Con il nostro partner Foodora oggi parliamo di cibo etnico, tacos in particolare, food truck, consegne a domicilio e di un mangiatore dalla fisionomia ben delineata. Vi riconoscete?
Occhiali sul naso e barba à la Rick Mast, chiamarlo hipster è riduttivo.
Di età indefinibile dato il look giovanilista: potrebbe averne 28 come 40, non mangia come un boscaiolo del Wyoming, lavora più di papille gustative. Arguto, spesso sapiente, parla delle cose che gusta con lo sguardo appannato di chi ha appena visto un video hard. E’ dietro i recenti scoppi d’interesse per cioccolato, gin e vermouth. Tutto artigianale, si capisce.
Ci sono almeno 3 tic gastronomici che vi aiuteranno a individuarlo a tavola. Eccoli:
1. ATTRAZIONE FATALE PER IL FOOD TRUCK
Non potete negarlo. Nella coda chilometrica al food truck di turno (che sia un festival musicale, un raduno di tatuatori o una qualsiasi pausa pranzo di città) si contano solitamente molte, moltissime barbe. Palese l’amore per il mezzo vintage: il camioncino ripieno di street food.
Non di tutti, capiamoci. L’ideale è che abbia qualche pezzo riciclato e qualche scritta retro.
2. CIBO ETNICO OCCIDENTALE: TACOS TIME
Il nostro uomo ha un palato esterofilo, ama le benamate “porcherie” occidentali, ha una passione sfrenatissima per il cibo messicano in particolare. Lui, per capirsi, ha la propria ricetta personale del chili con carne che mangiava sempre a New York e che gli ha dato personalmente Pedro.
Ma la vera passione sono i tacos. Distingue senza batter ciglio:
— SOFT TACOS: impasto di mais, ripieno di carne, alla griglia, carne stufata o fritta. Condimenti basici: cipolla e coriandolo, jalapeños (peperoncini) sottaceto o grigliati, ravanelli.
— TACOS DE ASADOR: con carne asada, cioè alla griglia, chorizo, ovvero una salsiccia fresca messicana, pollo alla piastra oppure tripita, trippe alla griglia. Salsa guacamole con l’avocado a smorzare il saporaccio delle interiora.
— TACOS DE CAZO: ripieno con carne di maiale cotta lentamente a fuoco basso. I tagli più popolari: carnitas, cioè la spalla, tripa e buche, rispettivamente trippa e gola.
— TACOS DE CAZUELA: carne di pecora o capra avvolta in foglie d’agave e cotta in un forno aperto ricavato da una buca nel terreno. Ovviamente oggi il metodo è sempre più raro spesso rimpiazzato da lunghe cotture in pentoloni.
Conosce anche le varianti regionali dei tacos: dai vegetariani a quelli a base di pesce, e come se non bastassero i “food truck tacos”, le preparazioni tipiche dei camionari, insomma.
— TACOS GRINGO: Tortillas molto friabili con ripieni tipo bistecca o filetto e condimenti a base di salse improbabili, vedi il mango. Spesso definiti i tacos per chi non capisce niente di tacos.
— TACOS FRITTI: tacos le cui tortillas vengono fritte restando “stese”, piatto anche detto tostada.
— TACOS DORADOS: in questo caso le tortillas vengono farcite, in genere di pollo o manzo alla griglia, avvolte a formare una sorta di cannellone, e fritte. Conditi con salsa roja alla guacamole.
3. ORDINARE CIBO A CASA
Dopo il peregrinare fra food truck e grande mela, ogni tanto il nostro mangiatore torna a casa. E che cosa mangia a casa? Non sia mai accendere il fornello, non per incapacità, ma per preservazione della barba che non può essere massaggiata con emulsioni ignifughe.
E quindi che fa? Naturalmente ordina cibo etnico occidentale a casa. Il servizio per la consegna a domicilio di piatti gourmet, Foodora, che per valorizzare le realtà culinarie europee ha realizzato la webserie Foodoracle, dove si racconta le storie di 11 dei migliori ristoranti attraverso l’intervista con lo chef, conferma la corrispondenza tra ordine di cibo messicano e barbe + risvoltini.
Capito tutto? Volete un esempio? Tatuaggi, barba e un camioncino tutto rosa che porta in giro, dicono, i migliori tacos di Svezia.
Il gastocentrismo, cari miei, non ha il suo ombelico a Milano come avete pensato in qualche ritrovo meneghino della “gente che piace”.
La medaglia d’oro per l’assoluta fedeltà al modello tacos/food truck ci tocca darla a Nikola e Niklas, braccia colorate, cerchi dell’Harley Davidson cromati, barbe più curate delle ascelle di una modella e un food truck che somiglia a un’ambulanza della Barbie.
E’ El Taco Truck, direttamente da Stoccolma.
Poi ci sarebbe anche la questione dello street food unto che incontra il baffo. Ma questa la mettiamo nella categoria delle mission impossible. Finché esisteranno i mangiatori contemporanei ci sarà un mondo pieno di barbe al gusto taco sbrodolato.