Abbiamo visitato StreetXO a Madrid, il concept “street” del celebre chef David Muñoz, che occupa parte dell’ultimo piano di El Corte Inglés di Calle Serrano. La nostra recensione completa di foto, opinioni e prezzi di uno dei luoghi più frequentato dai madrileni e non.
Vanguardia o morir sembra un motto ricavato da qualche residuo di futurismo: è il mantra di David Muñoz, trentanovenne nell’Anno Domini 2019, famoso per la escalation di stelle Michelin che l’ha portato a riempire il pallottoliere stellato a soli 33 anni. Il suo DiverXO, a Madrid, ha raggiunto e mantiene stabilmente il massimo riconoscimento della Guida francese, tra critiche e sperticazioni in elogi.
David Muñoz, o Dabiz, come vuole farsi chiamare, è ugualmente famoso per le frequenti incursioni sul jet set: oltreché per la serie El Xef, lo ricordiamo per il Magnum Rosa della Algida. Per il piccolo schermo italiano è stato il protagonista di “un’esterna” a Masterchef 8.
Pazzo, kubrikiano, eccentrico: definitelo come volete. Per qualche tempo – e forse lo è ancora – è stato l’antieroe di cui sentivamo il bisogno, giovane, opposto per natura, il cattivo. Una sorta di eroe adolescenziale però trasportato in età adulta e nella cucina, quella di un certo livello.
Naturalmente, il ragazzone, è un pacco di soldi che cammina.
Avanguardia, quindi, dicevamo. Avanguardia e Madrid: non c’è da stupirsi che il regno di questo principino punk culinario imbevuto di miti 90s sia proprio la capitale spagnola. Il ristorante DiverXO di Muñoz alloggia presso l’NH Hotel madrileno, a nemmeno 300 metri di distanza da uno dei più famosi musei di arte contemporanea del mondo, il Reina Sofía. Siamo in una città dove l’arte rappresenta un’attrattiva imprescindibile.
DiverXO cresce bene: tra lista d’attesa e conto non proprio alla portata di tutti, Muñoz rivela il suo “Cirque du soleil”, cioè il format StreetXO: una versione light della casa madre, con conti più abbordabili, senza prenotazione, posizionato in luoghi strategici di grande affluenza.
Era il 2012 ed apriva a Madrid; qualche anno dopo, la replica a Londra. Noi di Dissapore, che questi fenomeni preferiamo (as)saggiarli prima del commento, siamo stati a StreetXO Madrid: al primo assalto, abbiamo trovato tre piani in lista d’attesi alle ore 20.30 (14 agosto); il giorno dopo, siamo stati lì con circa un’ora di anticipo.
StreetXO Madrid: l’ambiente
StreetXo Madrid si trova al panoramico settimo piano de El Corte Inglés di Calle Serrano (la prima catena in Europa e la quarta nel mondo, per capirci). Soldi chiamano soldi: se El Corte Inglés è un gran bel business, Muñoz si difende bene.
Al nostro secondo tentativo, essendo arrivati decisamente presto, l’accoglienza ci propone di sederci in terrazza per un aperitivo. Dettaglio: la terrazza è decisamente soleggiata, ma a quanto pare – questo è l’iter, ci spiegano – in attesa che la cucina sia pronta ed aperta al pubblico, i clienti in attesa vengono fatti accomodare in terrazza, “anche senza consumare”, dicono. Sfido voi a non bere sotto il sole madrileno.
Almeno abbiamo l’opportunità di capire come lavora tutta la brigata di StreetXO, che va in giro per questo locale con delle giubbe simili a camicie di forza. Le preparazioni vengono effettuate quasi tutte prima: al momento dell’ordine si completano le cotture e si assemblano i piatti, ultimati davanti al cliente.
Se siete nati tra gli anni Ottanta e Novanta, questo è il regno che fa per voi: imbevuto millimetricamente nella cultura orientale dei videogame, degli anime e dei manga così tanto che sembra di stare in un ring di Street Fighter oppure in una scena di Ranma 1/2.
Tutti questi XO sparsi per il locale vi ricorderanno i tastini della PlayStation o le emoji.
Il bancone centrale con le sedute ricorda i mercati del Sud-Est asiatico, o ancora i kaizen-zushi – i fast food giapponesi con il sushi che passa sul nastro trasportatore – ed a corollario di tutti ci sono alcuni tavoli, come una tavola calda americana. In totale, non ci saranno più di 70 posti a sedere.
StreetXO: Menu e prezzi
Ci vengono portati due menu (ho fotografato quelli in spagnolo, ma erano presenti anche quelli in lingua inglese); uno per quanto riguarda il beverage (che riporta solo i cocktail, tutti fissi a 13,00 euro/13,50) e l’altro per i piatti. La cameriera – con gentilezza ed ottimo inglese – ci informa che sono presenti anche birre ed analcolici.
Molto interessante da spulciare è il menu dei piatti. Il piatto meno costoso, che è un accompagnamento, costa 6 euro; quello più caro 22 euro. Due sole pagine ma è uno dei menu più esaustivi che si possano trovare: veloce, di facile lettura, con possibilità di integrazione se il piatto sembra “troppo piccolo” e relativo rincaro.
Ad esempio, se due gamberi vi sembrano pochi, potrete chiederne uno extra per 9 euro e trasformarlo in un piatto anche per due persone, con l’aggiunta di altro, ovviamente.
Ad uno sguardo rapido emergono elementi interessanti: proteine e vegetali in prima battuta, valorizzati con cotture basiche. Per gli intolleranti o gli ipersensibili al glutine, StreetXO è la Mecca del Senza: quasi la metà dei piatti proposti è affiancata dal simbolo del senza glutine, per la precisione sono sette i piatti con spiga barrata e non parliamo di versioni “rimaneggiate”, bensì di piatti interamente concepiti “senza”.
Chiaro l’intento di arrivare a quante più persone possibili senza sprecarsi in arzigogolii inutili. E poi, certo: di tale rapidità di scelta, i primi a beneficiarne sono gli operatori della catena di montaggio.
Un menù facilmente replicabile dove c’è molto rigore frammisto a divertimento. La critica a “StreetXO” riguardo ai prezzi c’è stata, ma il capitolo prezzi non ci sembra criticabile, né eccessivo. Le main courses, cioè quelle percepite come “portate principali” sono soddisfacenti in senso strettamente quantitativo, per chi ci tiene, condivisibili anche in due per dare la possibilità di assaggiare più cose.
Il resto è puro divertimento: d’altronde, l’aveva promesso Dabiz che sarebbe stato tutto un Cirque du soleil.
StreetXO Madrid: cosa abbiamo provato
Come accompagnamento al tutto, abbiamo scelto quelle che a menu sono Brioche Singapore (3 pezzi, 6 euro), che sono dei mantou cinesi ma fritti e cosparsi di zucchero a velo. Nuvolette impalpabili, fritte alla perfezione, una droga abbastanza costosa.
Lasaña koreana
Prendendo per le pinze le teorie di Saussure sull’arbitrarietà delle parole, possiamo trasportarla sulla lasaña koreana: è esattamente ciò che dice di essere nel nome, niente più, niente meno.
Cialda fritta wonton, vaca vieja gallega, pomodori marinati piccanti, funghi shiitake, besciamella di cardamomo.
La cialda wonton era integra, prima che il cuoco-cameriere ce la frantumasse nel piatto. Un comfort piatto dal sapore fortissimo – la vaca vieja – altamente saziante e leggermente profumato grazie al cardamomo. Un piatto diventato a quanto pare un grande classico (vediamo dei presunti consumatori abitudinari prenderne porzioni da dividere), molto piacevole. Sarebbe piaciuta pure a nonna Geppetta questa lasagna, molto europea.
Club sandwich
Altro piatto iconico del concetto StreetXO: rivisitazione del club sandwich, con bao (panino al vapore), ricotta (quasi impercettibile) uovo di quaglia preponderante e sichimi-togarashi, cioè la tradizionale miscela di spezie della cucina giapponese, con tanto di “peperoncino ai sette sapori”. Nel complesso, un buon bocconcino, che forse non riprenderei.
Laksa Singapore
Un piatto goloso da mangiare tutto: Carabineros, gamberi rossi giganti in latte di cocco, con pasta all’uovo (il piatto prevede due Carabineros, ma già era stato diviso in due). Il richiamo ai noodles, alle zuppe c’è tutto con una strizzata di occhi alla pasta italiana (del tipo, la mia partner in crime si è ritrovata degli spaghetti spezzati nel brodo e io delle orecchiette sul fondo). I gamberi sono di squisita fattura, semplicemente arrostiti su uno spiedo ed il piatto viene completato sul banco col brodo bollente. Ci suggeriscono di lasciare almeno per un minuto il piatto in quella composizione, per permettere sia ai gamberi di insaporirsi, che al brodo. Due bocconi ed uno dei brodi sapidi più buoni che abbia mai mangiato, sapeva di Oriente e di Mediterraneo allo stesso tempo.
Violetas Heladas
Il capitolo dolci prevede soltanto due proposte, entrambe consigliate per due persone. Abbiamo scelto Violetas Heladas: base di yogurt greco, sponge cake al burro, kalamansi (frutto delle Filippine) e semi di sesamo. Un dolce senza azzardi, rinfrescante.
Qualche osservazione
StreetXO è un fenomeno di gran moda a Madrid, la fila che si snoda ancor prima dell’apertura ne è un segnale. Ed è facile cadere nella tentazione di definirlo un richiamo per allodole che vogliono spender soldi, invece l’idea funziona bene, anzi: alla grande.
Lo dimostra il piano ricolmo di giovani dai venti ai trent’anni che assaggiano, chiacchierano e si trovavano perfettamente a loro agio. La spesa media che si va ad affrontare (per due persone) va dagli 80 ai 100 euro.
Magari la maggior parte di questi giovani non andrà mai da DiverXO, ma ad averne di anelli di congiunzione simili, che coniugano posti superfighi ad una cucina divertente senza trascendere in chissà quali velleità artistiche.
Qualche limatura andrebbe fatta sull’accoglienza (tre piani di fila con tre ore di servizio restanti, ci sembrano un po’ troppi, meglio far andar via la gente), sulla musica sparata a palla e sicuramente sui dolci, sui quali si può dare di più.
Promosso.
Informazioni
StreetXO Madrid
Indirizzo: presso El Corte Inglés di Calle Serrano 52, Madrid
Orari di apertura: tutti i giorni 13.30/16.00: 20.30/23.00
Tipo di cucina: fusion asiatica-europea (con particolari declinazioni verso la cucina iberica)
Ambiente: molto originale, da mercato etnico con rimandi ai ristoranti kaiten-zushi e alla cultura dei videogame
Servizio: attento ed amichevole