ridotto
Castello, 4509 – Campo SS. Filippo e Giacomo
Il nome richiama un antico teatro veneziano, dalle dimensioni contenute. E se Il Ridotto, in Campo SS. Filippo e Giacomo, conta solo 2 sale e 9 tavoli (22 i coperti), la cucina è notevole. Nato nel 2006 dalla volontà di Gianni Bonaccorsi, già titolare della vicina Aciugheta, storico bacaro cittadino, il locale ha ottenuto la stella Michelin nel 2013.
Ai fornelli Marco Bravetti, che ha portato ad una ridefinizione della carta: nessuna rivoluzione, ma ancora maggiore definizione dei sapori. Il menu varia stagionalmente, tuttavia ci sono sempre i piatti che hanno fatto la storia del locale: “Polpo, fave e fave” , lo “Spaghetto nero, ricci di mare, peperone candito, friggitelli”, (che vengono sostituiti dagli agretti in primavera e dal cavolo nero in inverno), il “Tubetto in ristretto di Gò, murici ed erbe di laguna” dove una pasta tradizionalmente accostata solo ai fagioli, nella minestra veneta, diviene protagonista, cotta come un risotto.
Prezzo medio € 70,00
Ostaria da Rioba
Cannaregio 2553, Fondamenta della Misericordia
La Fondamenta della Misericordia, alle spalle del Ghetto, è una delle zone più gettonate per chi ama fare il giro dei bacari. Per una volta, lasciate da parte i cicchetti e cercate questo ristorante, aperto nel 2001, che prende il nome da una delle 4 statue incastonate nel muro dei mori dietro l’Osteria.
L’interno, con travi antiche e mattoni a vista, conta 40 posti. L’ideale e venirci durante la bella stagione, per potersi accomodare sulla fondamenta, a bordo canale.
Aperto dalla signora Eloisa, ha vissuto il passaggio del testimone al figlio Tomaso, attuale titolare. La tradizione è la partenza, ma la cucina sa muoversi con modernità, e accanto ai classici si trovano anche piatti meno scontati come gli gnocchi di patate con granchio e fondi di carciofo e il risotto con salvia, capperi e triglia croccante.
Prezzo medio € 50,00
Osteria Trefanti
Santa Croce 888, Rio Marin
L’indirizzo recita Rio Marin 888, quindi 3 fanti. Le dimensioni sono molto contenute (7 i tavoli) e gli interni sono semplici ma curati: le condizioni per aspettarsi un luogo intimo in cui poter star bene ci sono tutte.
L’Osteria, gestita da Umberto Slongo, ha una cucina improntata perlopiù sul pesce e segue la storia con riletture moderne (tagliolini con guancia di rana pescatrice e nocciole, capesante con pomodorini e finocchi, filetti di branzino con fragole e basilico).
Da segnalare una carta vini molto curata, che testimonia la ricerca instancabile verso vini naturali e vignaioli indipendenti.
Prezzo medio € 50,00
Ristorante Wildner
Castello, 4161 – Riva degli Schiavoni
E’ il ristorante dell’Hotel Wildner, che gode di una vista spettacolare su Riva degli Schiavoni e fino all’isola di San Giorgio. Di proprietà della famiglia Fullin, è gestito da Luca Fullin, ricercatore instancabile di prodotti di qualità (qui in particolare l’attenzione è riservata dei Presidi Slow Food sia regionali che nazionali) e appassionato selezionatore di vini.
La carta alterna piatti classici (baccalà mantecato con polenta Biancoperla, spaghetti “allo scoglio”) a proposte che escono dalla laguna (gnocchi di barbabietola con Morlacco e guanciale di maiale croccante). Piccola nota – giusto per capirci – Luca e Benedetta Fullin gestiscono anche il Local, meta gastronomica da non perdere in una visita veneziana.
Lo suo chef, Matteo Tagliapietra, vanta in curriculum un’esperienza al Noma da cui ha tratto spunti interessanti per i suoi piatti.
Prezzo medio € 50,00
RIVIERA
Dorsoduro 1473
La posizione è una delle più spettacolari della città: le Zattere, con lo sguardo che si affaccia alla Giudecca e al Molino Stucky, o hotel di lusso della catena Hilton. Se il luogo già di per sé invita alla sosta, il ristorante di Gp Cremonini – due sale eleganti (che ospitano anche opere d’arte) per 16 tavoli – trasforma la sosta in un raro spazio di bontà e qualità.
Anfitrione nel senso più raffinato del termine, generoso, attento, paziente, instancabile ricercatore di cose buone (la lista dei fornitori conta 237 nomi), assieme a Samuele Silvestri – giovane chef capace e sorprendentemente maturo – ha trasformato la carta in un viaggio gastronomico che segue le storia della Serenissima.
Dal Garda alla Croazia, e nel pieno rispetto della stagionalità, ecco 3 proposte a degustazione (“Sott’acqua”, di pesce, “Terra emersa” di carne e “Di qua e di là”, una combinazione tra i due) oltre alla classica selezione alla carta. Se siete in dubbio, optate per la zuppa di pesce con fumetto in sifone, l’involtino di branzino e mazzancolla con finferlo e bisque, ed infine gli gnocchi di stracchino ripieni di guancia di vitello. Carta vini notevole.
Prezzo medio € 75,00
Vini da Gigio
Cannaregio, 3628
Rilevato nel 1981 dalla famiglia Lazzari, Vini da Gigio è uno di quei locali per i quali l’accostamento degli aggettivi “classico” e “storico” viene fatto nel senso migliore e più sincero. L’osteria calda e accogliente che vorreste trovare in ogni città, l’accoglienza mai affettata, ma semplicemente calorosa e onesta della sala, i consigli sui piatti in menu ed una cucina che, giusto per dire, è scelta come riferimento dagli chef stellati cittadini o in visita a Venezia.
La carta è tradizionale, ma oltre ad una più scontata proposta di piatti di pesce, immancabili in città (antipasto misto di pesce, tagliolini con granseola, zuppa di pesce, fritture e grigliate), compaiono anche memorie dalla Venezia carnivora (fegato alla veneziana, e in stagione, i mazorini, cioè le anatre di laguna, vera rarità da libri di storia della gastronomia).
Se amate le sorprese, sappiate che di fronte alla domanda “Oltre ai piatti in menu, avete qualcosa di diverso?”, farete la felicità di Paolo, il titolare (in sala, mentre la sorella si occupa della cucina), che vi proporrà un menu parallelo fatto di bontà inattese (risotto di zucca, scampi e liquirizia).
Prezzo medio € 50,00
Al gatto nero
Fondamenta Giudecca, 88 – Burano
Indirizzo storico a Burano. Il ristorante nasce nel 1965, quando l’attuale proprietario, Ruggero Bovo, rileva una vecchia popolare osteria nell’isola di Burano. Il tratto distintivo del locale, che negli anni gli ha permesso di raggiungere le pagine delle guide gastronomiche, è la fedeltà alle tradizioni, il rispetto delle ricette storiche, la qualità degli ingredienti.
Dopo il classico giro dell’isola tra le case colorate come una mazzetta Pantone, la sosta obbligata è qui per il superbo risotto di gò alla buranella. Cui si aggiungono i tagliolini fatti in casa con granseola, il pesce al forno o alla griglia, e le fritture. La carta dei vini è affidata al figlio di Ruggero, Massimiliano.
Prezzo medio € 60,00
[Crediti; immagini | Al Covo, Estro, Il Ridotto, Riviera, Antiche Carampane]