Enrico Bartolini, il re dei re delle stelle italiane, sta per vivere il suo momento d’oro nella The World’s 50 Best Restaurants? Soltanto ieri sono state svelate le posizioni “secondarie” della The World’s 50 Best Restaurants 2024, e già è tempo di valutazioni: sono quelle dalla 51 alla 100, quelle che tutto sommato non considera nessuno (a chi interessa arrivare secondo?) ma che, se lette bene, possono dire molto di quel che sarà in futuro e anche molto di quel che sarà il prossimo 5 giugno, quando a Las Vegas verrà svelata la classifica “principale”, che appunto racchiude i primi cinquanta nomi della ristorazione mondiale.
I pronostici sono già partiti, per esempio guardando a chi c’era nella classifica B e oggi non c’è: cosa significa? Le opzioni sono due: o è uscito dai primi cento, e allora ahia, o magari è salito nei primi cinquanta, e allora urrà. È il caso, in Italia, di Enrico Bartolini, che abbiamo come la sensazione non stia dormendo sonni del tutto tranquilli, non tanto per il piccoletto in arrivo quanto per il suo futuro nella World’s 50 Best.
The World’s 50 Best Restaurants 2024 ed Enrico Bartolini: gli scenari possibili
Nella classifica 51-100 della The World’s 50 Best Restaurants 2024 (stilata come sempre grazie ai voti di 1.080 esperti) c’è un pizzico d’Italia, proprio nelle prime due posizioni al di fuori dei cinquanta che contano davvero. In posizione 51 troviamo infatti Le Calandre di Rubano, mentre un gradino più sotto c’è quello che è il nuovo ingresso più in alto nella classifica, ovvero l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler a Brunico. Uno in più dello scorso anno, verrebbe da dire (nel 2023 l’unico italiano nella classifica 51-100 era appunto Enrico Bartolini), se non fosse che a ben guardare non c’è molto da festeggiare – almeno non per il momento.
Le Calandre infatti lo scorso anno si trovava dieci posizioni più su, nella “top 50” al numero 41, e già aveva fatto un salto enorme rispetto al 2022, quando occupava il decimo posto in classifica. Cosa significhi e come sia possibile una caduta così repentina e vertiginosa, è ancora tutto da capire: è davvero credibile che un ristorante passi in due anni dalla Top 10 a uscire dalla Top 50, se nulla di grave è successo in cucina? La domanda dovrebbe essere posta alla 50 Best e ai suoi votanti.
Ma, Calandre a parte, il tema qui è che ne sarà di Enrico Bartolini. Ignorato fino all’anno precedente, lo chef più stellato d’Italia, amatissimo dalla Michelin al punto di trasformare in oro tutto ciò che tocca, lo scorso anno era finalmente riuscito a entrare nella classifica più prestigiosa del mondo, debuttando al numero 85. Non un risultato pazzesco, a essere sinceri, ma comunque un risultato.
Oggi, in quella stessa posizione 85 troviamo Ceto, ristorante di Roquebrune-Cap-Martin e, scorrendo in alto e in basso le posizioni dalla 51 alla 100, di Enrico Bartolini non c’è traccia.
Questo, come abbiamo detto, può significare sostanzialmente solo due cose, e le scommesse sono già aperte: chef Bartolini avrà fatto un tonfo di quindici posizioni in giù o – come si spera – avrà risalito la classifica portando un altro italiano nella top 50? Lo sapremo solo il 5 giugno.